Matera sott’acqua quando c’è un temporale, sindaco Bennardi: “La soluzione si chiama Palombari Riposti”. Di seguito la nota integrale inviata dal sindaco Bennardi su facebook.
Ad ogni temporale (non c’è nemmeno bisogno di chiamarle “bombe d’acqua”) alcune zone della città puntualmente si allagano. Stiamo continuando a fare un lavoro di pulizia delle caditoie – qui siamo in via Manzoni – che sta portando alla luce un’enorme quantità di materiale, segno evidente che in passato questa attività non deve essere stata così frequente.
Ma questi interventi possono risolvere il problema dell’allagamento di alcune strade? La risposta è No! Lo dico chiaramente. Possono senz’altro servire a mitigare un problema che pero è molto più ampio, perché la nostra città negli anni ha progressivamente perso la naturale capacità di drenare l’acqua piovana. L’eccessiva cementificazione, dagli anni ’80 in poi, ha determinato aree in cui le nostre strade, le nostre piazze sono diventate una pellicola impermeabile. Se a questo aggiungiamo i problemi legati ai cambiamenti climatici repentini, il problema non è assolutamente da sottovalutare.
Vogliamo dare soluzioni organiche, sapendo che richiedono risorse importanti (appena pochi giorni fa il Comune ha partecipato ad un bando sui cambiamenti climatici che dovrebbe consentire di reperire risorse).
La risposta dell’Amministrazione comunale al problema degli allagamenti e della impermeabilità si chiama “Palombari Riposti”: non abbiamo inventato nulla, abbiamo semplicemente “copiato” quello che facevano i nostri avi, cioè scavare i palombari per la raccolta delle acque. Il progetto dei “Palombari Riposti” prevede, ovviamente, tecnologie moderne ma l’idea è la stessa, quella del drenaggio sostenibile che permetterà di andare a ridurre e controllare il drenaggio di acque piovane lungo le strade di accesso al centro storico per evitare le ‘cascate’ che siamo abituati a vedere in occasioni di forti piogge, attualizzando un sistema che appartiene alla genialità dei nostri avi. Solo una progettazione adeguata può risolvere un problema così complesso dei sottoservizi del centro storico e delle aree annesse. Occorrerà tempo ma la strada è segnata.
Un ringraziamento all’assessore ai Lavori pubblici, Graziella Corti, che sta lavorando al progetto dei “Palombari Riposti” e all’assessore all’Ambiente, Lucia Summa, che con la ditta incaricata dal Comune si sta occupando della pulizia delle caditoie.
Che macchietta! veramente ci crede ad attivare i vecchi palombari per reggimentare le acque piovane, chissà se sono previste le fontane con lo zampillo e le frane temporizzate! quello che viene individuato come palombaro oggi si chiamano casse di espansione o scolmatori ma vanno costruiti in altri luoghi e con tecniche particolari e sono anche tecnicamente superati se applicate ai corsi fluviali. A Matera ci sono “tecnici specializzati” per queste cose e lavorano con il Commissario Straordinario Delegato per l’attuazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico per la Regione Basilicata