In riferimento agli articoli recentemente pubblicati su questo sito in merito a situazioni di Inquinamento Acustico in Matera ed in particolar modo nel rione Sassi, Antonio Barillari comunica quanto segue: La mia attività, presente a Roma ed in Matera, è volta unicamente ad individuare e risolvere, alla luce delle normative nazionali e locali ed alle più recenti norme tecniche, situazioni legate all’inquinamento acustico.
Il mio approccio alla materia acustica, pertanto, è unicamente indirizzato a : gestori di pubblici esercizi che vogliano assicurarsi il pieno rispetto dei limiti dei loro locali; inquilini che lamentino disturbo da rumore e che quindi vogliano certificarlo con una perizia tecnica;
ed infine alla pubblica amministrazione, nel caso in cui volesse effettuare monitoraggi ovvero attività di prevenzione da potenziali situazioni critiche.
In questi giorni sto assistendo a discussioni piuttosto accese in merito alla questione del rumore nei Sassi. Sgombro subito il campo da ogni dubbio: io mi rivolgo ad una intera platea cittadina, non certo soltanto a chi vive in determinate zone oppure ha maggiori capacità economiche.
Io non sono schierato aprioristicamente pro o contro le situazioni di aggregazione, il riposo notturno, la musica dal vivo o la movida, dal momento che l’esito della mia misurazione è meramente strumentale – non stabilisco io né tantomeno decido in base a chi mi paga – dove sia la ragione, mi limito a verificare se ci sia o meno un superamento di emissioni imposti dai limiti di zona. (Matera è zonizzata acusticamente, dunque per ogni quartiere ci sono dei vincoli che non ho certo deciso io). La mia attività,dunque, è solo quella descritta, nulla ho a che vedere con potenziali contenziosi legali (dato che la mia responsabilità civile e/o penale attiene al solo caso in cui io scrivessi il falso) nulla ho io a che vedere con diatribe pregresse tra vari gestori di attività commerciali, ricettive e residenti del quartiere Sassi.
Non posso inoltre stabilire se vi siano i presupposti contingenti alla materia di ordine pubblico e non sono infine in grado di influenzare la Pubblica Amministrazione affinché decida del destino del centro storico oppure della periferia. Io faccio il mio lavoro: nel caso in esame ho provveduto a fornire spunti di riflessione ed esempi presi da altre realtà al fine di elaborare proposte condivisibili per la collettività. Se c’è qualcuno che voglia esprimere idee valide è il ben accetto: ovviamente gratis,come lo sto facendo io.
Antonio Barillari
Le associazioni “Diritti di Cittadinanza”, Federazione Provinciale Sunia, Federazione Provinciale Federconsumatori, Assocasa, APU, APPC hanno inviato al sindaco Adduce, all’assessore competente Cappella e ai capi gruppo consiliari del Comune di Matera il documento relativo all’inquinamento acustico ambientale che contiene proposte di provvedimenti amministrativi tesi alla soluzione del problema legato alla cosiddetta “movida” negli antichi rioni Sassi durante le ore notturne.
In calce al documento è allegata “la valutazione di impatto acustico ambientale” a cura dello Studio Acustica Barillari, Roma-Matera.
Di seguito i documenti inviati
Al Sindaco di Matera
All’Assessore Comunale Sergio Cappella Matera
e p.c. Ai Capigruppo Consiliari Comune di Matera
All’Assessore Regionale Dott.ssa Rosa Gentile Regione Basilicata
Oggetto:
Inquinamento acustico ambientale. Richiesta incontro e proposte provvedimenti amministrativi
Le associazioni sotto elencate
“Diritti di Cittadinanza” Matera
Fed. Prov. Sunia di Matera
Fed. Prov. Federconsumatori di Matera
Assocasa Matera
APU Matera
APPC Matera
con la consulenza e collaborazione dello Studio Barillari avanzano al Comune di Matera le se-guenti proposte di provvedimenti da adottare per il disciplinamento dell’impatto acustico ambientale provocato direttamente ed indirettamente da attività di pubblici esercizi in Città ed in particolare nel Centro storico/Sassi e sollecitano un incontro per illustrarle.
