Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto oggi per TikTok il blocco immediato. In particolare, formalmente ha chiesto al social il blocco immediato “dell’uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica”. Questo equivale in pratica a un ordine di blocco immediato di TikTok, come spiegano a Repubblica dal Garante della Privacy, perché TikTok non ha al momento strumenti di verifica sicuri dell’identità e per il sito significa l’impossibilità di operare in Italia senza violare il provvedimento del garante.
Il divieto durerà per il momento fino al 15 febbraio, data entro la quale il Garante si è riservato ulteriori valutazioni. “L’Autorità ha deciso di intervenire in via d’urgenza a seguito della terribile vicenda della bambina di 10 anni di Palermo”, prosegue la nota.
Il Garante già a dicembre aveva contestato a TikTok una serie di violazioni: scarsa attenzione alla tutela dei minori; facilità con la quale è aggirabile il divieto, previsto dalla stessa piattaforma, di iscriversi per i minori sotto i 13 anni; poca trasparenza e chiarezza nelle informazioni rese agli utenti; uso di impostazioni predefinite non rispettose della privacy.
“La tecnologia permetterebbe di accertare l’età, ma TikTok non utilizza al momento questi strumenti: questo conferma la necessità di un blocco”, spiega Guido Scorza, componente del collegio del Garante. Altri social, come YouTube, riescono invece a verificare l’età degli utenti in base ai propri dati.
Il giurista Marco Martorana, esperto di privacy e minori e presidente dell’associazione Assodata sulla protezione dei dati degli utenti aggiunge: “Il problema è generalizzato e varrebbe in principio per tutti i social. TikTok in particolare è nel mirino perché lo usano soprattutto teenager e persino bambini”. TikTok vieterebbe l’uso ai minori di 13 anni, ma è un divieto ignorato da parte degli utenti; di qui l’intervento.
In attesa di ricevere il riscontro richiesto con l’atto di contestazione, l’Autorità ha deciso comunque l’ulteriore intervento odierno al fine di assicurare immediata tutela ai minori iscritti al social network presenti in Italia. L’Autorità ha inoltre vietato a Tik Tok l’ulteriore trattamento dei dati degli utenti “per i quali non vi sia assoluta certezza dell’età e, \conseguentemente, del rispetto delle disposizioni collegate al requisito anagrafico”.
Il Garante già a dicembre aveva contestato a Tik Tok una serie di violazioni: scarsa attenzione alla tutela dei minori; facilità con la quale è aggirabile il divieto, previsto dalla stessa piattaforma, di iscriversi per i minori sotto i 13 anni; poca trasparenza e chiarezza nelle informazioni rese agli utenti; uso di impostazioni predefinite non rispettose della privacy.
Un primo, parziale adeguamento del social c’era stato a gennaio, in seguito al quale tutti i contenuti dei profili degli utenti minori di 16 anni non sono più visibili se non si è nella cerchia di amici. Inoltre, i video non si possono scaricare sul proprio telefono a meno che il minore in questione non lo consenta. “Così la piattaforma vuole rendere la fascia più giovane dei suoi utenti maggiormente consapevole sul tema della privacy online”, aveva comunicato il comunicato della compagnia cinese.
Queste misure non sono bastate, soprattutto dopo quanto accaduto a Palermo, e in attesa di ricevere il riscontro richiesto con l’atto di contestazione, “l’Autorità ha deciso comunque l’ulteriore intervento odierno al fine di assicurare immediata tutela ai minori iscritti al social network presenti in Italia”, si legge nella nota. Il provvedimento di blocco verrà portato all’attenzione dell’Autorità irlandese, considerato che recentemente Tik Tok ha comunicato di avere fissato il proprio stabilimento principale in Irlanda.