La giunta comunale di Matera ha incaricato il dirigente del settore competente di indire una gara per l’assegnazione di 17 locali dei Sassi per l’insediamento di attività commerciali di vicinato.
Al bando, il primo dal 2009, potranno partecipare coloro che non sono titolari di altre sub concessioni di immobili demaniali nel Comune di Matera esibendo una nota di credito che testimoni la disponibilità economica del candidato a sostenere l’esborso necessario per l’esecuzione dei lavori di recupero, ristrutturazione e risanamento previsti dalla Legge 771/86.
Saranno tenuti in considerazione come elementi dirimenti dell’offerta progettuale: la qualità architettonica dell’intervento, la sostenibilità ambientale delle attività che si intendono insediare, la destinazione d’uso ad attività commerciale di esclusiva vendita di prodotti di eccellenza della Basilicata e la progettazione secondo i criteri dell’universal design.
Gli immobili si trovano tutti nelle Vie Buozzi, San Bartolomeo, Sant’Angelo, Madonna delle Virtù e Fornaci Vecchie.
Escluse dall’assegnazione dei locali le attività produttive le attività di ospitalità turistica, quelle ricreative-ristorative e quelle di servizio. Rientrano invece quelle che fanno parte della categoria merceologica C3: gallerie d’arte, giornali e riviste, librerie, antiquariato, apparecchi e strumenti medicali, audiovisivi, articoli cinefotografici, religiosi di merceria, di cucito e ricamo, abbigliamento, cornici, prodotti di erboristeria, strumenti e articoli musicali e tutti gli altri settori definiti nel Piano del commercio per i Rioni Sassi.
“Abbiamo dato una prima risposta – sottolinea l’assessore ai Sassi, Angela Fiore – alle richieste di locali da parte dei cittadini per l’insediamento nei Sassi di attività commerciali. A breve individueremo gli assegnatari con un bando. L’idea è quella di dotare i Sassi di servizi non solo per i turisti ma anche per i residenti”.
Feb 13
l’assesore ai Sassi forse non sa che nei Sassi, in via Fiorentini 243, è stata concessa una licenza come “EDICOLA”, ma l’attività non è stata svolta per il diniego del distributore a concedere i giornali per la vendita.