Riceviamo e pubblichiamo una nota del Ciacp
Che si “memorino” anche le ferrovie per e da Matera
Abbiamo letto, nelle settimane scorse, che è stato firmato un Memorandum tra la Regione Basilicata e il Governo sul petrolio. Nel Memorandum si legge che sono previsti “quattro assi strategici dei futuri interventi con finanza addizionale”. Tra i quattro assi si apprende che è previsto “l’incremento della accessibilità regionale attraverso la connessione con i nodi delle reti nazionali della mobilità”.
Martedì 10 maggio, abbiamo letto un lungo intervento di Vincenzo Viti, capogruppo del PD alla regione Basilicata, che parla anche lui di infrastrutture viarie di cui è necessario dotare la nostra regione.
Come CIACP è almeno da dieci anni che inutilmente ci battiamo per la rinascita della città di Matera, da molti, oggi, assurdamente affidata al solo riconoscimento di Matera “Città europea della cultura nel 2019”. I due obiettivi per cui ci siamo sempre battuti, in ambito di mobilità, sono:
1. Il completamento della linea ferroviaria Ferrandina-Matera, iniziata nel 1980, costata già 550 miliardi di vecchie lire e ferma dal 1991;
2. La trasformazione delle linee ferroviarie apulo-lucane da ferrovie a scartamento ridotto in ferrovie a scartamento ordinario.
Questi due interventi consentirebbero, in breve tempo, di collegare Matera allo Ionio e all’Adriatico e, sia pure indirettamente, al Tirreno, tra Salerno e Napoli.
Non sappiamo se questi due obiettivi sono presenti alla memoria e alla coscienza dei nostri amministratori e consiglieri regionali. E’ per questo che chiediamo all’on. Viti, capogruppo del PD alla Regione e, in certo qual modo, portavoce della Giunta:
1. Di far sapere se il petrolio lucano è anche petrolio materano;
2. se il suo pensiero è anche quello della Giunta;
3. se si può contare su un impegno della Giunta nella soluzione dei due problemi, da noi più volte inutilmente segnalato.
Giuseppe Pace, presidente del CIACP
Giovanni Caserta, responsabile culturale del CIACP