Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta dell’Associazione Matera Ferrovia Nazionale a Boccia e Lorusso (Confindustria), Bardi (Regione Basilicata) Arcuri (Invitalia) e Somma (Rotary Club): “Senza ferrovie non si crea sviluppo”. Di seguito il testo integrale.
Parlare di “Sviluppo e di idee per la Basilicata e per il Mezzogiorno”, come si farà a Potenza giovedì 2 maggio, con la partecipazione di personalità autorevoli come Vincenzo Boccia, Vito Bardi, Domenico Arcuri, Pasquale Lorusso e Francesco Somma è sicuramente un’occasione importante per mettere a fuoco problemi ritardi, criticità e inefficienze con cui ogni giorno fanno purtroppo i conti le comunità e le imprese lucane e meridionali. E non si potrà non parlare anche dei necessari provvedimenti governativi e regionali volti a modificare lo stato delle cose.
Dal nostro osservatorio (e sicuramente dalle ampie conoscenze dei relatori che si confronteranno a Potenza) risulta che qualsiasi iniziativa per creare sviluppo in favore del Meridione, e in particolare della Basilicata, non può non tener conto delle carenti infrastrutture ferroviarie che penalizzano oltremodo il turismo regionale, il mondo del lavoro, delle imprese, delle produzioni e la collocazione delle merci sui mercati italiani ed europei. Ma quello che si sta ormai rivelando una inaccettabile situazione indubbiamente penalizzante è l’isolamento di Matera, Capitale europea della Cultura 2019, non ancora raggiunta dalle Ferrovie dello Stato. Una scelta “snobistica” e “strana” perché a livello politico e imprenditoriale nessuno ne parla, né si fanno richieste ufficiali e concrete al Governo centrale, che pure si è mostrato disponibile. Questa situazione nonostante i flussi turistici (sempre più ingestibili a causa di una autentica invasione di autobus e mezzi privati, che, oltretutto, creano un preoccupante inquinamento da traffico nella Città dei Sassi e nella regione) dovrebbero suggerire ben altre politiche sulla mobilità e nei collegamenti con le maggiori città italiane ed europee. E quindi pensare seriamente alle Ferrovie dello Stato.
Sarebbe pertanto utile e opportuno per la cittadinanza materana e regionale se di tali problematiche e fabbisogni si parlasse anche durante il prossimo incontro di Potenza e si prendessero impegni precisi, ognuno per il ruolo che gli compete. D’altronde, parlare dello sviluppo della Basilicata e del Sud non ha senso se non si affronta il potenziamento delle ferrovie statali.
La nostra Associazione, dopo aver ottenuto il finanziamento e la ripresa dei lavori per la tratta Ferrandina-Matera, è impegnata per la costruzione di quei segmenti infrastrutturali mancanti che possono rilanciare l’intera Basilicata. Ci riferiamo, in particolare, alla strategica tratta interregionale Salerno-Potenza-Ferrandina-Matera-Gioia del Colle-Bari. Tratta da rendere completamente agibile assicurando in tempi brevi il finanziamento e la progettazione per la prosecuzione delle rotaie della Ferrandina-Matera fino a Gioia del Colle (a circa 30 Km. dalla Città dei Sassi). La trasversale ferroviaria Salerno-Bari deve diventare un obiettivo importante di tutti i Lucani, delle nostre istituzioni, delle nostre imprese e delle diverse componenti delle regioni Campania e Puglia. Solo in questo modo si potranno valorizzare e salvare anche le nostre aree interne. E’ il caso dei comprensori del Melandro-Marmo Platano-Rifreddo e Sellata, Pantano di Pignola, Parco di Gallipoli Cognato e delle Dolomiti Lucane fino alle colline del Materano e al Metapontin. Il treno delle Ferrovie dello Stato, dunque, può e deve svolgere un ruolo trainante per il turismo e per l’economia regionale e del Sud.
Si deve opportunamente partire dalla Capitale europea della Cultura 2019 che, dopo oltre 150 anni di anacronistica e improduttiva attesa, deve ripensare alla mobilità e diventare per la sua posizione geografica e per la crescente capacità di attrazione uno snodo ferroviario nevralgico al servizio di tutto il meridione. Da Matera si deve poter raggiungere città e realtà dinamiche e importanti come Bari, Taranto, Brindisi, Lecce, Foggia e il Gargano (via Gioia del Colle), e Potenza, Salerno, Napoli, Roma, Il Cilento e la Calabria (via Ferrandina).
E non da meno la ferrovia Salerno-Potenza-Matera-Bari serve quale strumento indispensabile per rilanciare anche le aree industriali di Baragiano, Tito, Potenza, Valbasento, La Martella, Venusio e Jesce (quindi Ferrrosud), collegandole tra loro e con i grandi porti mercantili dei mari Tirreno, Adriatico e Jonio.
La politica, il mondo delle imprese e del lavoro intervengano per salvare realmente una Basilicata e un Sud in grande declino. In pratica, con il rilancio delle Ferrovie dello Stato si potrebbero aprire sicure prospettive per attrarre investimenti italiani e stranieri, a cominciare dalle aree destinate a Zone economiche speciali.
Ferrandina Matera ALTAMURA Bari. Non Gioia che rovinerebbe tutto il tracciato.