Con una statua in marmo realizzata dall’artista Carlo Andrei la città di Matera ha ufficialmente dedicato il Parco di via Lucana, quello che tutti riconoscono nel Boschetto, a Papa Giovanni Paolo II, il pontefice che ha visitato la città dei Sassi il 27 aprile del 1991. Dopo aver appreso dal Comune di Matera la decisione di modificare l’intitolazione del boschetto, sostituendo quella del conte Charles de Montigny adottata dall’amministrazione-Buccico con quella di Papa Giovanni Paolo II il parroco della chiesa di San Francesco don Vincenzo Di Lecce annunciava il 25 marzo scorso la volontà di installare nel parco una statua dedicata proprio a Carol Wojtyla, il Papa che continua a vivere nel cuore di tutti i cattolici per la sua coraggiosa opera di evangelizzazione portata avanti con determinazione ed entusiasmo in tutto il mondo. Per acquistare l’opera commissionata all’artista Carlo Andrei era stata pattuita la cifra di 30 mila euro e nel giro di tre mesi un comitato spontaneo costituito per la raccolta fondi guidato dal’insegnante Rosa Tedesco non solo è riuscito a raccogliere la somma richiesta ma ha coivolto alcune imprese materane per realizzare senza alcun compenso gli altri lavori richiesti per l’installazione della statua. Intorno alle 17 un migliaio di cittadini hanno partecipato alla cerimonia inaugurale annunciata per scoprire la statua dedicata a Papa Giovanni Paolo II, dichiarato Beato dall’attuale Pontefice Benedetto XVI. Alla cerimonia hanno partecipato le massime autorità militari, civili e religiose. Dopo il discorso del sindaco Adduce, che riportiamo integralmente a margine di questo servizio, don Vincenzo Di Lecce ha annunciato la diffusione dell’audio originale di una parte dell’omelia che Papa Wojtyla ha recitato in occasione della celebrazione eucaristica avvenuta in piazza della Visitazione. Quindi il momento più atteso con la benedizione dell’opera a cura di Monsignor Salvatore Ligorio e a seguire un breve saluto di Carlo Andrei, artista dell’azienda Artistici Marmi Apuani. Andrei ha realizzato la statua utilizzando un unico blocco in marmo di Carrara: è alta 2,20 e poggia su un basamento circolare. L’opera attraverso diverse fasi di lavorazione è stata ricavata da un basamento del peso di 5 tonnellate, mentre la statua oggi pesa due tonnellate e mezzo. Sul basamento che sorregge la statua una dedica speciale per il Pontefice con il messaggio che ha colpito il cuore di milioni di fedeli: “Non abbiate paura. Spalancate le porte a Cristo. Nel ventesimo anniversario della sua visita alla nostra città – 27 aprile 1991 – Matera, 22 ottobre 2011.”
Le autorità si sono quindi trasferite in via Lucana in prossimità dell’ingresso secondario per proceder allo scoprimento della targa intitolata a Papa Giovanni Paolo II. Il corteo, allietato dalle note della banda musicale, si è diretto verso la Chiesa di San Francesco di Assisi per concludere il momento di festa dedicato al Pontefice con una celebrazione liturgica di ringraziamento. Papa Benedetto XVI, col Decreto di beatificazionedi Papa Karol Woitjla, aveva dato facoltà ai vescovi della Chiesa cattolica di poter celebrare dal 1° maggio 2010 al 1° maggio 2011 una Messa di ringraziamentoper l’avvenuta beatificazione; l’Arcidiocesi di Matera ha ritenuto opportuno far slittare questo momento al 22 ottobre perchè questa è la data in cui ricorrerà la memoria liturgica del Beato Wojtyla: il 22 ottobre del 1978 si ricorda infatti l’insediamento di Papa Wojtyla a Santo Pontefice. E se i vandali hanno avuto la possibilità di agire indisturbati all’interno del boschetto il Comune di Matera ha deciso di sorvegliare la statua del Pontefice installando una telecamera che dovrebbe scoraggiare atti così deplorevoli. La curiosità riguarda la posizione scelta per l’installazione della statua: il Pontefice ha lo guardo rivolto verso l’ingresso monumentale, quello purtroppo ostruito dal cantiere gestito dalla Soprintendenza. Considerati i tempi “biblici” che riguardano questa vicenda, la speranza che è Papa Giovanni Paolo II possa compiere un miracolo per accelerare quanto prima la conclusione dei lavori. Nell’attesa non resta che apprezzare l’effetto scenografico dell’impianto di illuminazione che regala nuove emozioni ai visitatori che scelgono di ammirare il monumento nelle ore notturne.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’intitolazione a Papa Giovanni Paolo II del parco di via Lucana (foto www.sassilive.it)
Intitolazione del Parco del Boschetto a Papa Giovanni Paolo II, l’intervento del sindaco di Matera, Salvatore Adduce
A venti anni dalla visita del Beato Papa Giovanni Paolo II, Matera lo ricorda con una cerimonia solenne e significativa. Per i fedeli, per le migliaia di persone che con entusiasmo accolsero il Santo Padre, quella giornata di aprile del 1991 rappresentò un evento di straordinaria importanza. Il Papa compiva un pellegrinaggio in una terra difficile e straordinaria al tempo stesso lungo un intenso itinerario spirituale che lo vide attraversare i luoghi emblematici della Basilicata.
