Ultimissima di giovedì 10 novembre – ore 18. Nulla di fatto anche nella quarta giornata in merito alle ricerche avviate per recuperare i due corpi scivolati nel torrente Ciccolocane. Per tutta la giornata di giovedì è stata perlustrata la zona adiacente la foce del Bradano ma la pioggia ovviamente ha ostacolato le operazioni a causa dell’enorme strato di fango che si è formato nelle zone interessate.
Il consigliere comunale e Presidente vicario del Consiglio Comunale di Matera ha inviato un comunicato per commentare la tragedia avvenuta domenica scorsa presso il torrente Ciccolocane.
Una morte annunciata, sembrerebbe il titolo di un film o un copione già scritto, ma purtroppo è la triste realtà di quello che è accaduto a due poveri altamurani scomparsi nel canale di bonifica nei pressi di Borgo Venusio, rei di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. In molti potrebbero pensare che questi avvenimenti capitano solo agli altri, ma invece si sbagliano, perché lì chiunque di noi poteva trovarsi. Nulla è stato fatto dall’ultima catastrofe avvenuta circa otto mesi fa nelle stessa zona, dove per puro miracolo, si salvarono alcuni automobilisti di passaggio salendo sui tetti delle automobili o sul muro perimetrale del cimitero, o con l’intervento celere dei Vigili del Fuoco che misero in salvo una donna con un canotto. Quello che fa rabbia, che in otto mesi, il canale è ancora pieno di canneti e arbusti vari, che sistematicamente, quando ci sono le forti piogge, ostruiscono le acque che scorrono, costituendo di fatto una diga, tale da costringere la fuoriuscita delle acque dal loro naturale alveo, causando danni ai vari insediamenti produttivi della zona, vedi Val D’Adige o Impianto di depurazione delle acque nere della città di Matera. Ma io mi chiedo, così come molti cittadini materani, di fronte una simile tragedia, a differenza dalla penultima alluvione, c’è qualcuno che paga o che si assuma le proprie responsabilità? Se ciò non avvenisse, significherebbe che viviamo in uno Stato dove non vige la giustizia sociale ma a farla da padrone ci sono varie connivenze di potere per nascondere responsabilità dirette dove manca solo nome e cognome.
Giovanni Angelino Presidente vicario Consiglio Comunale di Matera
Ultimissima di mercoledì 9 novembre – ore 20. Anche la terza giornata di ricerche, avviata con l’ausilio di un geo-radar per individuare i corpi di Rosa e Carlo Masiello, si chiude con un nulla di fatto. E le operazioni si preannunciano ancora più difficili nella giornata di giovedì 10 novembre, in cui la città sarà interessata da un forte temporale da mattina a sera.
Ultimissima di mercoledì 9 novembre – ore 14. Si sono spostate verso la foce del Bradano, dove il torrente Ciccolocane incontra il torrente Gravina le ricerce di Rosa e Carlo Masiello e per la prima volta gli uomini impegnati nell’operazioni di ricerca dei due corpi scomparsi si affidano anche ad un geo-radar messo a disposizione dal CNR, anche perchè la sensazione è che le due persone possano trovarsi sotto uno strato di fango. Il geo-radar è in grado di inviduare delle anomalie nel terreno e a questo punto le speranza di ritrovare le due persone scomparse domenica scorsa sono affidate anche a questo strumento tecnologico anche se le avverse condizioni meteorologiche che prevedono pioggia dal pomeriggio e per tutta la giornata di giovedì 10 novembre ostacoleranno inevitabilmente le operazioni di ricerca.
Ultimissima di martedì 8 novembre – ore 19. Per la seconda giornata consecutiva non si registrano novità positive in merito alle ricerche avviate per ritrovare i corpi di Rosa Masiello e di suo padre Carlo, inghiottiti assieme all’auto travolta dall’esondazione del torrente Ciccolocane. Le operazioni hanno interessato anche il torrente Gravina senza però raggiungere i risultati sperati. Intanto in mattinata il sinadco di Matera Salvatore Adduce, e il sindaco di Altamura, Mario Stacca hanno effettuato un sopralluogo sui luoghi dove domenica sera si è consumato il fatale episodio. Inoltre, i due sindaci hanno incontrato le famiglie colpite da questo tragico evento per portare la solidarietà delle due comunità.