Premessa
La insostenibile situazione di disagio segnalata da residenti e ospiti delle strutture ricettive a causa del forte impatto acustico ambientale, determinato in particolare dallo svolgersi, specie in ore tardo-serali e notturne, di attività di somministrazione di bevande e alimenti effettuate spesso anche in pubblici spazi del Centro storico/Sassi, ripropone la necessità di provvedimenti di carattere ammini-strativo che riescano a conciliare le giuste esigenze degli operatori economici con quelle dei citta-dini rivendicanti vitali diritti al riposo e alla quiete notturna, con quelle infine attinenti al decoro ur-bano e alla cura dell’immagine di Matera, città di cultura, di arte e prestigiosa località turistica in-ternazionale.
Proposte operative
1. Si impongono intanto misure di immediata esecutività che possono affidarsi ad una apposita ordinanza sindacale, avente ad oggetto il controllo dell’impatto acustico ambientale sulla ba-se del rigoroso rispetto della normativa vigente (tenendo conto che oltre alla Legge quadro 26 ottobre 1995, n. 447 recante disposizioni generali sull’inquinamento acustico, manca una legge regionale di attuazione, mentre a livello locale, oltre alla zonizzazione, di cui alla deli-bera C.C. n.31 del 23.05.1996 e ad una ordinanza sindacale Minieri n.14 del 5/2 2002, non si registrano disposizioni precise).
2. Bisognerà poi mettere mano a regolamenti di disciplina per la concessione di licenze per at-tività con problemi di impatto acustico ambientale e per l’adeguamento delle loro strutture ed attività da parte dei pubblici esercenti e titolari di ditte artigianali, tenendo conto delle “buone pratiche” seguite altrove (v. Comune di Roma, come nelle linee operative dello Stu-dio Barillari).
3. Occorrerà disciplinare in quest’ottica la concessione dei permessi di costruire (civili abita-zioni e esercizi commerciali e produttivi).
4. Bisognerà infine procedere alla predisposizione di un piano organico strutturale per il disci-plinamento dell’impatto acustico ambientale sull’intero territorio comunale, a partire dalla zonizzazione da perfezionare ulteriormente per una corretta diversificazione sul territorio delle varie attività, per passare alla definizione del disciplinamento degli orari di apertura e distribuzione degli esercizi commerciali tenendo conto delle specificità storico artistiche, ur-banistiche e paesaggistiche dei luoghi (v. la posizione del Sindaco di Bari sulla movida da spostare dal centro storico ad altre zone da attrezzare) e, infine, offrire tutte le altre indica-zioni operative segnalate dallo Studio Barillari.
Obiettivi
Il disciplinamento delle attività deve essere presentato agli operatori ed esercenti in maniera che possano comprendere che la serie di provvedimenti individuati non mirano allo mortificazione im-prenditoriale, perché, anzi, ne favoriscono il rilancio (si pensi ai benefici che deriverebbero all’offerta di turismo di qualità e di cultura dalla civiltà dell’accoglienza e dal rispetto della legalità e delle regole nel contrasto di ogni forma di abusivismo; agli investimenti per adeguare le strutture alla normativa con conseguente sostegno all’occupazione e all’impresa privata, ecc.).
Nemmeno le opportunità di svago verrebbero ridimensionate se si pensa che anche quelle più im-pattanti sul piano acustico ambientale possano soddisfarsi in altre zone diverse dal Centro storico.
Quest’ultimo a sua volta deve continuare ad essere, oltre che luogo privilegiato per la cultura, arte, spettacolo e musica, anche spazio che favorisce l’incontro, l’intrattenimento e la ristorazione nel rispetto delle sue caratteristiche (v. ancora le considerazioni del Sindaco di Bari, favorevolmente accolte dai baresi,cfr. La Repubblica, cronaca di Bari, 18 e 20 sett.2011).
L’adeguamento delle strutture operanti nel Centro storico/Sassi alla normativa sull’impatto acusti-co-ambientale non deve peraltro considerarsi come particolarmente oneroso per i titolari di attività e pubblici esercizi, solo che si pensi alle più pesanti conseguenze penali (art. 659 c.p.) e agli oneri finanziari da sopportare in caso di avvio di percorso giudiziario da parte di chi lamenta il mancato rispetto dei limiti imposti per legge concernenti l’emissione di rumori (richiesta risarcimento per danni biologici, per deprezzamento delle abitazioni dei ricorrenti, ecc.). Senza trascurare che anche l’Amministrazione Comunale potrebbe essere chiamata in causa a tal riguardo.
La consulenza e collaborazione dello Studio Barillari
Le scriventi associazioni rinviano alle linee operative curate dallo Studio Barillari, allegate, per of-frire un contributo di idee e di proposte all’Amministrazione Comunale volte ad affrontare una si-tuazione delicata e complessa, la cui risoluzione può contribuire al miglioramento della qualità della vita della nostra Città e della sua immagine agli occhi dei visitatori.