Matera, ma anche Potenza, la piana di Tito e la Valle del Basento tra gli operai che già da qualche anno vivevano le difficoltà di una industrializzazione che pochi anni prima tante speranze aveva acceso in tutti i paesi della nostra provincia. A Matera il Papa volle onorare la città e l’Arcidiocesi dedicata alla Madonna della Bruna riproponendo il suo personale e speciale culto mariano a cui aveva dedicato il suo ministero episcopale.
Fu una presenza significativa che lasciò un segno profondo nella nostra città e nei nostri cittadini, non limitato allo spazio fragile della memoria, ma esteso alle azioni della nostra vita quotidiana, alla crescita nostra e delle future generazioni. Ecco perché abbiamo condiviso di dedicare questo luogo a Papa Giovanni Paolo II.
Un omaggio innanzitutto al Santo Padre, e un omaggio ai segni che la sua visita a Matera hanno lasciato fra i fedeli, fra i concittadini, nella nostra memoria e nella nostra coscienza.
Papa Giovanni Paolo II, durante il suo lungo pontificato, uno dei più lunghi della storia della Chiesa, ha accompagnato le fasi più importanti della storia del mondo. Quegli anni hanno segnato profondamente la nostra vita e hanno condizionato gli anni futuri. Fu il tempo dei grandi e spesso tragici avvenimenti. Dal terrorismo, di cui lui stesso fu vittima, alle grandi trasformazioni che con l’abbattimento del muro di Berlino hanno dato vita ad una nuova Europa e a un nuovo mondo.
Il Papa era già venuto in Basilicata. Due anni dopo la sua assunzione al soglio pontificio, Papa Giovanni Paolo II venne a confortare e ad infondere speranza alla Basilicata martoriata dal terremoto del 1980. Anche per questo ci sembra giusto intitolare al Papa un luogo della nostra città.
Non un luogo qualsiasi. Ma un Parco, il Boschetto, un’area verde attrezzata e riqualificata pochi anni or sono. Un luogo che i giovani tradizionalmente hanno scelto per i loro incontri. Dove si viene per chiacchierare, per scambiarsi opinioni e che oggi viene frequentato anche dalle famiglie e dai bambini.
Un’area verde dedicata al Papa dalle grandi passioni per la natura. Della natura, del creato Papa Giovanni paolo II diceva: “Una risorsa da custodire gelosamente e non da sfruttare in nome del profitto come per troppo tempo è accaduto. La natura infinita e sublime è un dono da custodire per
le generazioni future osservando quelle leggi morali che ne impediscono l’abuso e percorrendo la strada di uno sviluppo sostenibile che porta alla salvaguardia della natura”.
Queste parole attualissime costituiscono un monito per tutti ma soprattutto per chi ha il compito di amministrare, tutelare, proteggere, valorizzare i beni comuni. Ecco, noi oggi dedichiamo questo parco a Papa Giovanni Paolo II con l’impegno a seguire le sue parole e offrire alle giovani generazioni un ambiente e una città migliore.
Anche per questo qualche mese fa abbiamo voluto sostenere la realizzazione di un libro intitolato “Specialmente guardando i bambini” da parte del MOICA e della Scuola d’Infanzia “Minozzi” nel ventesimo anniversario della visita pastorale alla città di Matera. Un libro che raccoglie i lavori dei bambini e nel quale si conservano i ricordi dei protagonisti del tempo, da mons. Ennio Appignanesi, all’allora sindaco di Matera, Saverio Acito, a quello del compianto Franco Palumbo che ha voluto lasciare impressa la sua testimonianza di quell’aprile del 1991.
La visita di un Papa ad una città è sempre un grande evento. Ma quella di Papa Giovanni Paolo II a Matera fu un momento straordinario. Il Papa fu capace di infondere fiducia, impresse straordinarie energie che diedero grandi frutti.
Seguirono gli anni dei grandi traguardi. Matera Patrimonio Mondiale dell’Umanità con il sigillo dell’UNESCO e lo sviluppo di tante iniziative imprenditoriali. Anche i materani seppero viaggiare in tutto il mondo portando i frutti del loro ingegno e del loro lavoro. E insieme a quelli anche i sentimenti di pace e amicizia e della solidarietà. Valori eterni che dobbiamo custodire e coltivare.
Come dobbiamo custodire e rispettare questo luogo. Molto più di quanto siamo stati capaci di fare sinora.