Al termine dei sopralluoghi il sindaco Adduce ha chiesto un incontro al prefetto, Francesco Monteleone, che già nel pomeriggio di oggi lo ha ricevuto nel palazzo del Governo insieme al sindaco di Altamura, Stacca.
Nel corso dell’incontro i due sindaci hanno voluto innanzitutto esprimere particolare apprezzamento per lo straordinario lavoro delle forze dell’ordine, Carabinieri, Corpo Forestale e Vigili del fuoco, che da due giorni stanno ininterrottamente lavorando alla ricerca delle due persone scomparse. Un lavoro giudicato encomiabile anche dai familiari delle vittime dell’incidente.
Inoltre, i due sindaci hanno chiesto al prefetto di rafforzare il numero degli uomini impegnati nel difficile lavoro di ricerca anche in considerazione delle complicate condizioni del terreno in cui sono costretti a operare. Immediata la risposta del Prefetto. Monteleone, infatti, ha assicurato che già da domani si aggiungerà all’attività di ricerca dei dispersi un nuovo nucleo di vigili del fuoco, particolarmente attrezzato per questo genere di missione.
La zona dove si è consumata la tragedia è sempre “sorvegliata” dai parenti delle vittime ed in particolare l’uomo che vive con maggiore apprensione quest’attesa spasmodica è Saverio Monitillo, che spera di ritrovare i corpi della moglie e del suocero. Monitillo ha fatto sapere che dopo aver pranzato presso amici in una zona di campagna intorno alle 19 ha deciso di ritornare a casa ma ad un certo punto l’auto si è bloccata a causa del fango che ha travolto la strada in prossimità del torrente Ciccolocane. Smentita quindi la notizia diffusa nelle prime ore dagli organi di stampa secondo cui Saverio Monitillo aveva deciso di allontanarsi per cercare dei funghi. Purtroppo Saverio è riuscito a mettere in salvo solo le due nipotine, e dopo aver chiesto l’intervento di un amico che lo aveva raggiunto con un trattore stava cercando di agganciare l’auto a quel mezzo. Ma proprio in quel momento un’ondata ha fatto scivolare l’auto verso il torrente e lui stesso si è salvato aggrappandosi alla fitta vegetazione presente nella zona sottostante. Naturalmente le ricerche proseguiranno anche nella giornata di mercoledì 9 novembre 2011.
Ultimissima di martedì 8 novembre – ore 8. In mattinata sono ripartite le ricerche dei due corpi dispersi da domenica scorsa in seguito all’esondazione del torrente “Ciccolocane”. Al termine della prima giornata sono stati rinvenuti solo un giubbotto e un borsone presenti nell’auto che è stata inghiottita da acqua e fango mentre il marito di Rosa Masiello metteva in salvo le due nipotine prima di scivolare nel canale sottostante per poi aggrapparsi ad un ramo della vegetazione presente nei pressi del luogo in cui si è consumata la tragedia.
Ultimissima di lunedì 7 novembre – ore 18. Sono state sospese alle 17 del pomeriggio di lunedì 7 novembre le ricerche di Rosa Masiello e di suo padre Carlo, travolti assieme all’auto nella quale si trovavano domenica pomeriggio nei pressi del torrente in località Ciccolocane, a poche centinaia di metri dal borgo Venusio, distante cinque chilometri dalla città di Matera. Le operazioni condotte con l’ausilio di un gommone lungo il torrente da una squadra dei Vigili del Fuoco del nucleo Saf, dagli uomini del Soccorso Alpino Speleologico della Basilicata e dai volontari di Legambiente Matera riprenderanno nella mattinata di matedì 8 novembre. Le ricerche sono rese ancora più difficili a causa della fitta vegetazione che si trova in diversi punti del canale.
