Donato Ramunno, esponente lucano di Fratelli d’Italia, in una nota esprime alcune riflessioni sulla sicurezza stradale dopo l’ennesimo incidente mortale registrato nella notte tra lunedì e martedì scorso sulla Basentana e che ha provocato la morte di quattro giovani. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Mi ha molto colpito e addolorato l’ennesimo incidente mortale, avvenuto sulle strade della nostra regione, che ha stroncato la vita di quattro giovanissimi lucani.
E mi ha molto colpito il dato dell’Istat e dell’ACI, secondo il quale le strade della Basilicata sono le più pericolose d’Italia: oltre un incidente su dieci risulta essere mortale.
Ci troviamo difronte ad uno scenario drammaticamente assurdo: oltre ad una infrastrutturazione stradale del tutto insufficiente per consentire agevoli spostamenti ed uscire dall’isolamento, ci troviamo ad avere un sistema stradale assolutamente inadeguato per i volumi di traffico attuali, che lo rendono pericolosissimo.
A questo aggiungiamo che le nostre strade versano in condizioni disastrose, la maggior parte delle quali coinvolte in un diffuso dissesto idrogeologico, che interessa ampi territori della nostra fragile terra, degradate dal tempo e dalla mancata ordinaria manutenzione, per non parlare di quella straordinaria.
Io credo che sia giunto il momento di dire basta.
Non è più pensabile, nè sopportabile continuare solo a contare i morti sulle nostre strade, e continuare al gioco dello scaricabarile tra enti gestori della nostra rete viaria.
La Basentana va messa in sicurezza e per farlo è necessario installare la barriera spartitraffico e regolamentare gli accessi, molti dei quali abusivi, alle strade interpoderali.
Sulla Potenza-Melfi, oltre ai lavori di realizzazione della terza corsia di sorpasso, che si stanno attuando lungo alcuni tratti, è necessario installare nell’immediato, la più moderna tecnologia di rilevamento e controllo della velocità e delle infrazioni.
Lungo tutte le strade provinciali bisogna provvedere ad opere di ordinaria e straordinaria manutenzione, al fine di aumentare i livelli di sicurezza di tali strade e preservarne la loro efficienza e la loro funzionalità.
Per fare tutto ciò, occorre competenza, programmazione e determinazione. Chi non è dotato di tali imprescindibili prerogative non può governare questa regione.
Per tale motivo, queste sono tra priorità della nostra agenda di governo della Basilicata che verrà ad iniziare dal prossimo autunno.
Donato Ramunno, esponente di Fratelli d’Italia
Di seguito la nota relativa all’incidente sulla strada statale Basentana che ha provocato 4 morti e la relativa fotogallery (foto www.SassiLive.it)
Quattro persone sono morte in un incidente stradale avvenuto dopo l’una della notte scorsa sulla strada statale Basentana, nei pressi di Pisticci, in provincia di Matera. Secondo quanto si è appreso due auto si sono scontrate frontalmente. Sul posto sono intervenuti gli operatori sanitari del 118, i Vigili del Fuoco di Ferrandina e Pisticci e la Polizia stradale. Secondo quanto si è appreso una Seat Altea si scontrata con una Fiat Punto. Sulla Seat Altea viaggiavano tre persone di Ferrandina: Luigi e Felice Porzio, rispettivamente di 33 e 28 anni e la fidanzata di Felice, Rosa Lo Caso, laureata in lingue, anche lei di 28 anni, mentre sulla Fiat Punto viaggiava un ragazzo di Tricarico, Michele Carbone, 28 anni, infermiere a Milano. Era tornato nel suo paese per le festività pasquali. I due fidanzati che viaggiavano sulla Seat Altea, Felice Porzio e Rosa Lo Caso, si sarebbero dovuti sposare il 10 maggio 2018. La ragazza è morta durante il trasporto verso l’ospedale di Policoro, mentre i tre ragazzi sono morti sul colpo. Secondo quanto si è appreso i ragazzi a bordo della Seat Altea tornavano da Bernalda, dove vive la fidanzata del fratello più grande. I sindaci di Ferrandina e Tricarico hanno dichiarato il lutto cittadino. In particolare il sindaco di Ferrandina Gennaro Martoccia ha sottolineato la pericolosità della strada statale Basentana ricordando di aver chiesto più volte uno spartitraffico su quel tratto di strada.
Michele Capolupo