Accettando e condividendo la proposta di don Vincenzo Di Lecce, parroco della Cattedrale e della Chiesa di San Francesco d’Assisi di intitolare a Papa Giovanni Paolo II il Parco del Boschetto erigendo una statua in suo onore, Matera vuole condividere l’impegno a realizzare nuovi traguardi.
In un momento particolarmente difficile per la nostra comunità, questa cerimonia serva da impulso a raccogliere tutte le energie necessarie per continuare il cammino superando gli ostacoli e guardando al futuro con maggiore fiducia e speranza.
Voglio concludere così con una piccola frase di Papa Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura del futuro perché il futuro siete voi!”.
A me pare proprio un’assurdità: primo, perché Montagny fu colui il quale, mi risulta, fece costruire via castello e il boschetto, e infatti in passato via castello appunto era chiamato Viale Montigny; secondo, come solo ora si pensa alle telecamere???? Per una statua??? E i poveri alberi, le aiuole, le suppellettili relative?? Ancora una volta succubi della chiesa, meglio del potere clericale!!! E tutti i baciapile a mettere i soldi… non so se ridere o piangere….
Ci preoccupiamo degli integralisti islamici eppure poche comunita’ si dimostrano cosi ‘ succubi della religione dominante come quella materana. L’essere assolutamente proni a qualunque volere della cultura religiosa dominante ha fatto in maniera da cancellare il nome dello stadio da XXI Settembre (data della rivolta dei Materani contro i nazisti e della strage della milizia) in stadio Ciccio Salerno ( per decenni padrino/padrone della citta’); piazza Matteotti (teorico e politico che ha combattuto contro il fascismo e per questo e da questi fu ucciso) trasformata in piazza visitazione. Questi cambi di nome sono fatti perche’ i Cittadini NON ricordino la lotta contro il fascismo e non si chiedano piu’ chi era Matteotti. Ecco e’ anche cosi’ che si formano gli integralismi. Non mi piace questa faccenda della statua, è segno di sudditanza. Peccato.
Grande Pio Acito, davvero un ottima osservazione, sembra l’abbiano fatto apposta a cambiare quei nomi, d’altronde a Matera la politica non esiste, a parte il clero pare ci sia casa pund….. si vede che avranno fatto contento qualche poveretto fascistello….ma come siamo messi!!!
A parte gli ignoranti, Matera è antifascista.
Ma dove li hai visti quelli di casa pund?? chi sono?
PER LA PRECISIONE, piazza Matteotti continua a chiamarsi a tutti gli effetti piazza Matteotti mentre piazza della Visitazione è la piazza dal lato della stazione FAL, che per inciso prima non aveva alcun nome; il nome di Giacomo Matteotti quindi non è stato affatto cancellato.
Lo stadio XXI settembre adesso non si chiama affatto “stadio Ciccio Salerno” ma bensì si chiama “XXI settembre-Franco Salerno” e quindi è evidente che la data della rivolta dei materani (che peraltro non vedo cosa c’entra con uno stadio, ma questo è un altro discorso…) non è stata affatto cancellata.
Gli integralismi di ambo i lati purtroppo si formano anche scrivendo cose imprecise, parziali o scorrette…
infatti, lo stadio si chiama ancora XXI settembre, piazza matteotti si chiama ancora piazza matteotti…ma il parco Arnaldo Mussolini ora si chiama parco Giovanni Paolo II. Come al solito dici minchiate.
assurdo, si inaugura il nuovo nome di un parco (per me errato) ed a fianco c’è l’ingresso chiuso per “lavori” da mesi e mesi, la maggior parte del parco in degrado e si fa finta di niente inaugurando una statua ed un nome.. VERGOGNATEVI.. sindaco con i paraocchi in primis..
Grazie a “PER LA PRECISIONE”, i veri e propri ignoranti appaiono (e sono sicuramente) “UELO72”, “pio acito”, “x non dimenticare”.
Alberto ma come ti permetti a nominarmi???? Ignorante forse sarai tu che ti permetti di giudicare!!!! Io non ho scritto inesattezze!!!! Ah ho capito… ti brucia che si dica la verità, perché la verità è che voi fascisti siete i veri ignoranti, che non avete capito nulla dalla storia…
ecco, insegnacela tu allora!
Siete veramente pateteici e noiosi con la vostra mania di vedere fascismo ovunque. Ma in questo c’è un lato positivo: morirete pazzi.
Mi sa che davvero avreste bisogno un po’ tutti di una rinfrescata sulla storia e sull’educazione civica… e magari anche di logica, perché non riuscite proprio a capire quel che uno scrive… e con questo chiudo, perché a lavar la testa all’asino si perde tempo acqua e sapone…
Ciao a tutti,
mi chiedevo perchè far realizzare una scultura di tal pregio ed importanza ad un artista non lucano.
Non metto in dubbio la bravura di Andrei, ma non comprendo perchè il territorio lucano non debba essere, in determinati casi, espressione artistica dello stesso territorio? grazie