La valorizzazione e tutela di un patrimonio storico e culturale passa attraverso una fruizione sostenibile ma soprattutto compatibile con il contesto medesimo, concetti semplici ma ancora estranei a una città che ambisce ad assurgere al ruolo di Capitale Europea della Cultura nel 2019.
Nonostante proclami, progetti e ripetute esitazioni nel “liberare” il centro storico di Matera dall’inutile, stridente e deleterio transito di auto, si continua ad assistere ad un’invasione e occupazione di piazze e strade che anticamente erano state ideate e realizzate per il transito e la sosta di carri trainati da muli che, in numero notevolmente inferiore, partivano per tutto l’agro materano.
Il “profumo” di storia che si respirava, fino a qualche decennio fa, negli antichi rioni Sassi sta lasciando progressivamente posto ad una modernità “asfissiante”, scomposta e deleteria la quale, oltre a cancellare la memoria, continua a saccheggiare luoghi e paesaggi con interventi molto discutibili (come l’idea di realizzare ascensori, scale mobili, parcheggi multipiano o di nuove intitolazioni di edifici), in contrasto con un sito patrimonio dell’umanità.
Se si ha la malcapitata velleità di avventurarsi con la propria prole, magari muniti di passeggino, tra le vie del centro storico, ci si accorge che l’applicazione del Codice della strada risulta discrezionale, anche in occasione di convegni, o altri incontri pubblici quando, senza esitazione o pudore, si riesce a trasformare aree pedonali in parcheggi di auto istituzionali, senza riuscire a realizzare mai il contrario.
Puntualmente all’imbrunire, a differenza delle ore antimeridiane, si assiste ad una tolleranza totale da parte dell’amministrazione comunale nei confronti di chi, in barba alla segnaletica stradale, parcheggia in aree vietate, compresi accessi a scivolo per carrozzine o passaggi pedonali (es. adiacente la scuola “Padre G. Minozzi”) nonostante a pochi metri sia disponibile un parcheggio comunale, realizzato con soldi pubblici, praticamente vuoto.
Avere delle regole e non rispettarle equivale a non avere regole, e una città che si propone come città turistica e si candida a Capitale Europea della Cultura non può permettersi di proporre ai propri visitatori una città a misura di automobile più che a misura di cittadino.
Associazione Culturale MateranaMente
Giu 25
buono l’intervento, non dimentichiamoci dei Sassi o è area franca sulla quale è caduto il silenzio?
Alla fine questi discorsi restano fra pochi intimi perchè la città ha il P.U.M.
P.S. non si è capito ancora cosa sia. Di certo è servito per dare qualche decina di migliaia di Euro a qualcuno.
perchè si continua a fare insinuazioni sterili? chi sa qualcosa ha il dovere di denunciare oppure restano solo chiacchiere al vento che non aiutano la città
Penso che Pio Abiusi non abbia fatto nessuna insinuazione sterile…ha solo dichiarato che il P.U.M. (Piano urbano della Mobilità), che è possibile consultare sul sito del Comune di Matera, pagato con le tasse dei contribuenti e non con donazioni volontarie, sia, ad oggi, solo una serie di intenzioni e non di azioni…