Se Matera non è collegata con le Ferrovie dello Stato la colpa non è solo dell’incapacità politica. E’ quanto sostiene Nino Silecchia, che affronta il tema del collegamento ferroviario di cui è privo la città dei Sassi. Di seguito la nota integrale.
Partendo da una interrogazione di Parlamentari del Movimento 5 stelle alla Commissione Europea per le infrastrutture,la Commissione stessa, attraverso il commissario per la Cultura, TiborNavracsics, senza mezzi termini mette in luce con molta precisione tutte le inadempienze politiche e programmatiche che hanno colpito la città nominata Capitale europea della Cultura 2019 e lancia accuse precise all’Italia.
La Ue, scrive Navracsics sa che attualmente Matera non è adeguatamente collegata alla rete ferroviaria nazionale italiana. Il programma “Ferrovie”, cofinanziato con 75 milioni di euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) per il periodo 1994-1999, – precisa l’esponente della Ue nella risposta al M5s – avrebbe dovuto realizzare il collegamento di Matera alla rete ferroviaria nazionale.
Alla scadenza del programma nel 2003, il progetto non era stato portato a termine o non era funzionante. Ai sensi delle norme vigenti, per non perdere risorse già ottenute le autorità italiane si impegnarono a completarlo con fondi nazionali, ma ciò non è avvenuto.
La Commissione chiese perciò la restituzione dell’intero importo. Nei periodi di programmazione successivi non vennero erogati ulteriori finanziamenti del Fesr a favore della linea ferroviaria. Nel periodo 2007-2013 il Fesr ha cofinanziato altri progetti ferroviari volti a migliorare l’infrastruttura regionale che serve Matera, in particolare la linea Bari-Altamura-Matera. La proposta di programma “Basilicata 2014-2020”, attualmente in corso di valutazione presso la Commissione, contiene alcune misure per migliorare le linee ferroviarie regionali e altre per sviluppare la città di Matera, anche in considerazione degli eventi del 2019».
A questo si aggiungono le considerazioni qualificate delle OO.SS. unitariamente e che di seguito riporto:
“Data l’importanza strategica di scelte che determineranno l’assetto dei trasporti ferroviari dell’area appulo-lucana – proseguono i tre sindacalisti – per il futuro si ritiene che sia necessario valutare anche la fattibilità tecnico-economica di una opzione B alternativa (Ferrandina–Matera–Gioia del Colle a scartamento ordinario e trazione elettrica) confrontandola con l’opzione A del raddoppio della Bari-Matera con le Fal, al momento tanto frettolosamente preferita. L’opzione B, in parole chiare, consisterebbe in una linea trasversale Adriatico-Tirreno di Fs-Rfi, a scartamento ordinario e trazione elettrica e binario singolo che, recuperando la tratta realizzata negli anni 80 Ferrandina–Matera e mai ultimata, consentirebbe non soltanto l’accesso alla città di Matera, poi in prosecuzione una nuova tratta ferroviaria di circa 35 km Matera-Gioia del Colle consentirebbe di intercettare la linea Fs-Rfi Taranto-Bari già ammodernata ed elettrificata a doppio binario, con velocità massima di 200-230 km/h.
L’Usb amplia lo scenario dal solo territorio materano-pugliese al versante ovest proteso verso la Campania: “Nel 2015 si intende investire ancora sullo scartamento ridotto che comunque rappresenta un fattore limitante in termini di prestazioni, di discontinuità per la circolazione ferroviaria ed anche di dubbia economia. Ma per togliere dall’isolamento la città di Matera, occorrerebbe aprire il traffico passeggeri e merci dell’intera provincia materana verso i porti e gli aeroporti di Puglia e Campania e verso la vasta area dei comuni del Basento, con un corridoio Adriatico-Tirreno che colleghi via ferrovia Salerno-Potenza-Ferrandina–Matera–Gioia del Colle–Bari; in modo di realizzare un corridoio ferroviario tra le dorsali adriatica e tirrenica che tra breve saranno abilitate all’alta velocità. E’ noto, invece, che lo scartamento ridotto ha rappresentato una soluzione valida per la costruzione delle linee alpine ed appenniniche – come ad esempio le linee Fcl della Calabria e della provincia di Potenza – ma esso non trova alcuna ragione tecnica nell’area murgiana e collinare della Puglia e della provincia di Matera.Questi sono progetti e considerazioni fatti da esperti del settore e non da un Assessore del Comune di Potenza che sicuramente ha riportato dati reali ma scollegati da un quadro più ampio e proiettato nel futuro e nell’Europa e non rimanere in confini municipali. Pertanto, evitiamo di fare del campanilismo inutile che non ci porta da nessuna parte.
Nino Silecchia
Infrastrutture per Matera, Castelluccio: “Passare dai proclami ai progetti cantierabili”.
