Dopo il presidio organizzato dalla USB Lavoro Migrante e dalla Federazione regionale USB per sapere la verità sulla morte del ragazzo diciannovenne avvenuta nel CPR di Palazzo San Gervasio e su cui sta indagando la magistratura, la USB chiede con forza la chiusura di tutti i CPR a cominciare da quello di Palazzo San Gervasio.
Non ci hanno convinto le rassicurazioni del Vice Prefetto che sostiene la vigilanza della Prefettura e il rispetto di tutti i protocolli richiesti, quel ragazzo morto e lasciato senza assistenza per ore ci racconta un’altra storia.
Da un articolo del Corriere della Sera di Carlo Vulpia, pubblicato ieri , apprendiamo che dal centro sono stati allontanati 14 “ospiti” che si sarebbero dati alla macchia. Sembrerebbe che tra questi ci siano gli scomodi testimoni che hanno assistito alla morte di Oussama.
Comunque la delegazione composta da dirigenti nazionali di Usb Lavoro Migrante proveniente da Torretta Antonacci, dall’Abruzzo, da Napoli, Roma e della Federazione della Basilicata ha denunciato come il sistema riguardante questi centri sia ormai fallito ed ha espresso la necessità, nel più breve tempo possibile, della regolarizzazione di tutti i cittadini stranieri presenti sul territorio italiano e l’immediata chiusura di tutti i CPR.
E’stata inoltre richiesta la convocazione immediata di un tavolo sul caporalato.
Abbiamo più volte denunciato come il sistema di accoglienza in Italia si sia rivelato fallimentare ma soprattutto di come abbia creato le condizioni per lo sfruttamento e la ricattabilità dei lavoratori stranieri per cui il riconoscimento di regolarità in Italia rimane ancorato alla presenza di un rapporto di lavoro, che li obbliga ad accettare condizioni altrimenti inaccettabili.
La partecipazione di molti lavoratori migranti all’iniziativa di Potenza e del 9 Agosto a Roseto degli Abruzzi , come anche l’ampia partecipazione all’assemblea del 21 Luglio ad Acate in Sicilia, sono la dimostrazione di una crescita delle lotte dei lavorati migranti che si stanno organizzando assieme al sindacato USB.
Inoltre in ognuno di questi territori , come in altre città da nord a sud , registriamo gravissimi ritardi nel rilascio/rinnovo dei permessi di soggiorno a fronte della legge che parla di 60 giorni. Al tempo stesso si stanno moltiplicando interventi ispettivi da parte di ispettorato del lavoro e forze dell’ordine, che stanno dimostrando come varie aziende dei settori dove più vengono impegnati i lavoratori migranti stanno approfittando della condizione di precarietà e sofferenza dei lavoratori stranieri .
USB ritiene che il superamento di questa condizione generale di sfruttamento e sofferenza dei lavorati stranieri può essere contrastata solamente con un procedimento generalizzato di regolarizzazione nel più breve tempo possibile.
Nella giornata di ieri Sabato 10 Agosto si è tenuto un presidio in piazza M. Pagano a Potenza per iniziativa dell’Unione Sindacale di Base di Basilicata a cui ha dato la propria adesione anche Potere al Popolo.
Al centro dell’iniziativa tre questioni:
Presenti alla manifestazione anche i lavoratori e i sindacalisti dell’USB provenienti dalla Puglia, dalla Campania e dall’Abruzzo.
La delegazione composta da dirigenti regionali dell’USB, da Potere al Popolo e dai rappresentanti dei lavoratori migranti sono stati ricevuti dal Viceprefetto Dott.ssa Ester Fedullo a cui sono state avanzate le richieste e rappresentata la necessità di dare vita, con urgenza, ad una task force regionale per evitare situazioni emergenziali in occasione della raccolta del pomodoro per la mancata ospitalità dei lavoratori migranti.
In ragione dei ritardi che si sono accumulati, Potere al Popolo ritiene che, come è stato ribadito più volte, la situazione richiedainterventi urgenti prima che i fenomeni di illegalità e di sfruttamento dei lavoratori prendano piede.
In questi giorni sono state affacciate delle ipotesi di soluzioni tra cui quella di affidare la gestione diretta dell’ex Tabacchificio alla Protezione Civile e alla Croce Rossa.
Per noi qualunque soluzione, e quest’ultima ci sembra la più percorribile e concreta, è da prendere in considerazione e da sostenere.
Si faccia bene, si faccia presto rimuovendo tutte le inerzie e le incapacità che hanno accompagnato fino ad ora l’azione della Giunta Regionale e della Prefettura di Potenza.