“Ma si può tassare anche la libertà di educare? Ed e’ possibile che anche in questa materia il legislatore debba inseguire chi applica le leggi (i giudici ); c’è un’anomalia che va corretta con tempestività da parte del Parlamento e del governo”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (FI) sulla sentenza della Cassazione che impone il pagamento dell’Ici agli istituti scolastici religiosi. “Le scuole paritarie rappresentano non una area di privilegio, ma una ricchezza di cui si avvale il sistema educativo italiano e milioni di famiglie, favorire questa dinamica tassandola, e’ semplicemente un controsenso. Spero che il governo assumi tempestivamente iniziative adeguate e congrue”.
DC: DURO COLPO A 75 STRUTTURE RELIGIOSE CATTOLICHE PER PAGAMENTO ICI-IMU
“Per le 75 strutture religiose che operano in Basilicata e in gran parte erogano quei servizi essenziali a favore dell’infanzia che Stato e Comuni non sono in grado di garantire la sentenza sull’Ici è una “doppia mazzata”: economica innanzitutto perchè mette a dura prova la tenuta di istituti che non hanno certo fini di lucro ma appena riescono a rientrare nei costi; ideologica perchè colpisce la libertà di educazione delle famiglie. Altro che corsia preferenziale per trans e gay. E’ questa la vera priorità da affrontare da parte di Giunta e Consiglio Regionale che devono garantire la prosecuzione dell’attività in Basilicata di 50 scuole materne, 12 scuole secondarie di secondo grado e 3 di primaria, consentendo ad oltre 3mila alunni di paritaria di proseguire gli studi”. Lo afferma il segretario regionale della DC-Libertas Giuseppe Potenza evidenziando “il grave e scandaloso silenzio politico che si registra da noi dopo la sentenza sull’Ici con la profonda sottovalutazione del fatto che se asili di religiose fossero costretti a chiudere tante famiglie specie nei piccoli centri dove è insufficiente o assente la presenza di materne comunali-statali non saprebbero a chi affidare i propri figli. Siamo davanti a una sentenza pericolosa. Chi prende decisioni, lo faccia con meno ideologia. Perché ho la netta sensazione che con questo modo di pensare, si aspetti l’applauso di qualche parte ideologizzata. Il fatto è che non ci si sta rendendo conto del servizio che svolgono le scuole pubbliche paritarie per non parlare dei Padri Trinatari impegnati nella formazione professionale dei diversamente abili. Bisogna anche sapere che, come sottolineano i dati della Cei purtroppo occultati, a fronte dei 520 milioni che ricevono le scuole paritarie, lo Stato risparmia 6 miliardi e mezzo. Attenzione, dunque, a non farsi mettere il prosciutto sugli occhi dall’ideologia. Non stiamo parlando solo di scuole cattoliche: impariamo a chiamare le cose con il loro nome, parliamo di scuole pubbliche paritarie. Lo stesso ministro Giannini non può lavarsi le mani uscendosene con la necessità di un’ulteriore riflessione. Chi conosce realtà della Chiesa cattolica che non pagano nonostante i profitti, come ha proposto la Cei, lo denunci, subito. Da noi non mi risulta che esistano casi del genere. Intanto mi auguro che la questione risvegli la coscienza dei cattolici impegnati in politica che – dice Potenza – sembrano più appassionati alla cosiddetta rete Ready che ai veri problemi delle famiglie cattoliche lucane fortemente preoccupate delle ripercussioni dell’applicazione in Basilicata della sentenza sull’Ici. Mi aspetto che già domani il Consiglio dia un segnale da che parte si schiera”.