Le doti umane e politiche del vicepresidente del Consiglio regionale Romeo Sarra recentemente scomparso nel ricordo di Santochirico, Falotico, Braia, Pagliuca e De Filippo.
Riportiamo di seguito il testo integrale della commemorazione di Romeo Sarra a cura del Consigliere regionale Luca Braia, che ha deciso di riportare anche un messaggio di un grande amico, Pasquale Smaldone.
Il 17 marzo scorso, solo 31 giorni fa, è accaduto che un infarto, improvviso e crudele, ha rapito in solitudine, a noi ed alla sua famiglia, un uomo buono.
Ha rapito ai suoi cari un padre ed un marito amorevole, ma, ha sottratto alla Basilicata e a noi materani una persona amata: capace di aiutare e consolare a prescindere da tutto.
Lo dissi allora e lo ripeto qui, nel luogo alto dell’istituzione che insieme abbiamo popolato fin dal 12 Maggio 2010.
Romeo resta nel mio ricordo un uomo che ha onorato le istituzioni ed ha umanizzato i luoghi del suo impegno sociale e civile avvicinandoli ai cittadini.
Luoghi che lo hanno visto, tanto umile quanto protagonista, difendere, mai in modo settario, le ragioni della sua comunità, le tradizioni della sua città e la dignità della sua amata terra.
Ancora oggi, giornata in cui onoriamo la memoria del Presidente del Consiglio, come nel giorno del sua scomparsa, avvertiamo forte il dolore per la perdita dell’amico Romeo Sarra e vedo ed ascolto che, in ciascuno di noi, il nostro collega ha lasciato un vuoto incolmabile.
Alla famiglia tutta voglio dire che rimarrà per sempre impresso indelebile nella nostra mente il suo sorriso sincero e la sua voglia di vivere che ha contagiato ognuno di noi e tutti i lucani anche in giro per il mondo che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.
Sgorga dal nostro dire un sentimento di tristezza profonda per la sua perdita.
Vi assicuro che ancor oggi a distanza di oltre un mese, sono gli stessi sentimenti che albergano vivi nella comunità materana.
Un uomo che abbiamo tutti ammirato per la sua presenza discreta, per la sua umanità. Caratteristiche che lo guidavano nell’esercizio del suo lavoro e del suo impegno sempre intriso di spirito di abnegazione e grande umiltà.
A proposito dell’umiltà di Romeo, ricordo ancora il mio stupore quando al termine dello spoglio elettorale, la notte del 29 Marzo del 2010, eletti entrambi nel consiglio regionale, si sentì in dovere di farmi visita nella sede del mio comitato elettorale, accompagnato dal genero Andrea, per complimentarsi del risultato da me raggiunto.
Come sempre aveva superato ogni formalità e divisione politica e nonostante la differenza di età, ha fatto per primo il gesto che spettava a me, non solo per ragioni anagrafiche ma anche per numero di preferenze ricevute nella nostra città.
Uomo di sentimenti puri, ma, orgoglioso della sua identità materana, manifestava spesso l’essenza più profonda del popolo lucano usando frasi idiomatiche vernacolari che mai risultavano fuori luogo.
Mostrava così di essere interprete autentico, fedele e rispettoso, delle tradizioni lucane e della sua anima riservata e più profonda.
Queste doti universalmente riconosciute non lo portavano però, mai ad esibirsi, in nessuna delle tante attività che riempivamo la sua vita.
Anzi, se posso dire, da concittadino, di Romeo sono testimone di mille occasioni in cui ha messo in pratica le sue qualità di uomo sobrio educato e discreto che tutti indistintamente gli hanno sempre riconosciuto.
Lo ricordo come un uomo che ha preferito vivere forti emozioni e grandi responsabilità: a fari spenti nel clamore assordante di una scomposta pseudo modernità a cui si approcciava con cauta diffidenza ed a cui preferiva la storia e la tradizione, il contatto e l’umanità che coltivava con impareggiabile maestria!