In attesa di un riscontro alla presente, si porgono distinti saluti.
Matera, 26/09/2011
per Diritti di Cittadinanza Angelo Bianchi
per Federazione Provinciale SUNIA Franco Casertano
per Federconsumatori Giuseppe Cotugno
per Assocasa Giovanni Tortorelli
per Appc Eustachio Appio
per Apu Mimma Rienzi
[allegato]
La Valutazione di Impatto Acustico Ambientale
(a cura dello Studio Acustica Barillari, Roma-Matera)
La valutazione di impatto acustico è rivolta principalmente a tutelare la popolazione esposta a e-missioni rumorose, imponendo preventivamente gli accorgimenti tecnici eventualmente necessari per ridurre le emissioni sonore entro i limiti di legge; soluzione che, nella maggior parte dei casi, consente di ridurre significativamente i costi richiesti per la mitigazione nella fase di post-intervento.
La Legge
Al riguardo, l’art. 8 della Legge 26 ottobre 1995, n. 447 recante “Legge quadro sull’inquinamento acustico” prevede che nell’ambito delle procedure stabilite per i progetti sottoposti a valutazione di impatto acustico ambientale (V.I.A.A.), ovvero su richiesta dei comuni, i competenti soggetti ti-tolari dei progetti o delle opere predispongano una documentazione di impatto acustico relativa alla realizzazione, alla modifica o al potenziamento delle seguenti opere:
aeroporti, aviosuperfici, eliporti;
strade di tipo A (autostrade), B (strade extraurbane principali), C (strade extraurbane seconda-rie), D (strade urbane di scorrimento), E (strade urbane di quartiere) e F (strade locali), secon-do la classificazione di cui al D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni;
discoteche;
circoli privati e pubblici esercizi ove sono installati macchinari o
impianti rumorosi;
impianti sportivi e ricreativi;
ferrovie ed altri sistemi di trasporto collettivo su rotaia.
Come si redige una Valutazione di Impatto Acustico Ambientale
Aspetti generali:
• Caratteristiche generali delle sorgenti sonore e descrizione dei luoghi:
• indicazione della tipologia d’attività (settore chimico, tessile, ecc.);
• indicazione delle zone d’appartenenza del Piano Regolatore Generale per l’area sulla quale insiste l’impianto e per le aree ad essa vicine;
• una o più planimetrie orientate in scala dei luoghi interessati dal rumore emesso dall’impianto per una fascia di territorio sufficiente ad individuare i possibili edifici distur-bati. La cartografia fornita deve essere inoltre corredata dalla classificazione acustica del territorio, qualora adottata dal Comune;
• descrizione dei cicli tecnologici e delle apparecchiature con riferimento alle sorgenti di ru-more presenti. Per le sorgenti sonore che possono dare origine ad immissioni rumoro-se nell’ambiente esterno o abitativo occorre dare la descrizione delle modalità di funzio-namento e l’indicazione della loro posizione in pianta e in altezza, specificando se le mede-sime sono poste all’aperto o in locali chiusi nonché indicare la parte di perimetro o confine di proprietà interessata da emissioni sonore;
• descrivere le caratteristiche temporali di funzionamento diurno e/o notturno specificando la durata e il tipo di funzionamento (continuo, periodico, discontinuo, ecc.), l’eventuale contemporaneità di esercizio delle diverse sorgenti che hanno emissioni nell’ambiente e-sterno;
• indicare se si tratta di impianti a ciclo produttivo continuo in base al D.M. 11 dicembre 1996;
• specificare, per rumori a tempo parziale durante il periodo diurno, la durata totale di attivi-tà o funzionamento.
Come si svolge
Le misure dovranno essere eseguite in prossimità dei potenziali recettori disturbati al fine di verifi-care il rispetto dei limiti assoluti di emissione e di immissione previsti dalla classificazione acustica del territorio nonché del valore limite differenziale di immissione. Nella relazione è obbligatorio includere: data, luogo, ora del rilevamento e descrizione delle condizioni meteorologiche, velocità e direzione del vento; descrizione del sito di misura; tempo di misura e periodo di riferimento (di-urno o notturno); classe di destinazione d’uso alla quale appartiene il luogo di misura; strumenta-zione impiegata (marca e modello) e relativo grado di precisione; indicazione della data di verifica dell’ultima taratura della strumentazione; andamento temporale dei livelli sonori e del livello con-tinuo equivalente di pressione sonora (LAeq); diagrammi degli spettri di frequenza dei livelli mini-mi lineari per ciascuna misura; verifica della presenza di eventuali componenti impulsive, tonali, o del tempo parziale; giudizio conclusivo.