Il maltempo si abbatte e miete vittime anche nel materano. Due persone, Rosa Masiello di 44 anni e suo padre Carlo, di 87 anni sono stati “ingoiati” da fango e acqua mentre erano a bordo della loro auto, una Golf bianca, nei pressi del borgo Venusio dopo essere stati travolti da un torrente in piena in località Ciccolocane. La famiglia, originaria di Altamura, aveva raggiunto Matera per trascorrere la domenica mattina alla ricerca di funghi e pranzare a casa di parenti. Poi nel pomeriggio, intorno alle ore 18, mentre il tempo peggiorava e si scatenava un violento nubifragio che colpiva anche la città di Matera l’auto in viaggio di ritorno verso Altamura è stata travolta da un torrente che è straripato in una zona adiacente l’ipermercato di Borgo Venusio. Il marito che era alla guida ha messo in salvo le due nipotine mentre la moglie e il suocero sono rimasti intrappolati nella vettura risucchiata dall’acqua e dal fango. Sul posto sono subito intervenuti i Vigili del Fuoco, i Carabinieri e la Protezione Civile, il prefetto di Matera Giovanni Francesco Monteleone, il sindaco di Matera Savlvatore Adduce, il capo di gabinetto Roberto Cifarelli, il comandante della Polizia Municipale Franco Pepe, l’assessore comunale alla sicurezza Sergio Cappella. Intorno alle 23,30 a un chilometro di distanza dal luogo in cui si è consumata la tragedia è stata ritrovata l’auto scivolata nel canale sottostante mentre le due persone risultano attualmente disperse. Un elicottero dei Carabinieri e uno elicottero dei Vigili del fuoco stanno sorvolando anche in queste ore la zona del torrente. Un’altra squadra di Vigili del fuoco sta scandagliando il fondo del torrente a partire dal punto dove è stata individuata la vettura, piena di fango e detriti.
Difficoltà sono state registrate anche dai numerosi clienti dell’ipermercato di Borgo Venusio, evacuato già alle ore 19 per motivi di sicurezza. Gli automobilisti hanno faticato a raggiungere la statale 99 a causa degli allagamenti che hanno coinvolto i sottopassi. Allagamenti sono stati registrati da nord a sud della città di Matera: in particolare in particolare il quartiere di Serra Rifusa, la zona Paip e l’ospedale Madonna delle Grazie.
La fotogallery relativa al luogo in cui si è registrata la tragedia (si ringrazia Martemix per le foto n. 6 e n. 7 e Marco Fanuzzi per le foto dalla n. 8 alla n. 16)
INTERVENTO DEL CONSIGLIERE COMUNALE DEL PDL ADRIANO PEDICINI
Le emergenze maltempo oramai sono un fenomeno ciclico, le piogge torrenziali sotto certi aspetti prevedibili, si erano annunciati programmi di monitoraggio per le avversità atmosferiche che in congruo anticipo avrebbero annunciato le abbondanti piogge, compreso una serie di iniziative e propositi di ogni Ente ed istituzione che, prendono posto solo all’indomani di enormi danni. Oggi i danni non sono solo materiali, è la perdita della vita di due persone che questa nuova emergenza ci consegna. Quello che si poteva fare lo abbiamo sentito e letto ma nella realtà è di quello che non è stato fatto che bisogna parlare, tutti articolano parole intorno ad un territorio vulnerabile, ma non lo scopriamo oggi, per questo non possiamo solo dirlo ed essere passivi di fronte a tale fragilità. Conosciamo bene quali sono le criticità del territorio e le sue sensibilità, quanto accaduto a marzo di quest’anno doveva trovarci preparati, sarebbe dovuto servire anche a consolidare concetti di mappatura del rischio. Oggi sappiamo bene che il torrente Gravina, Iesce e Guirro ed i loro canali hanno le loro criticità. Le informazioni sul pre-allerta meteo erano state diffuse e precise; quanto accaduto con la stessa perturbazione a Genova ed in Campania era rimbalzato in ogni organo d’informazione, non doveva trovarci impreparati e passivi. Allora c’è da chiedersi perché non sono state poste le condizioni per monitorare, sin dal giorno prima, le aree critiche? la protezione civile perché non ha avuto alcun ruolo nell’ambito della prevenzione con l’osservazione dei torrenti?; perché i territori vulnerabili non sono stati presidiati e inibiti al traffico veicolare? L’opinione, più volte denunciata è che nel nostro territorio non esiste un piano di prevenzione, la protezione civile non viene mai coinvolta in osservazione preventiva delle aree critiche; le politiche della prevenzione nelle avversità atmosferiche non vengono attuate, il monitoraggio a monte dei torrenti non è preso neanche in considerazione. Si erano poste le basi per incominciare a coinvolgere il volontariato nella prevenzione e gestione delle emergenze, si era incominciato a parlare della consulta per la protezione civile che avrebbe coordinato il volontariato del territorio, progetti abbandonati. E’ opportuno che si rifletta su quello che si può fare, si parta da queste tragedie immense dove alla fatalità è stata data una spinta. Si incominci ad affrontare con coscienza una maggiore consapevolezza nella sicurezza del territorio e nel frattempo si coinvolga il volontariato nella prevenzione.
