Luciano Bitondo in una nota replica all’associazione Matera Ferrovia Nazionale sui lavori per la linea ferroviaria Ferrandina-Matera e per la prosecuzione in Puglia.
1) Distanza della stazione La Martella, 5 km, dal centro della città di Matera. Fino a prova contraria, per collegare due località si suole costruire anche ponti e tunnel affinché si possa realizzare un tracciato ferroviario (o stradale che sia) che possa avere delle pendenze accettabili, esattamente come fatto per la galleria Miglionico. Nella mia lettera all’assessore citavo, per analogia, un caso svizzero molto più complicato rispetto al nostro, quello della stazione Porta Alpina (per ora solo stazione di emergenza di Sedrun) della galleria di Base del San Gottardo; una stazione in profondità da raggiungere in ascensore in un minuto; un suggerimento su come poter ricercare una soluzione al nostro caso.
Ricordo male o a Matera si dirottano i bus turistici a Serra Rifusa e si obbligano quei visitatori ad usare il treno FAL per raggiungere il centro? E’ una bestemmia pensare di portare il treno FS in città così da non far arrivare in piazza Matteotti una grande fetta del centinaio di autobus di linea tra Matera e la provincia che vi transitano in una normale giornata feriale, a cui si aggiungerebbero i nuovi bus da istituire tra stazione e la città?
2) Stato della stazione di La Martella. Nella mia lettera non mi ero espresso sui servizi offerti dalla stazione di La Martella, ma sul fatto che questa fosse lontana. Nel “difenderne” la posizione, citate l’esistenza di una vasta area di parcheggio, omettendo di dire che in Piazza della Visitazione sono in corso lavori per la costruzione di un parcheggio sotterraneo multipiano da 250 posti, a cui si aggiungono altri parcheggi nelle vicinanze tra cui quello di Via Saragat e che si prevede di costruire un terminal bus ahimé abbattendo la scuola Torraca.
3) La cosiddetta distanza di 5 km. Sfido l’associazione ad intervistare 100 persone a caso e a chiedere loro dove preferirebbero salire sul treno a Matera, dando due opzioni: in città o in aperta campagna. Vogliamo ascoltare insieme le risposte?.
Tema luoghi franosi: Nella stesse zone c’è la Bradanica (ss 655) e la statale 7 con annessi cavalcavia e trincee. La galleria Miglionico è costruita in zone esposte a questo rischio ed è stato possibile costruirla perché ci sono varie tecniche di costruzione in base al terreno attraversato, che hanno sì un diverso impatto economico.
Il punto è: Come siamo messi con le analisi costi-benefici dei possibili itinerari alternativi verso la Puglia? In particolare, è stato valutato un itinerario che passi in città senza fare il giro dell’oca? C’è mai stato un incontro pubblico in cui sono stati presentati i risultati con possibilità di intervenire? Non mi risulta. La scelta del tracciato è politica e mi farebbe piacere che i cittadini venissero coinvolti in questa scelta!
4) Prolungamento verso Venusio. La vostra associazione propone di raggiungere Venusio e poi virare verso Jesce (18 chilometri) e poi adeguare, immagino, a ferrovia passeggeri i 6 km di raccordo ferroviario Jesce-Casal Sabini, per un totale di 24 km, scansando la città, creando doppioni più lunghi di linee già esistenti, il tutto per salvaguardare il trasporto delle merci.
Ho capito bene? Per voi ha più senso costruire 24 chilometri di ferrovia per farci circolare solo le merci e non valutare la costruzione dei 3,5 mancanti da La Martella per raggiungere la città?
La mia proposta permetterebbe, ad ogni modo, di soddisfare entrambe le esigenze passeggeri e merci ed avere, alla fine, una sola ferrovia fatta bene e non 2 ferrovie, di cui una che scansa la città e fa la brutta copia delle FAL (allego immagine per chiarire).
In conclusione mi auspico che venga creato dalle istituzioni un incontro pubblico aperto a tutti, con possibilità di intervenire.
La ferrovia è pensata anche e soprattutto per i cittadini viaggiatori, chi più di loro ascoltare per decretarne il successo?