Il governo regionale della risorsa idrica analizzato in un focus proposto questa mattina in occasione della presentazione del rapporto “L’Italia secondo i Conti pubblici territoriali”, in materia di decentramento delle funzioni sul territorio
La scelta di dare vita al Servizio idrico integrato (Sii) della Basilicata è un punto di forza del processo di decentramento delle funzioni sul territorio. L’impegno istituzionale e le azioni economiche messe in campo dalla Regione Basilicata, in un decennio di vita del Sii, trovano un riscontro positivo nella forbice tra flussi finanziari pubblici immessi e ritorno in termini di servizi. Tanto resta ancora da fare sul fronte delle infrastrutture idriche al fine di ottimizzare i consumi d’acqua e di arginare la perdita nelle reti di distribuzione, ma gli obiettivi fissati di potenziare complessivamente le infrastrutture entro i prossimi anni sono raggiungibili.
È questa l’analisi affidata al rapporto “L’Italia secondo i conti pubblici territoriali” dal Nucleo regionale della Basilicata che rileva i valori di spesa e di entrata di tutti i soggetti che operano sul territorio regionale appartenenti al Settore Pubblico Allargato.
La monografia, che contiene un focus particolare sul Servizio idrico integrato della Basilicata, è stata presentata stamattina nella Sala Inguscio della Regione Basilicata da Mariella Volpe e Maria Grazia Delleani, rispettivamente responsabili del Sistema dei conti pubblici territoriali e del Nucleo Ctp della Regione Basilicata. Gli effetti del decentramento nel servizio idrico integrato, invece, sono stati oggetto di una specifica tavola rotonda alla quale hanno partecipato il direttore generale del dipartimento della Giunta Angelo Pietro Paolo Nardozza, il presidente di Acquedotto Lucano Rosa Gentile, il commissario dell’Aato Servizio Idrico Angelo Nardozza, e l’amministratore unico di Acquedotto Pugliese Ivo Monteforte.
In un sistema giovane qual è appunto il Servizio idrico integrato lucano, inevitabilmente investito da luci ed ombre, il rapporto evidenzia i punti di forza nella scelta di dare vita a una rete integrata di enti (Autorità d’ambito, Autorità di bacino, Acquedotto lucano e Acqua Spa) che ha portato a una serie di risultati misurabili in termini di servizi e opere. Tra gli esiti più importanti registrati dall’indagine risulta che la Basilicata ha raggiunto l’80,5% di acqua potabilizzata rispetto a quella prelevata, dato inferiore solo alla Sardegna (dati censimento Istat delle acque dati 2008). I dati quantitativi del censimento delle acque messi in relazione con quelli della spesa per il Sii rilevano che l’aumento della spesa corrente e di quella in conto capitale determina comunque un incremento della quota di popolazione servita a differenza di quello che accade in altre regioni. Sul versante delle opere, assume particolare rilievo il programma di conturizzazione delle utenze idriche che, approvato dal Cipe alla fine del 2004 e avviato in una prima fase tra Potenze e la Val d’Agri solo per le utenze agricole, una volta a regime consentirà di ottenere un corretto uso della risorsa, fornendo istantaneamente dati sul consumo idrico grazie alla rilevazione a distanza dei dati delle erogazioni civili, industriali ed irrigue presenti sul territorio regionale. Il rapporto dei Conti Pubblici Territoriali fornisce anche delle indicazioni per ottimizzare il rapporto spesa-servizi resi alla popolazione, sollecitando nuovi investimenti, a valere sul Programma operativo regionale, per l’ulteriore ammodernamento e costruzione delle reti idriche e fognarie, con l’obiettivo di ridurre le perdite e migliorare la qualità delle acque di depurazione. Resta aperto l’aspetto, più complesso, legato al sistema di approvvigionamento e distribuzione della risorsa idrica per la Basilicata e per le regioni limitrofe.
Analisi Cpt, Gentile(Al): Migliori servizi a tariffa equa
“Il Servizio Idrico Integrato della Basilicata è omogeneo in tutta le regione. Sono certa che questo studio contribuirà a fornire gli stimoli giusti per ottimizzare ulteriormente il sistema”.