Cosa succede se la Valutazione dà esito negativo ?
Il piano di risanamento acustico
Per quanto riguarda i sistemi di mitigazione e gli interventi di bonifica acustica previsti nell’eventuale piano di risanamento sarà necessario fornire le seguenti informazioni:
– Le motivazioni tecniche, riferite in particolare alle sorgenti sonore che causano il superamento dei limiti, che hanno portato all’individuazione degli interventi e delle modalità di adeguamen-to prescelte;
– La descrizione tecnica dei singoli interventi di bonifica fornendo ogni informazione utile a spe-cificarne le caratteristiche acustiche e ad individuarne le proprietà di riduzione dei livelli sono-ri. Inoltre, deve essere stimata la riduzione dei livelli sonori presso i recettori per i quali l’intervento di bonifica è stato progettato;
– L’indicazione del termine temporale entro il quale il titolare o legale rappresentante dell’attività si impegna ad attuare i singoli interventi di risanamento acustico.
La Valutazione Previsionale di Impatto Acustico Ambientale
La valutazione previsionale di impatto acustico di una nuova opera può essere effettuata mediante modelli numerici di calcolo. A tale scopo, è necessario innanzi tutto implementare un’adeguata campagna di rilievi strumentali, con lo scopo di disporre di accurati dati fono-geometrici per la de-finizione delle porzioni di territorio da studiare e di rilievi acustici da impiegare per la validazione dei risultati del modello di calcolo.
Esigenze di economicità e ristrettezza dei tempi disponibili portano comunque all’esecuzione di una mole di rilievi sperimentali relativamente ridotta rispetto all’estensione dell’area da studiare, visto che il loro scopo primario è quello di fornire dati per la taratura dei modelli. I valori di rumo-rosità ottenuti dai modelli matematici vanno poi confrontati con i limiti di legge.
Solitamente vengono analizzate quattro diversi scenari, corrispondenti ai 2 periodi (diurno e not-turno) ed alla presenza di eventuali interventi di mitigazione della rumorosità. Inoltre, qualora l’attività si estenda anche nel periodo notturno (22-06), è necessario tener conto che ci si deve confrontare con limiti di legge più bassi di ben 10 dB rispetto a quelli previsti per il periodo diurno (06-22). Analogamente, anche i valori limiti differenziali dentro gli edifici si riducono da 5 a 3 dB nel periodo notturno, e dunque per le sorgenti fisse diventa assai più problematico rientrare nei limiti, tenuto conto che il rumore residuo è più basso.
Il nostro Studio consiglia questo tipo di Valutazione preliminare per quelle tipologia di attività ope-ranti soprattutto in orario notturno ed in contesto urbano che non siano ancora in funzione, al fine di poter PREVEDERE opere di insonorizzazione o mitigazione acustica che si renderebbero sicura-mente necessarie, una volta che l’attività commerciale sia in piena attività. Dette opere di bonifica acustica, risulterebbero più dispendiose in ordine di tempo e denaro se effettuate quando l’attività sia già in funzione. Successivamente alla Valutazione Previsionale, si effettuerà la Valutazione di Impatto Acustico che darà certamente esito positivo.
La situazione oggi
Nella maggior parte dei casi, tuttavia, la Valutazione di Impatto Acustico rimane un documento tecnico di “corredo” alla domanda di autorizzazione all’edificazione o all’esercizio di una attività, senza che vi sia alcuna precisa responsabilità nel momento in cui quanto in essa riportato non cor-risponda all’effettiva condizione di esercizio.
Il modello attualmente in vigore nella città di Roma
PROCEDURE PER IL RILASCIO DEL PARERE DI IMPATTO ACUSTICO AMBIENTALE PER ATTIVITÀ PRODUTTIVE PERMANENTI DI NUOVA ISTITUZIONE (ARTIGIANALI E COMMERCIALI) O PER IL POTENZIAMENTO DI QUEL-LE GIÀ ESISTENTI.