Convinto assertore che il lavoro prima e la politica poi non hanno bisogno di effetti speciali per farsi percepire come utili ed efficaci dalla gente, Romeo Sarra era un esempio straordinario di questa quanto mai attuale visione del mondo, il suo essere circondato dal rispetto della gente comune, dall’amore della moglie, dei fratelli, dei figli e dei suoi amati nipoti, riscontrato dai suoi quasi sorprendenti successi elettorali a livello comunale prima ed a livello regionale poi, ne sono state una chiara e significativa testimonianza.
Provo sincero dispiacere per il fatto che Romeo non ha avuto il tempo di vedere le riforme, che le dimissioni del “Papa emerito”, stanno aprendo nella sua amata Chiesa.
Non ha potuto gioire con noi della elezione del Papa Francesco.
Ma sono certo che lo ha fatto in Paradiso.
Chi più di Romeo avrebbe condiviso le scelte di Papa Francesco? La trasparenza e l’essenzialità a cui ha improntato il suo agire ancor prima della proclamazione.
Sicuramente lui avrebbe ringraziato il Signore per averci mandato un Papa che –
nell’epoca del trionfo della ricchezza che non crea ricchezza (per il popolo) e della depressione del valore del lavoro – denuncia con atti forti come lo stato di povertà sia un «delitto sociale», anzi una «violazione dei diritti umani», perché le «grandi diseguaglianze» nascono dalla «estrema povertà e da condizioni economiche ingiuste».
Penso quindi a come avrebbe gioito per queste parole che esaltano un modello di vita vicinissimo a quello che ha caratterizzato tutta la sua vita.
Un modello di vita preferito dall’amico Romeo, sempre disponibile e pronto a difendere gli interessi delle persone più umili.
Romeo Sarra ha rappresentato quel valore alto del “Capitale Sociale Lucano” a cui spesso facciamo anche riferimento in quest’aula e che ancora oggi grazie a persone come lui in molti ancora riconoscono alla nostra Regione.
Un valore testimoniato prima ancora che dal suo impegno istituzionale, dal suo quotidiano vivere tra la gente, dalla sua indimenticata azione come membro attivo del Comitato della Madonna SS della Bruna e come membro del CDA per la candidatura di Matera a capitale europea della Cultura 2019 obiettivo per il quale si entusiasmava e che tutti ci auguriamo di potergli dedicare e per il quale tutti ci prodigheremo anche in suo nome.
I suoi frequenti e preziosi suggerimenti hanno sempre ispirato le istituzioni e colorato i luoghi che lo hanno visto protagonista, costituendo per tutti coloro che li frequentavano un importante punto di riferimento.
In questo momento difficile di transizione del rapporto tra cittadini e politica, non posso non ricordare il suo appoggio ed il suo contributo all’azione messa in campo da questo Consiglio, sulla trasparenza degli atti ed il contenimento dei costi, finalizzata a recuperare quella credibilità che ha sempre caratterizzato l’agire del Romeo persona e del Romeo rappresentante delle istituzioni.
Sono pertanto sicuro che sono i sentimenti di “Umanità ed Umiltà” i valori principali a cui la figlia Maria Piera si riferiva quando, in occasione dell’ultimo saluto all’adorato padre, che tutti abbiamo voluto dare nella città di Matera nella “sua” Chiesa di San Domenico, lanciava la proposta di creare una Fondazione da dedicare a papà Romeo, consapevole che, nella sua vita esemplare di materano è riposta una interpretazione autentica della lucanità migliore.
Ecco perché io penso che la vita del nostro collega ed amico Romeo SARRA sia la metafora più accreditata per interpretare le virtù nascoste di questa piccola quanto straordinaria regione Basilicata.
Il patrimonio che lascia a noi tutti , alla sua famiglia e ai suoi concittadini è racchiuso in questa straordinaria speranza.
