Bruno Paolicelli, coordinatore del progetto Matera 8% ha inviato una lettera al Sindaco Domenico Bennardi, all’Assessore comunale alla mobilità, Raffaele Tantone e all’assessore alle politiche sociali Giuseppe Sarli per chiedere la messa a norma dei marciapiedi pedonali per i disabili. Di seguito il testo integrale.
Oggetto: richiesta messa a norma dei marciapiedi pedonali per i disabili.
Al gentilissimo Sindaco Domenico Bernardi, al suo Assessore Raffaele Tantone, all’assessore Giuseppe Sarliinvito a leggere la mia lettera.
Mi presento, sono Bruno Paolicelli, coordinatore del progetto Matera 8%, idea nata per creare una mappa delle criticità dovute alle barriere architettoniche nella città di Matera.
Mi permetto di scrivere in qualità di disabile ed essendo cittadino materano ho diritto di far sentire le mie difficoltà, soprattutto quelle che riguardano la viabilità.
Matera 8% vuole essere uno strumento di supporto per i cittadini, i quali necessitano di segnalare luoghi di inaccessibilità evidenziando i propri disagi quotidiani. Ad esempio,l’impossibilità di accedere nelle attività commerciali come un supermercato, una farmacia, un negozio.
Come è già noto, all’interno del progetto ci sono ingegneri e legali è quali hanno dato la loro disponibilità nell’offrire le proprie competenze gratuitamente per il bene del progetto.
Le prime “3 proposte risolutive”, vedi in allegato, evidenziano come per un disabile non sia possibile accedere ad attività commerciali autonomamente, nella zona di Matera Nord,a meno ché non si percorra la strada lungo la gareggiata a proprio rischio e pericolo, mettendo in difficoltà anche gli automobilisti.
Queste “3 proposte risolutive” sono integrate da schede tecniche le quali esprimono la semplicità nella soluzione al problema. Si parla di rampe con inclinazioni a norma idonee alla mobilità in sedia a rotelle.
Io credo che sia giunto il momento di prendere una posizione a riguardo.In qualità di disabile, la totale assenza di azioni concrete da parte di un’Amministrazione sono vere e proprie offese morali. Non è corretto assumere un atteggiamento negativo nei confronti di una categoria di persone che rappresentano la “casualità” della vita.
Il senso civico nasce dal fatto che una città deve essere di tutti i cittadini che da normo dotati, per pura casualità, diventano “disabili”. È proprio quello l’istante in cui ti accorgi che non solo devi affrontare la malattia con coraggio e determinazione, ma devi lottare anche contro il muro del “menefreghismo”: il vero disagio!
Una città permissiva deve rendere la vita del disabile (ma non solo) migliore, tanto da permettere a chiunque di muoversi liberamente e poter fare azioni quotidiane nel rispetto della sua dignità, come raggiungere un posto di lavoro, poter fare shopping, raggiungere la propria casa, tutto in totale autonomia.
Il mio intendo è quello di portare avanti, insieme ai tanti amici che mi sostengono, il progetto al solo scopo di rendere la vita migliore ai tanti!
Auspico un proseguo alla mia lettera per il bene della comunità!