Con una lettera aperta inviata al sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, al presidente del Consiglio Comunale Angelo Tortorelli, all’assessore comunale Paola D’Antonio, all’assessore all’ambiente Adriana Violetto il presidio di via Lanera costituito per difendere gli alberi destinati ad essere abbattuti contesta la determina del Comune di Matera di incarico per la perizia delle alberature di via Lanera. Di seguito la nota integrale inviat aalla nostra redazione.Di seguito la nota integrale.
Presidio di via Lanera: Un incarico dubbio e un impegno da mantenere!
Avantieri abbiamo appreso dell’incarico conferito dal Comune ad un dottore forestale per periziare, con verifiche strumentali di secondo livello, un numero indefinito di alberi nella pineta del Campus universitario e a margine dell’asse viario di Via Lanera. Per tale incarico è stata prevista una spesa di circa 20 mila Euro.
A quanto è dato intendere, l’oggetto della perizia, esclusi 7 alberi già periziati dal dott. Fiore e cosi numerati 47-48-54-55-59-64-69, riguarda ulteriori alberature esterne al perimetro del cantiere e, quindi, differenti da quelle già solo “visivamente” periziate dal precedente tecnico.
Il Presidio di Via Lanera e centinaia di cittadini, in pochissimi giorni hanno raccolto una considerevole somma per effettuare una propria perizia strumentale, tutt’ora in corso, sugli alberi posti all’interno del cantiere della rotatoria; alberi che la perizia Fiore, tutti indistintamente, decretava da abbattere in quanto morti o in condizioni tali da costituire immediato pericolo per la pubblica incolumità.
Dopo la mobilitazione popolare, la mozione di indirizzo del Consiglio Comunale del 27 aprile 2018 che impegnava il Sindaco e la Giunta “a verificare la possibilità di limitare il numero degli abbattimenti necessari”, le parole pubblicamente profferite dell’assessore D’Antonio, a nome del Sindaco e della Giunta, volte ad una verifica in contraddittorio sulle condizioni reali degli alberi ricadenti nel perimetro del cantiere, dopo tutto questo non appare accettabile travisare gli intendimenti comuni a tutti facendo periziare nuove alberature che sono a contorno del cantiere ma non nel cantiere.
Al Comune non interessa l’esito della perizia dei cittadini?
La sorte degli 86 grandi pini è comunque segnata così come la sorte delle altre 52 nuove alberature pur ricadenti nell’area?
Si gioca con una mobilitazione popolare che, autofinanziandosi, sta procedendo ad una verifica scientifica dello stato degli alberi?
Ricordiamo solo che, a prescindere da ogni ulteriore e pur possibile censura, quell’opera pubblica giustifica la sua “esistenza“ sul presupposto istruttorio e motivazionale che 86 pini siano da abbattere. 86 pini da abbattere -tutti- perché in condizioni tali da costituire pericolo per la pubblica incolumità.
Se quel presupposto dovesse risultare erroneo perché 40 o 60 o tutti 86 gli alberi sono invece vivi e vegeti, il Sindaco e la Giunta cosa intendono fare?
L’incarico al nuovo perito, per come formulato, sembra indicare che i “giochi” siano già fatti! Che sino ad oggi si siano volute mascherare, con le parole, le reali differenti intenzioni che prevedono “a prescindere“ la realizzazione della rotatoria e l’abbattimento degli alberi, sani o malati che siano.
Così facendo si aggira il mandato ricevuto dal Consiglio Comunale ma, cosa molto più grave, si disprezzano le idee e le azioni di tantissimi cittadini che non si accontentano di vuote parole.
A questo punto non si capisce perché siano stati spesi 7.000 Euro per la perizia Fiore, se le condizioni degli alberi sono del tutto indifferenti rispetto alla volontà di abbatterli per realizzare la rotatoria!