Certo di poter interpretare di tutti i colleghi di quest’aula , esprimo il più convinto consenso a questa idea progetto perché l’altruismo, l’impegno, lo spirito di servizio e il tanto amore verso la propria città e la propria Regione non sono attributi di destra o di sinistra ma sono il patrimonio genetico e il nostro capitale sociale che ci piace abbinare al ricordo di Romeo Sarra.
Al ricordo cioè di un amico sincero e un attivo amministratore pubblico, che ha saputo interpretare con tanta modernità – l’antico rapporto tra politica e cittadini – caratteristica dei lucani eccellenti.
“Chiudo con un messaggio che mi ha molto colpito e che ho voluto recuperare dalla bacheca di un Blog lucano, rilasciato da un comune cittadino materano, suo amico e nostro concittadino che credo recuperi integralmente la cifra umana di Romeo Sarra e della sua famiglia che oggi qui abbiamo chiamato per renderle il doveroso omaggio dell’intera assemblea e che ringraziamo per averlo condiviso con noi, anche, se per un tempo così breve“
“Il tono della tua voce che risultava sempre pacato, esprimeva una grande e sincera umanita’ .
Sempre pronto, mostravi in ogni momento grande disponibilita’.
difficile da dimenticare .
Un grande uomo politico il cui esempio rimarra’ indelebile e purtroppo inimitabile.
I fiori piu’ belli crescono nel giardino del signore.
Ciao carissimo amico Romeo !! ” – Pasquale Smaldone
Consiglio regionale del PD Luca Braia
“Un protagonista della vita politica e istituzionale della Basilicata, ma soprattutto una persona che credeva nella politica come impegno per il bene comune, che concepiva la politica e le istituzioni come popolari, radicate, partecipate”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Santochirico, nell’omaggio reso questa mattina al compianto Romeo Sarra, deceduto improvvisamente il 16 febbraio scorso a Matera.
Romeo Sarra, vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, aveva 61 anni, era stato eletto per la prima volta in Consiglio regionale nel 2010, risultando il primo eletto del Pdl nel Materano. In precedenza era stato consigliere comunale di An e presidente del Consiglio comunale di Matera.
“Romeo – ha sottolineato il presidente Santochirico rivolgendosi alla famiglia presente in Aula – ha vissuto ascoltando le persone, condividendone le preoccupazioni, sapendo dare e ricevere affetto e rispetto. Non riusciva a fare politica senza pensare che quello fosse un modo di amare la sua città e la sua regione. Avvertiva il disagio dei cittadini ed esprimeva questi sentimenti in modo diretto, non mediato o attenuato dalle convenzioni oratorie. Questa capacità di mettersi in sintonia con i sentimenti dei cittadini era il frutto di qualità civili certamente, ma anche e soprattutto di qualità umane. Non era aduso alle insidie della lotta politica, non era esperto di tattiche e strategie, non si piegava a convenienze di appartenenza, anche se rivendicava il suo radicato convincimento ideale e politico. Resterà – ha concluso il presidente del Consiglio regionale – per tutti quelli che lo hanno conosciuto il ricordo molto bello della sua umanità e dovremo far vivere il suo esempio come un grande patrimonio da rinnovare, che le istituzioni devono contribuire a non disperdere. Questa è l’eredità alta, profonda e autentica, che lascia a tutti noi”.
E’ intervenuto, poi, il consigliere dell’Udc, Roberto Falotico, il quale nel riferirsi alla festa odierna, quella del papà, ha rimarcato che” Romeo Sarra era un papà prima di essere un uomo impegnato politicamente e socialmente. Un amico sincero ed affidabile con tutti, una bella persona”. Lo ha poi paragonato alle onde del mare, “un’onda dolce che ti veniva incontro, mai una parola fuori luogo, un gesto di scortesia”. “Aveva un senso alto delle istituzioni e un amore sconfinato per gli amici – ha concluso Falotico – . Un esempio di semplicità”.