Fonte: http://www.comune.roma.it
Tipologia I (il modulo: A)
Esenzione dalla presentazione della documentazione previsionale di impatto acustico ambientale. Tale procedura è prevista qualora ricorrano congiuntamente le condizioni descritte nel modulo A
Tipologia II (il modulo: B)
Obbligo di presentazione della documentazione tecnica presso il SUAP Municipale : non è previsto il rila-scio del parere del Dipartimento X
Tale procedura dovrà essere seguita nel caso in cui non sia applicabile la Tipologia I e comprenderà una documentazione, redatta da tecnico competente, dimostrante che le sorgenti rumorose al servizio dell’at-tività siano conformi ai limiti acustici previsti dalla normativa vigente
• L’istanza di autorizzazione all’esercizio/ DIA presentata al SUAP Municipale dovrà essere corredata di una copia di documentazione tecnica di impatto acustico elaborata da un tecnico competente in acustica ambientale iscritto negli appositi elenchi istituiti dalle Regioni (ai sensi dell’articolo 20 L.R. n. 18/01) e dovrà contenere le indicazioni come da Allegato 1 (Linee guida per la redazione della documentazione tecnica di impatto acustico ambientale prodotto dal Dip.X ) unitamente all’apposito modulo (Mod.B) debi-tamente compilato.
• Verifica da parte del SUAP Municipale della completezza amministrativa di quanto dichiarato sul modulo B;
• Tale documentazione sarà depositata presso il SUAP Municipale che bimestralmente trasmetterà una scheda informativa al Dip.X – VI U.O. dei procedimenti conclusi ai fini statistici con allegati copia dei mo-duli (Mod.B). Sarà cura del Dip.X – VI U.O. effettuare procedure di monitoraggio e controllo sulla rispondenza dei requisiti tecnici dichiarati.
Tipologia III (il modulo: C)
Obbligo di presentazione della documentazione tecnica – è previsto il rilascio del parere del Dipartimento X
Tale procedura dovrà essere seguita nel caso in cui il tecnico competente valuti che le sorgenti rumorose al servizio dell’attività possano produrre valori di emissione superiori a quelli consentiti. La documenta-zione tecnica deve contenere l’indicazione delle misure previste per ridurre o eliminare le emissioni sono-re causate dall’attività o dagli impianti, e verrà presentata al Dip X VI U.O. ai fini del rilascio del relativo nulla-osta. (ai sensi dell’art. 8 comma 6 della L.n. 447/95).
• L’istanza di rilascio di autorizzazione all’esercizio / DIA è presentata al Dip.X VI U.O.. Dovrà essere de-positata una copia di documentazione tecnica di previsione di impatto acustico elaborata da un tecnico competente in acustica ambientale iscritto negli appositi elenchi istituiti dalle Regioni (ai sensi dell’articolo 20 L.R. n. 18/01), e dovrà contenere le indicazioni come da Allegato 1 ( Linee guida per la redazione della documentazione tecnica di impatto acustico ambientale prodotto dal Dip.X) unitamente all’apposito mo-dulo (Mod.C allegato) debitamente compilato
• Esame Istruttorio da parte del Dip.X – VI U.O.
• Se la documentazione è completa e conforme a quanto previsto dalla normativa vigente, verrà rilasciato il parere o nulla osta che verrà, successivamente trasmesso in copia al SUAP Municipale
Consigli ai proprietari dei locali – Perché dovrebbero richiedere la V.I.A.A.
Anche in questo caso il consiglio è di partire cercando il dialogo con i vicini di casa disturbati e col-laborare per individuare i dettagli della questione (a volte è solo il condizionatore rotto che distur-ba, a volte sono certi comportamenti come le pulizie alla mattina presto o alla sera tardi, o certe serate specifiche, o il carico/scarico merci, etc.).
Nel caso ci si renda conto che da soli non si può fare molto e che servano garanzie, conviene affi-darsi al più presto a un Tecnico Competente in Acustica Ambientale. Questo professionista dovrà appurare che ci sia effettivamente un disturbo e studiare delle soluzioni.
In genere l’insonorizzazione dello spazio può essere concepita al meglio e con risparmio in fase di ristrutturazione, l’ingegnere acustico dà informazioni per la realizzazioni delle opere di isolamento ma controlla e cura i dettagli dei progetti di tutti gli impianti in gioco (elettrico, aria, idrico, audio, etc.) confrontandosi con l’architetto o il geometra incaricato e tutti i tecnici del caso.
