Incendio provoca morte donna nigeriana all’ex Felandina di Metaponto, Salvatore Adduce (Anci Basilicata): “Orrenda morte ci dice che è insufficiente il nostro impegno per dare dignità ai lavoratori migranti”. Di seguito la nota integrale.
È successo sotto casa nostra. La orrenda morte di una donna in un capannone dell’area industriale (mai nata) “Felandina” nei pressi di Metaponto dove sono ammassati centinai di lavoratori che vengono utilizzati in agricoltura soprattutto in questo periodo di raccolta dei prodotti della terra chiama in causa le responsabilità di ciascuno di noi. Nessuno escluso. Siamo incapaci di affrontare in modo adeguato i problemi del lavoro e i problemi dei lavoratori migranti a cui comodamente e ipocritamente affidiamo le incombenze più gravose di cui non vogliamo occuparci noi e i nostri figli. Siamo incapaci di fornire sistemazioni adeguate, almeno ispirate ai criteri basilari della sicurezza, alle persone che ci aiutano a raccogliere i frutti dell’agricoltura. Facciamo finta di non vedere ciò che accade sotto casa nostra.
Insufficienti, siamo insufficienti nonostante le tante parole e anche gli sforzi che pure sono stati prodotti in questi anni.