Ha preso poi la parola il capogruppo del Pd, Luca Braia, suo concittadino, che ne ha sottolineato “la capacità nell’onorare le istituzioni e nell’umanizzare i luoghi del suo impegno sociale e civile, avvicinandosi ai cittadini. Un uomo che ha preferito vivere forti emozioni e grandi responsabilità, a fari spenti nel clamore assordante di una scomposta pseudo modernità a cui si approcciava con cauta diffidenza e a cui preferiva la storia e la tradizione, il contatto e l’umanità che coltivava con impareggiabile maestria”.
Nicola Pagliuca, capogruppo del Pdl, ha anche lui sottolineato le doti umane e politiche del collega Sarra, mettendo in luce prima di tutto le caratteristiche personali, “la timidezza nel porsi, il timore iniziale nell’affrontare i primi impegni istituzionali, una sfida che viveva tutti i giorni con coraggio e determinazione. Gentile e simpatico, capace di far sorridere, di valorizzare il ruolo dei suoi collaboratori”. Pagliuca, poi, ha ricordato “il suo senso di impotenza di fronte ai grossi problemi che viveva la gente, il suo senso di altruismo onorato sempre e in ogni circostanza. Un modo semplice ed alto di interpretare la politica, quella politica dei fatti e non delle parole”.
Il presidente Santochirico nel concludere la commemorazione e rivolgendosi alla famiglia, ha messo in luce l’unità dei messaggi rivolti in onore di Romeo Sarra: “gli stessi accenti, le stesse parole, le stesse convinzioni, un contributo di verità sulla persona”.
Nel corso della seduta del Consiglio regionale della Basilicata il presidente Vito De Filippo ha ricordato nel suo discorso di apertura il vicepresidente Romeo Sarra, recentemente scomparso per un improvviso malore.
“La politica lucana deve molto a Romeo Sarra. Tutti noi per il ruolo istituzionale che ricopriamo gli dobbiamo riconoscenza e dovremo ricordarlo con affetto per il garbo e lo stile con cui ha saputo interpretare il mandato. Sarra ha dato un contributo a rafforzare, in un momento difficile della nostra storia repubblicana, il rapporto di fiducia tra comunità e istituzioni. Ho conosciuto Sarra dopo l’elezione in Consiglio, ma devo dire che già prima avevo avuto modo di apprezzarlo leggendo i report della sua vita istituzionale. L’ho apprezzato per quel suo modo corretto e leale di operare, scevro da rancore, frequentava infatti la mia stanza senza barriere psicologiche e politiche. La sua scomparsa ha colpito profondamente non solo la sua famiglia, ma anche gli amici che a lui si rivolgevano per i propri problemi. La sua dipartita, avvenuta nel pieno della campagna elettorale, ci ha colpiti e, come spesso capita in presenza di eventi ingiusti come questo, ci è apparsa subito inspiegabile, quasi un disegno divino che non è dato a noi conoscere. La morte spesso declina una straordinaria tremenda illogicità che quasi mai la ragione riesce a svelare. Sarra era uomo buono e sua carriera politica esaltante non aveva minato la sua naturalezza. E’ stato sempre vicino alla gente, a partire dagli umili e dagli emarginati. La sua abnegazione per la Festa della Bruna era la dimostrazione del suo amore profondo per la sua città e la sua gente. Il suo valore politico era un tutt’uno con il suo carattere e valore umano. Ai familiari dico che c’è ancora l’eternità dell’esempio che può continuare a riempire di gioia, e a questo esempio bisogna dedicare il tempo del ricordo. La sua opera politica si può inoltre ancora tramutare in azioni per la sua città e per la sua comunità regionale. Se ciò sarà, così come è stato oggi detto in Consiglio regionale, spero che per il rispetto delle istituzioni che rappresentiamo, nessuno potrà sottrarsi alla collaborazione e al contributo. A Romeo Sarra tutta la mia riconoscenza e quella della Istituzione che rappresento per il tratto significativo di esperienza che abbiamo vissuto insieme”.
GRAZIE ! Pasquale Smaldone