Adriano Pedicini Consigliere PDL
DISSESTO SUOLO: BENEDETTO, RESPONSABILITA’ GRAVISSIME PER LA “DISSOLUZIONE” DEI FINANZIAMENTI STATALI
“Mentre a Matera si vivono ore di angoscia per la sorte delle due persone disperse a seguito del maltempo di ieri, le parole pronunciate dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, che confermano quanto purtroppo temevamo, sui fondi del piano nazionale di prevenzione del dissesto idrogeologico 2009, misteriosamente dissolti, drammatizzano ulteriormente una situazione che è già gravissima. Il valore totale degli accordi di programma sottoscritti con le Regioni per la difesa del suolo ammonta a circa 2.155 milioni di euro, di cui 800 milioni sono risorse Fas statali previste dalla legge finanziaria del 2010, 400 milioni provenienti dal bilancio del ministero e 954 milioni da risorse regionali. Dove sono finiti?”E’ quanto sostiene il presidente del Gruppo IdV in Consiglio Regionale Nicola Benedetto, aggiungendo che “con il dibattito della scorsa settimana in Consiglio sulle emergenze ambientali è stato ribadito, unanimemente, che la tutela del territorio è innanzitutto una questione culturale e bisogna essere consapevoli del fatto che il dissesto idrogeologico ha un costo enorme”. “L’alto prezzo di vite umane pagato a Genova ed in altre parti del Paese in pochissimi giorni – continua Benedetto – ci richiama alla mente, oltre alle immagini fotografiche di oggi sui giornali sull’emergenza determinata a Matera, le immagini delle alluvioni nel Metapontino dei primi di marzo. Le iniziative di protesta dei cittadini, degli agricoltori e del Comitato Terre Joniche, sino a promuovere l’ “alluvione tour”, perché lo Stato faccia sentire la sua presenza e quindi il Governo mantenga fede ai suoi adempimenti hanno pertanto un più forte significato in quanto reclamano la dovuta attenzione politica ed istituzionale rispetto al diffuso dissesto del suolo. I tagli operati dal Governo con le continue manovre finanziarie hanno colpito anche tutti i piani di risanamento del territorio che, forse, avrebbero potuto evitare tragedie come quelle di cui siamo costretti ad occuparci da settimane. Una colpevole responsabilità, dunque, che nel Metapontino ha assunto gli aspetti della discriminazione rispetto ad altre aree del Paese colpite da eventi alluvionali. L’alternativa alle proteste, alle mobilitazioni popolari e alle iniziative politico-istituzionali per mettere in guardia dal rischio di nuove esondazioni lungo le aree attraversate da quasi tutti i fiumi lucani – continua Benedetto – è quella di incrociare le dita, cosa che possiamo anche fare ma che non mette le nostre popolazioni al riparo sia della vita che di attività produttive e beni materiali. Secondo l’Ispra, negli ultimi 80 anni sono stati registrati 5.400 alluvioni e 11 mila frane, che hanno colpito 70 mila persone e causato 15 miliardi di euro di danni negli ultimi 20 anni. Non bastano a far comprendere la gravità della situazione?”.
COMITATO TERRE JONICHE ANNUNCIA L’ALLUVIONE TOUR: VIAGGIO NELLA PROSSIMA ALLUVIONE
Mentre in tutta Italia cresce l’allarme per le alluvioni, si contano le
vittime, si spala il fango, da oltre 8 mesi nel territorio al confine fra la
Puglia e la Basilicata si attendono gli interventi di messa in sicurezza che
non vengono. L’ultima alluvione di Marzo ha inciso in un territorio già
fortemente compromesso, lasciandolo più esposto ed in condizione di
particolare pericolo.
