A seguito del violento nubifragio che ha colpito la città di Matera le organizzazioni promotrici di Rete Imprese per l’Italia di Matera (Confcommercio, Confartigianato, Cna e Confesercenti hanno inviato una lettera al Sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri e all’assessore comunale alla manutenzione urbana, Giuseppe Tragni, per denunciare i danni registrati dalle attività commerciali e chiedere un incontro per fare il punto sulle situazioni più critiche registrate e definire una serie di interventi di manuntezione per scongiurare o limitare i danni in caso di nuove calamità naturali di questo genere. Di seguito la nota integrale.
All’indomani dell’evento atmosferico di vaste proporzioni che ha interessato il territorio comunale di Matera e non solo, le Organizzazioni promotrici di Rete Imprese per l’Italia di Matera (Confcommercio, Confartigianato, Cna e Confesercenti) denunciano quanto hanno raccolto dalle imprese proprie associate circa i danni registrati nelle attività; fermo restando la specificità di alcune situazioni e ribadendo che trattasi di fenomeni fuori dalla media (si è trattato di una vera e propria “bombe d’acqua” accompagnata da tempesta ciclonica) con i quali purtroppo dobbiamo imparare a convivere, siamo a segnalare casi di allagamenti diffusi soprattutto in Via Lucana, Via Cappelluti, Via XX Settembre, Via Pentasuglia, Piazza Vittorio Veneto, Rioni Sassi, ecc.; ciò che si evince è che i tombini per lo smaltimento delle acque fossero occlusi da erbe infestanti, fogliame e sporcizia in genere che non hanno certamente giovato allo scorrimento delle acque piovane le quali si sono riversate nei negozi. La mancata manutenzione dei predetti tombini non è certamente occasionale ma, come hanno dimostrato i commercianti, frutto di incuria e abbandono visto che in molti casi sono nate piante e addirittura arbusti che con le loro radici hanno notevolmente contribuito ad intasare le griglie.
Pertanto ormai come è nostro fare siamo a chiedere che l’Amministrazione Comunale di Matera metta a regime la manutenzione dei tombini e delle griglie di scolo delle acque affinché tali situazioni, giudicate sempre più frequenti in futuro, non abbiano e verificarsi o comunque limitino i danni; per l’immediato i danneggiati stanno valutando la possibilità di richiesta risarcimento danni.
Infine le Associazioni chiedono di essere audite per meglio esporre quanto loro riferito e per ottenere assunzione di impegni concreti per il futuro affinché tali fatti non si ripetano.