Dovrebbe essere completata nel 2019 la strada statale Bari-Matera. Ma in realtà non c’è una data certa sulla consegna dei lavori. Intanto Nino Sangerardi ricorda in una nota che la Cina ha concluso un’altra opera spettacolare: un ponte di 55 chilometri, compresi 6 chilometri di tunnel sottomarino e tre isole artificiali per gli snodi, che collega Hong Kong a Zhuhai nella Cina continentale e Macao.
Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Nino Sangerardi: la strada statale Bari-Altamura-Matera e l’impresa spettacolare della Cina
Qunado termineranno i lavori per l’ammodernamento della strada statale barese itinerario Bari-Altamura-Matera di 60 chilometri? Da notizie veicolate dai responsabili di Anas e da più sopralluoghi effettuati dal Ministro per il Sud, senza portafogli, senatrice Barbara Lezzi si evince quanto segue. “Entro i primi mesi del 2019”.
Iniziativa pubblica che nasce negli anni 2000, con procedura Valutazione impatto ambientale ratificata il 12 gennaio 2001,codice Grande Progetto 2010IT161Pr003 della Regione Puglia, Fondo europeo sviluppo regionale 2007-2013,finanziamento approvato con decisione Commissione europea C(2012) del 1° agosto 2012, costo totale 236,8 milioni di euro.
Tempi lunghi o normalmente italici per eseguire e concludere un’opera stradale lunga non molti chilometri? Resta il fatto che, a tutt’oggi 4 settembre 2018, non esiste la data certa del fine lavori o inaugurazione del nuovo percorso Bari Altamura Matera.
Nel frattempo si apprende che dopo otto anni di lavori e 20 miliardi di dollari di spesa la Cina ha concluso un’altra impresa spettacolare: un ponte di 55 chilometri, compresi 6 chilometri di tunnel sottomarino e tre isole artificiali per gli snodi, che collega Hong Kong a Zhuhai nella Cina continentale e Macao.
È pronto per l’apertura al traffico che avverrà nei prossimi mesi. Ridurrà da oltre 3 ore a circa 30 minuti i tempi di collegamento tra le tre città della Grande Area della Baia, e le altre di una regione con una popolazione complessiva di 60 milioni di abitanti.
È studiato per durare 120 anni e resistere a terremoti di otto gradi Richter.
Sono state utilizzate 420.000 tonnellate d’acciaio e 1,08 milioni di metri cubi di cemento, 14 mila operai e una flotta di 100 navi per i lavori.
Usati anche accorgimenti per preservare i delfini bianchi della baia e non ostacolare la navigazione dei mercantili (il tunnel sul fondale serve anche a questo).
Ma il ponte è molto più di una meraviglia dell’ingegneria: il fronte democratico che vuole difendere l’eccezionalità di Hong Kong teme che porti all’omologazione della City con le altre grandi città della Cina continentale.
La struttura è vista come l’ultimo passo di Xi Jinping per integrare non solo economicamente ma politicamente il territorio ad amministrazione speciale con il potere centrale. Da Pechino rispondono che il ponte che collega le due ex colonie (Hong Kong britannica, Macao portoghese) con Zhuhai è una struttura strategica per migliorare le riforme di tutta la Cina e far correre la crescita economica e sociale.
C’è un altro grande progetto di Xi Jinping : vuole costituire una regione meridionale intorno alla Grande Baia, capace di eguagliare e superare gli agglomerati di New York, San Francisco, Tokyo.
Hong Kong con la sua forza di piazza finanziaria, Macao capitale mondiale del gioco d’azzardo, Zhuhai e Shenzhen con l’ alta tecnologia, Guangzhou fabbrica manifatturiera del mondo hanno un Pil da 1,5 trilioni di dollari che secondo uno studio della banca HSBC riportato sul Financial Times potrebbe quasi raddoppiare fino a 2,8 trilioni entro il 2025 grazie all’integrazione.