Argini compromessi, il corso del fiume Bradano ed i canali irrigui intasati
ed ingombri, opere ed infrastrutture che compromettono il corso del fiume, nessun serio sistema di allerta che avvisi i cittadini, nessun piano di reazione che li coinvolga consapevolmente: questi i nodi a tutt’oggi aperti.
Il Comitato per la Difesa delle Terre Joniche, nel mezzo di una ormai troppo lunga iniziativa di mobilitazione aperta all’indomani dell’alluvione del 1° e 2 Marzo scorsi perché siano riconosciuti i diritti alla messa in sicurezza ed ai risarcimenti per il territorio ed i cittadini, organizza un viaggio nei punti critici in cui si manifesterà, inevitabilmente, la prossima alluvione nel Metapontino e Ginosino.
L’Alluvione Tour mette a disposizione un autobus che partirà alle 8,30 del 9 Novembre dall’Area di Servizio San Marco e farà tappa sui luoghi delle
emergenze. Sull’autobus i giornalisti e gli interessati riceveranno
materiali e documenti e potranno incontrare i testimoni che racconteranno i problemi sul territorio e, nelle tappe, alcuni esperti e tecnici forniranno elementi di approfondimento.
Info ed adesioni: terrejoniche@terrejoniche.net – 3466483882
si parla sempre ..ma fatti niente!!!!!! tanto che importa, basta che stanno bene i nostri politici!!!!!! vergogna…
siete bravi solo a intervenire a parole……ma tu sarai benedetto solamente quando interverrai con pala ed elmetto
benedetto ormai lo conosciamo…………..tante chiacchiere……..e qualcuno gli va dietro……………
E’ proprio vero. Questo Benedetto pensa che intervenendo su qualsiasi cosa faccia bella figura.
In realtà fa solo chiacchiere.
E pensare che sulla sua pagina facebook (assolutamente non aggiornata ed evidentemente allestita giusto in occasione delle scorse elezioni regionali) c’è scritto: “non sono abituato alla leggerezza delle parole preferisco la concretezza dei fatti”.
Alla faccia della concretezza: questo interviene a chiacchiere su qualsiasi cosa (sicuramente ci sarà qualche ragazzino che gli scrive i temini e li manda alle redazioni), ma non fa niente di niente. Almeno statti zitto, soprattutto se ci sono di mezzo delle tragedie.
Non fa niente direi proprio di NO!!!Fa i c…. suoi,ha una fabbrica a Bernalda,ha aperto hotel gattini come ha fatto lo sa solo lui,si è fatto eleggere consigliere regionale (altri soldi su soldi),grazie a quelli di Di pietro (vedi Mastrisimone),ha preso in giro tutti gli sportivi materani con la storia della sponsorizzazione dellì’FC Matera,sos’altro deve fare???Vende fumo a tutto spiano e stà bloccando l’unico progetto che puo’portare un po’ di respiro in questa regione martoriata (Geosastock),CI VEDIAMO ALLE PROSSIME ELEZIONI!!!!!
Se Benedetto avesse aiutato il Matera ad iscriversi alla Lega Pro ora sareste qui tutti ad osannarlo 😉
Ma va beh … questa e’ un’altra storia ….
Non ragionare solo in termini di pallone. Questo Benedetto è proprio fastidioso con tutti gli inutili comunicati che produce su qualsiasi argomento.
Facci caso, e vedrai che è stomachevole, a qualsiasi partito appartenga (neanche lo so, su due piedi, a quale partito fa riferimento).
E poi non fa niente di utile e concreto per la società (qualcuno qui stesso ha detto che per sè le cose utili le sa fare).
E’ ora che questi politici facciano comunicati per annunciare cose buone fatte, per esempio “Mi sono impegnato e sono partiti i lavori per il collegamento autostradale matera-gioia del colle”. Oppure: “Sono riuscito a convincere Trenitalia a realizzare il collegamento matera-ferrandina”.
Macchè: questo fa solo comunicati inutili, e noi non è che noi stiamo qua per leggere i suoi pensierini!!!
Benedetto – Angelino – Pedicini
ora siamo al completo.
Le migliori parole sono sempre “il silenzio” nelle tragedie….quando lo capiremo?
Spero si riesca a dare degna sepoltura ai dispersi.