Le opere di isolamento possono integrarsi con la ristrutturazione e con il progetto architettonico dell’interno dei locali. Come già detto, l’insonorizzazione e bonifica acustica dei locali devono esse-re studiate per legge da un Tecnico Competente riconosciuto; ogni situazione è differente e va a-nalizzata nei dettagli dell’edificio e del contesto: il problema è risolvibile in gran parte dei casi se c’è l’impegno e la competenza specifica di tutte le persone coinvolte. L’errore più facile è quello di affidarsi completamente ad artigiani che si basano solo sui documenti commerciali delle ditte for-nitrici di materiali o, peggio ancora, sul ‘sentito dire’.
La scelta, la collocazione e l’installazione degli impianti e delle apparecchiature è fondamentale per evitare ponti acustici e per risparmiare sull’isolamento.
L’utilizzo di limitatori sull’uscita delle casse oppure la taratura dell’impianto elettroacustico è ob-bligatorio per legge: DPCM 16.04.1999 n. 215, ma pochi lo sanno (o fanno finta di non sapere). I locali con musica dj e dal vivo che avessero un proprio impianto residente sarebbero molto avvan-taggiati, se si mettessero a norma.
Il trattamento acustico dell’interno del locale e della zona palco (se presente) migliora l’acustica interna e permette di ridurre il livello sonoro all’uscita delle casse, soprattutto toglie i ‘rimbombi e gli echi’ che rendono spiacevole stare al chiuso.
Quando si vuole avviare l’attività, la stessa scelta della localizzazione del locale dovrebbe quindi sempre prevedere un’analisi su come impatterà acusticamente verso il vicinato; il tipo di attività che si vuole realizzare influisce sulla necessità o meno di montare un isolamento acustico speci-fico partendo dalla collocazione urbanistica e dalla tipologia dell’edificio.
In fase di acquisto o di affitto dei locali sarebbe opportuno richiedere se sono stati studiati i requisiti acustici passivi dell’edificio: questo è obbligatorio per le nuove abitazioni ma molti co-muni chiedono il rispetto dei limiti di legge anche per le ristrutturazioni. Quindi può essere un aiu-to in fase iniziale partire con il piede giusto assicurandosi che lo spazio che si vuole occupare sia consono all’attività che si vuole condurre.
Consigli all’amministrazione comunale
Le zone delle città densamente popolate e i locali estivi all’aperto sono spesso le situazioni più de-licate, richiedono una cura doppia dei dettagli e spesso una dialettica tra il comune, gli esercenti e gli inquilini delle civili abitazioni.
Le zonizzazioni acustiche e quindi i piani di governo del territorio devono essere realizzate in modo pratico, pensando a questa realtà che coinvolge molti Italiani
E’ inutile classificare in zona esclusivamente residenziale (con severi limiti assoluti notturni) le vie e le piazze dei ritrovi serali e continuare a dare licenze per nuove attività incrementando il proble-ma.
Il piano di zonizzazione acustica deve – a nostro avviso – definire delle zone della città in cui si pos-sa prevedere l’attività serale e notturna con persone all’aperto che inevitabilmente fanno rumore, deve individuare degli orari specifici per la musica, e prevedere delle possibilità di deroga a chi or-ganizza eventi musicali e culturali e favorisce il ritrovo delle persone.
Sarebbe utile, pertanto, che le Amministrazioni locali competenti pretendessero notizie più appro-fondite sul tipo di attività e sul contesto in cui le stesse verranno esercitate, richiedendo una effet-tiva VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO AMBIENTALE, in modo da comportare un’assunzione di responsabilità più accentuata per il dichiarante.
MA PENSATE AI PROBLEMI SERI!! neanche fossiamo a roma !! ma andate a lavorare e lasciateci in pace! Volete distruggere anche quel po’ di svago che c’è a Matera.. volete trasformarla in un cimitero?
Ma l’articolo lo hai letto oppure ti sei fermato alla figura ?
Giovanni, ma perché non ti occupi tu di affrontare e risolvere i “problemi seri”, visto che ci tieni tanto? La vita è bella perché è varia ed ognuno è libero di occuparsi di quello che vuole, senza che nessuno gli imponga cosa deve fare. Ti garantisco, comunque, che chiedere l’applicazione delle leggi (in questo caso quella sull’inquinamento acustico: a quanto pare non solo moltissimi b&b non rispetteerbbero la legge, come sventagliato dai commercianti) non è un lavoro rilassante e facile, considerato anche che è fatto da volontari che ci mettono solo la faccia senza guadagnare un soldo, ma solo inimicizie. E a proposito di varietà della vita e di cimiteri, c’è anche chi ritiene le movide un cimitero di morti viventi, visto che le movide sono uguali in tutto il mondo, così come lo sono i villaggi vacanze per le famiglie. Sono frequentate da gente che ripete gli stessi cliché, le stesse frasi, gli stessi gesti a prescindere dalla città in cui si trova, della quale pare interessi loro solo la cosiddetta movida e nient’altro, mentre al di fuori c’è un intero mondo da vivere a tutte le ore della giornata, frequentato dalla più varia umanità.