“E’ ora di passare dai proclami ai fatti e di raccogliere l’invito del viceministro Nencini per far pervenire rapidamente, da parte del Comune di Matera e della Regione, al Ministero e al Governo progetti cantierabili in tempi medio-brevi. Non basta continuare ad usare la retorica definendo Matera una sfida storica”. E’ il commento del consigliere regionale Paolo Castelluccio (Fi) ai risultati dell’incontro di oggi dedicato al potenziamento delle infrastrutture e dei collegamenti viari e ferroviari con la Basilicata.
“Intanto – aggiunge – il Governo deve ancora spiegare come pensa di reperire le risorse necessarie stimate in 1 miliardo e 300 milioni di euro, una cifra non certo irrilevante, sia pure da destinare alle infrastrutture lucane nei prossimi tre anni, soprattutto dopo i tagli di tutti questi anni a capitoli di spesa destinati al Sud. Sulle priorità individuate per favorire l’attrattività di Matera Capitale Europea 2019 e quindi i collegamenti turistici – sottolinea Castelluccio – non può che esserci massima condivisione e da parte nostra, sia a livello regionale che parlamentare, il massimo sostegno. In particolare, a favore degli interventi per la piena funzionalità dell’aeroporto Pisticci, come per i progetti stradali Pisticci-Ferrandina-Matera-Gioia del Colle, itinerario basentano, Potenza-Melfi, Bradanica. Dalle prime notizie diffuse dalle agenzie, inoltre, si tratta di prendere atto che è stato definitivamente accantonato, con sano realismo, il progetto della linea ferroviaria Matera-Ferrandina. Il gap infrastrutturale, come sa oltre a Nencini il Ministro Delrio che pure solo qualche tempo fa a Matera non ha risparmiato promesse, è diventato ormai da decenni il primo ostacolo insormontabile che si oppone ad ogni progetto per lo sviluppo di Matera e del Materano oltre che nel comparto turistico in quelli produttivi, dall’agro-alimentare, al manufatturiero, all’artigianato. Un ostacolo che nell’area commerciale e industriale di Matera si scarica sulle piccole e medie imprese, che resistono alla crisi, proiettate verso la Puglia e che continuano a sperare nel raddoppio della strada statale per Bari. Per noi – conclude – la Regione deve far sentire forte e chiara la sua voce in merito alla nuova strategia di programmazione delle opere infrastrutturali strategiche contenute nel cosiddetto Masterplan per il Sud e nella partito del petrolio perché il Patto con Renzi, di cui parla Pittella, si traduca anche in cantieri pubblici”.
Questo annoso problema della Ferrovia dello Stato se ne parla da oltre un ventennio. Ovviamente non è stato mai preso in considerazione seriamente da nessuno.Sono stati spesi tanti soldi per la realizzazione della stazione al Borgo La Martella ma di binari nemmeno l’ombra. Come è noto si è anche parlato della Matera Gioia del Colle ma anche questa è rimasta del dimenticatoio. Pensavo che con la scelta della nostra Città a Capitale Europea e con la venuta del Ministro Graziano Delrio avrebbe spronato la realizzazione delle infrastrutture e quindi la posa della prima pietra per la ferrovia.suddetta. Bene ha fatto Silecchia ad accusare l’incapacità dei nostri politici e di tutti gli altri Enti che non hanno mai spinto seriamente il Governo affinchè Matera come tante altre Città possa dotarsi di binari nazionali.
Pasquale Fontana
Si fa un gran parlare della ferrovia dello Stato che non passa per Matera, ma sono convinto, al contrario di quanto detto, che il vero freno alla risoluzione di questo secolare problema sta proprio nella mancanza di volontà/capacità da parte dei politici nostrani e nazionali nel fare e non parlare.
Matera per chi non lo sa ha già un tronco-binario delle ferrovie dello Stato che attraversa la zona industriale di Iesce, al servizio delle aziende del posto,che si collega ad Altamura e quindi a Bari e all’Europa.
Pertanto basterebbero non moltissimi investimenti da parte di Ferrovie dello Stato per dotare delle necessarie infrastrutture questo tronco ferroviario per renderlo fruibile alle necessità di Matera Capitale Europea della Cultura per il 2019.
A questo mio commento gradirei precisazioni da parte di chi conosce le cose che ostacolano questa semplice soluzione.
Grazie
Gentile Poseidon è esattamente quello che ho scritto nell’articolo. I colpevoli di tutto questo sono proprio i politici a partire da quelli locali a finire a quelli europei. Però il vero ostacolo alla realizzazione di questo “benedetto” collegamento e stato Potenza. Non vorrei fare del campanilismo inutile, ma i fatti dicono questo. In particolare a partire dal 1999 con i progetti di allora (già eseguibili) tagliavano fuori Potenza che rimaneva una tratta inutile sia per i passeggeri che per le merci. Il resto è andato avanti sempre allo stesso modo con i fatti e le responsabilità descritte nell’articolo