Mentre la città di Matera vive il clima della campagna elettorale in vista delle prossime elezioni Amministrative del 31 maggio il cittadino materano Mario Scalcione ritorna a sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto ad una vicenda che impedisce di poter svolgere la sua attività imprenditoriale negli antichi rioni Sassi. Per raggiungere il suo obiettivo questa volta ha scelto una maschera del Carnevale di Tricarico e ha deciso di manifestare con un cartello contro il PD lucano. Mario Scalcione non si fermato alla protesta in piazza ma ha deciso anche di inviare una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella con cui annuncia la restituzione della tessera elettorale. Riportiamo di seguito il testo integrale della lettera inviata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la fotogallery relativa alla protesta di Mario Scalcione in piazza Vittorio Veneto.
Mittente
Scalcione Mario
Via Madonna delle virtù, 43 – Sassi di Matera
Al Presidente della Repubblica,
Illustrissimo Presidente Prof. Mattarella, Lei è il baluardo della Repubblica, il difensore primo della Costituzione ed il rappresentante ultimo di ogni singolo cittadino italiano. Come cittadino le chiedo di dedicare 5 minuti del suo prezioso tempo per leggere l’amaro sfogo di un padre. Con la presente non chiedo piaceri , ne raccomandazioni, ma solo informarla che da cittadino italiano di nascita, io rinuncio al mio diritto a votare e mi esonero da questo dovere, visto che i miei diritti non vengono rispettati ed i doveri che le istituzioni hanno verso ogni cittadino non sono adempiuti.
Io Scalcione Mario residente a Matera cittadino italiana per nascita, ho diritto ad un lavoro, ad una casa, a costruire il mio futuro, a costruire una famiglia; ma ahimè anziché vivere mi ritrovo a sopravvivere… Mi hanno rubato il lavoro, mi hanno negato di crescere i miei figli dignitosamente,mi hanno depredato di un sogno, mi hanno tolto la volontà di partecipare alla crescita economica e sociale della nostra Terra, non contenti hanno calpestato e infranto non una volta , ma svariate volte i miei diritti non solo sanciti dalla Costituzione, ma nel nostro essere uomini e padri, creando un disadattato, quello che ora sono. Prendo in prestito le sue parole pronunciate a Palermo per commemorare Giovanni Falcone “Garantire la Costituzione significa affermare e diffondere un senso forte della legalità”.
Ma quando la legalità non viene rispettata dalle istituzioni, cosa dobbiamo fare noi cittadini? Stare li a lamentarci, rassegnarci, lasciarci prendere dallo sconforto o peggio toglierci la vita?
Lascio a Lei darci una risposta. Da parte mia visto il silenzio assordante di chi dovrebbe essere al servizio dei Cittadini, di chi ha giurato di far rispettare e di rispettare la Costituzione, essendo loro i carnefici di avermi negato di vivere e crescere i miei figli, mi spingono ad intraprendere la strada della disobbedienza civile,con la presente le invio il mio certificato elettorale quello della mia ex moglie, anche lei come i miei figli vittime di queste Istituzioni senza etica e moralità. Questo è il primo passo, di una lunga battaglia che prima o poi mi porterà allo scontro frontale con le istituzioni. Io non sono nessuno, a stento so leggere e scrivere, ma ho dignità da salvaguardare e coraggio da vendere, certamente il mio destino è segnato dovendo lottare contro uno Stato molto più forte di me, ma ho con me il ricordo di tanti che sono morti combattendo per donarci la costituzione e morti per la legalità. Termino prendendo in prestito le parole di un padre della Costituzione per affermare che la mia battaglia non solo non è un fatto personale ma di tutti gli italiani. Io do il mio contributo, Pietro Calamandrei “Però, vedete, la costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La costituzione è un pezzo di carta:la lascio cadere e non si muove: Perché si muove bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile, bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla costituzione è l’indifferenza”.
Distinti saluti
Scalcione Mario