Tutto sto macello per un pò di “movida” che si crea solo per due-tre mesi l’anno??ammazza!!!
Allora per le cose più serie che dovrebbe succedere il finimondo??non mi pare….
Voi non sapete neanche cos’è la movida…..
Ma te lo sei sognato stanotte il cimitero dei morti viventi??Pare che il commento sia delle 7 A.M……..
Siete davvero incredibili, adesso che la città comincia a crescere anche sotto il punto di vista dello svago voi che fate???non vedete l’ora di distruggere tutto.
E poi sto fatto della movida uguale in tutto il mondo….le stesse frasi….non ho parole!!!ma che storie!!!!mi vien da ridere….siete scandalosi.
Se volete vivere in una città morta andate pure vicino al cimitero…..
E non vi sciacquate la bocca parlando di Roma…prima venite a vedere poi parlate…
E poi i Sassi, se non lo sapete, sono la maggior attrazione turistica della nostra città, è normale che ci sia un pò di svago anche per i turisti che alloggiano…..e poi dite che non trovano niente da fare….restano un giorno….
La movida ha diritto di esistere anche nella nostra città!
che ipocrisia pensate solo a lamentarvi!
Spero soltanto che i “soliti materani” siamo rimasti in pochi….
Tu forse credi, dall’alto del tuo piedistallo di nulla, di parlare con gente che di Matera non sa nulla..forse pensi di poter dare indicazioni o spiegazioni di come si vive in città, ma a chi le dai ? a chi ci vive da più tempo te ? Poi vieni a parlare di frasi fatte, ma quali, le tue con i continui riferimenti ai cimiteri-morti ? Ma non hai altre metafore da utilizzare ? Eccone un altro di quelli che parla senza leggere, quello che vuole costruire, mentre gli altri distruggono.. ma cosa hai mai proposto tu, cosa vuoi proporre tu ? Aggiorna il tuo vocabolario delle frasi fatte e della mentalità tipica materano-media del pensare male a tutti costi del prossimo. Da imparare, da te, non c’è proprio nulla.
Dedicati ai dibattiti sull’ irsinese, lì puoi dare sfogo al tua ‘creatività’
sisi…tanto siete rimasti in pochi….e comunque l’irsinese neanche la conosco!!!
E NON VOGLIO INSEGNARE NIENTE A NESSUNO SPECIE A TE!CI VORREBBE TROPPO TEMPO…..SEI RIDICOLO APRI LA MENTE!
Saremo anche rimasti in pochi, caro vivamatera, ma finché ci saremo diremo quello che pensiamo, il che naturalmente, confrontato con quello che scrive uno come te, ci fa fare un figurone..Cmq sei libero di zittirci, anche se credo tu sia il solito ciarlatano che fa il gradasso al pc, fuori di casa tu sei uno di quelli che non si espone mai. Pertanto tu che sei di mentalità aperta, non dovresti stare qui a perdere tempo con noi: prendi i tuoi stracci di banalità e va a cercar fortuna altrove
Mooolto bene….vedo che ti ho colpito nel segno.
AUGURI! xD!
L’unica cosa che tu puoi colpire è la natura, dato che è stata così ingenerosa con te.. Fatti rimborsare
E meno male che hai scritto che “la vita è bella perchè è varia Ed ognuno è libero di occuparsi di quello che vuole”……stride un pò con la definizione di MOVIDA CIMITERO DI MORTI VIVENTI, definizione che hai appioppato ad altri, ma è palesememte tua visto che inviti a godersi il mondo in altre ore della giornata.
Parlare di MOVIDA a Matera è un eufemismo, parlare di MOVIDA nei Sassi è desolante, visto che oltre ai topi ed ai residenti (una parte,quella sopravvissuta ai tempi di Carlo Levi, ai tossici degli anni 80′, quella LOCAL di antica stirpe ed una parte fatta da quei SNOB-CHIC, quelli del PASOLINI SI’ E MEL GIBSON NO, quelli del PRESEPE VIVENTE NO E DELLA POLEMICA SI’) conta 4 venditori ambulanti di cucù e 7 guide abusive. Ah, dimenticavo le macchine, più numerose dei Sassi nei Sassi.