“Questo studio numerico analizza lo stato del servizio idrico integrato fino al 2009 e offre uno spunto per parlare di ciò che nel frattempo è stato realizzato e di quello che si realizzerà in futuro. In particolare mi preme sottolineare come sia stato messo in luce un aspetto spesso sottovalutato quando si parla di efficienza nei servizi offerti alla comunità”.
Così il presidente di Acquedotto Lucano, Rosa Gentile, in occasione dell’incontro odierno in materia di Conti pubblici territoriali, durante il quale è stata presentata una monografia sul decentramento delle funzioni sul territorio.
“La Basilicata, con i suoi circa 10mila chilometri quadri di territorio – ha affermato Gentile – non è una piccola regione, ma una regione medio grande, grande il doppio della Liguria, assimilabile alle Marche o all’Abruzzo. La differenza sta nella densità di popolazione e tutto questo si riverbera inevitabilmente in tutti i servizi collettivi i cui i costi fissi da sostenere per garantirli sono in qualche modo rilevanti.
Il costo di un chilometro di condotta resta invariato tanto che si servono 10 utenze, tanto che se ne servono 100, e ovviamente in una regione dai grandi spazi e dalle demografia contenuta, i costi sono alti. Soprattutto se si considera anche la natura montuosa del territorio e la costellazione di contrade sparse attorno ai Comuni. Se nei decenni scorsi, molti paesi della Basilicata, ricchi naturalmente di acqua, si potevano anche permettere di immettere molta più acqua nel sistema di quella che le reti riuscivano a portare a casa dei cittadini, in altri casi la continuità del servizio era un miraggio e più o meno sempre il sistema della depurazione era inesistente se non episodico.
Oggi, invece, il Servizio Idrico Integrato della Basilicata è omogeneo in tutta le regione e come dà atto questo volume, sta migliorando tutti gli standard senza far crescere in modo proporzionale il peso delle tariffe sui cittadini. Sono certa che questo studio contribuirà a fornire gli stimoli giusti per ottimizzare ulteriormente il sistema”.
Analisi Ctp, Nardozza (Aato): “Al Servizio idrico buon riconoscimento”
Rispetto alla qualità del decentramento e alla organizzazione del servizio idrico, il commissario dell’Autorità d’ambito ricorda come la Basilicata si collochi tra le migliori esperienze d’Italia
“L’analisi dei Conti pubblici territoriali, segnatamente al Servizio idrico integrato, riconosce alla Basilicata una qualità del decentramento e una organizzazione del servizio tale da collocarla nel contesto nazionale al disopra delle altre realtà del Sud e paragonabile alle esperienze del Centro – Nord. Per quanti in questi anni si sono dedicati in generale alla gestione e alla tutela della risorsa idrica, ed in particolare alla gestione del Sii, assicurando la distribuzione dell’acqua potabile, il collettamento dei reflui e la relativa depurazione, lo studio in questione rappresenta il riconoscimento del buon lavoro svolto e l’ulteriore stimolo a continuare secondo le indicazioni della Regione e del Quadro Strategico Nazionale”.
È il commento del commissario dell’Autorità d’ambito territoriale ottimale della Basilicata, Aato Servizio idrico, Angelo Nardozza, in occasione dell’incontro odierno in materia di Conti pubblici territoriali, durante il quale è stata presentata una monografia sul decentramento delle funzioni sul territorio.
“Il volume – ricorda Nardozza – contiene un’analisi settoriale dei flussi finanziari pubblici, relativamente al Servizio Idrico Integrato e alla Gestione dei Rifiuti Urbani nella Regione Basilicata, al fine di offrire un contributo quantitativo al dibattito corrente, su due settori di grande rilievo dei servizi pubblici. Il lavoro degli Autori – conclude il commissario dell’Aato – rende più comprensibile l’articolazione della spesa pubblica quale risultante dall’azione di più soggetti operanti nel medesimo territorio, analizza la qualità del decentramento di funzioni come si è realizzato nel territorio preso in esame, esamina gli effetti economici e finanziari che ne sono derivati e il livello di organizzazione dei servizi pubblici oggetto dello studio”.