Matera Olistica: “Manifesto energie rinnovabili inviato alle istituzioni”. Di seguito la nota integrale inviata dal presidente dell’associazione, Luca Fortunato.
“Venerdì 13 dicembre abbiamo inviato, via PEC, al Ministero dell’Ambiente, al Dipartimento Ambiente delle Regione Basilicata, al Comune di Matera, il nostro Manifesto Olistico per le Energie Rinnovabili Sostenibili ai fini di un dialogo collaborativo, di dettaglio e di progetto che ci auguriamo si possa istituire. Promuoveremo anche incontri, anche con il mondo privato e altre Istituzioni” .
“L’Associazione “Collettivo Matera Olistica” è a favore delle fonti di energia rinnovabili a patto, però, che esse siano anche e soprattutto sostenibili, realmente sostenibili. Rinnovabilità e sostenibilità, infatti, non sono sinonimi. Almeno, non sempre”.
“È una questione complessa, che non si presta né a semplificazioni né a burocratismi, affrontabile bene con l’Olismo. Il bilanciamento tra la necessità di produrre energia pulita e altri aspetti quali il paesaggio, la peculiarità dei luoghi, gli equilibri economici e sociali, ecc. deve avere carattere pluralistico (come anche il Consiglio di Stato ha indicato recentemente: sentenza n. 4766 del 2024)”.
“Non sarebbero certamente sostenibili – giusto per fare qualche esempio recente – i possibili impianti eolici sulla Murgia Materana o i possibili impianti fotovoltaici (con annessa centrale) in agro del Comune di Grottole (Matera) su terreni vocatissimi all’agricoltura nonché di pregio sotto il profilo paesaggistico e turistico o – ancora – è di qualche tempo fa l’ipotesi (ma che ha lasciato il segno) – un impianto flottante di fotovoltaico in un lago ricompreso in una zona protetta per l’avifauna, ecc.”
“Casi concreti e riconducibili a questa “tipologia” – e che spesso finiscono nei Tribunali – richiedono un approccio diverso. Anche perché risolto o archiviato un caso (nel bene o nel male) se ne potrà presentare molto probabilmente un altro. Infatti, in Associazione abbiamo istituito un apposito Dipartimento Energia che si occupa in modo permanente e strutturale di questioni del genere ed ha elaborato il documento (grazie alla spiccata interprofessionalità degli attuali 52 soci – ingegneri, architetti, agronomi, informatici, commercialisti, ecc.) – per promuovere un cambio di paradigma soprattutto a scopo preventivo o nel caso di ricorso alla Giustizia perché esso possa indicare utili contenuti e metodi efficaci per difendere le ragioni in modo adeguato”.
“L’elaborato è un Manifesto, dunque esso è necessariamente e volutamente sintetico, focalizza principi, ma è, nello stesso tempo, significativo. Base per un successivo dialogo analitico, di dettaglio, progettuale – purché coerente – e che ci auguriamo si possa istituire”.
“Il Manifesto si snoda, concettualmente, nei seguenti punti: la sostenibilità intesa e declinata come equilibrio (aperto e dinamico) e al di là di altre concezioni (quali: generazioni attuali/generazioni future; antropocentrismo/ecocentrismo; ecc.); necessità di una migliore mappatura del territorio; necessità di forti politiche e di pratiche diffuse di risparmio energetico/efficientamento energetico; mix energetico olistico (tra tutte le diverse fonti possibili di energia); risoluzione “a monte” – attraverso la contestualizzazione metodologica olistica – della questione autorizzazione/non – autorizzazione degli impianti)”.
“Crediamo in una sinergia organica tra i “3 mondi”: associazionistico, professionale-imprenditoriale, politico-istituzionale. La promuoveremo sempre. Anche per portare avanti, insieme e concretamente, questa nostra visione in tema di Energia”.
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