P.S. Mi indichi i folli eventi tenutisi in tutto il 2011 che hanno turbato IL SONNO dei PADRONI DEL PATRIMONIO DELL’UMANITA’? Ti aiuto io:
1) Claude Challe il 30 giugno in Piazza San Pietro
2) Rosalia de Souza sulla Terrazza dell’Hotel S. Angelo
3)…….
4)……..
5) La sagra della CRAPIATA di Ninuccio Festa ad agosto
6)…….
7) In tutto l’inverno???????
Mi fai notare che ho scritto che “la vita è bella perchè è varia Ed ognuno è libero di occuparsi di quello che vuole” e poi aggiungi che questa frase “stride un pò con la definizione di MOVIDA CIMITERO DI MORTI VIVENTI, definizione che hai appioppato ad altri, ma è palesememte tua visto che inviti a godersi il mondo in altre ore della giornata.“ Primo punto: hai deciso (tu) che la frase è mia e così deve essere per tutti: non ti sembra un comportamento un po’ dittatoriale? Secondo punto: quella definizione è un semplice giudizio, un punto di vista, un’opinione personale di qualcuno (esistono ancora persone che pensano con la propria testa, senza seguire la moda del momento) e non un attacco alla libertà o una fatwa, come vuoi far credere tu.
e perchè Lei se ne occupai? sta facendo lei lo studio?
Giovanni, essere disturbati quando si ha voglia di riposare e non essere in grado di farlo in casa propria
è una cosa che ti chiedo di provare almeno una volta nella tua movimentata vita. Poi ne parliamo.
Parli di problemi seri e questo lo è di sicuro. Si chiama rispetto, cosa che (forse) non conosci. Qui nessuno vuole cimiteri, ma un minimo di civiltà…
per gli eccessi sotto qualsiasi forma esistono sempre le forze dell’ordine.
ps.: esistono anche i quartieri RESIDENZIALI
Giovanni, puoi concorrere al Festival delle Banalità. E’ pieno di concorrenti ma hai buone possibilità di vincerlo.
SEMPRE MEGLIO DEL FESTIVAL DEL SONNO .
Oltre che banale sei anche fissato co’ sto sonno. Ma cambia disco. Sempre la solita “musica”.
Matera Capitale del Sonno e del Lamento 2010,2011,2012.2013,2014,2015……infinito.
Non abbiamo rivali!!!!!!!!!!!!!!!!!
W la Notte Bianca ad Altamura, Matera è un posto chic dove al max puoi riposare. E non russare troppo, i DECIBEL potrebbero essere oggetto di studio sull’IMPATTO DELL’INQUINAMENTO ACUSTICO ED AMBIENTALE
Riprendiamoci la ns. vita: la focà di Paolù, al mare (rigorosamente) a Metapò o Castellanè, la passeggiata in me”n”zo al Cò la domenica mattì, la macchina al lavà, le paste la domè da DIPE’, l’espressì da SCHIU’……ti sei iscritto in palè?????.
Città del Brancaccio 2019
Vedo che non ti manca la cultura di una certa materanità, che probabilmente ha condizionato la tua adolescenza. Sulla stessa scia adesso puoi aggiungere: “Ci vediaaam in via Fiorentin, poi facciaaam un salt in piaz San Pietr”, “A pied? ce sì studc, piddiam la macn, nan m’azzecc a camnà”, “Heeee trimon, che sbal i Sas ier not, tu dov stav?”, “Ce pisciatur ca si, t va cuq all’un” (della serie Matera megliio di Formentera, dove però, vai ad informarti, hanno messo grossi limiti alla movida). Leggiti di seguito l’articolo di Repubblica di due anni fa. A Matera, naturalmente, le cose arrivano sempre in ritardo.
Formentera spegne la movida italiana
‘Sfrattati’ dalle spiagge gli aperitivi con balli
dal nostro inviato FRANCESCO MIMMO
Formentera spegne la movida italiana ‘Sfrattati’ dalle spiagge gli aperitivi con balli
FORMENTERA – “Aperitivo cerrado”. Niente cocktail a Las Banderas, uno degli stabilimenti più in voga tra la griffata e chiassosa truppa dei turisti italiani a Formentera. Ma è così in tutti gli altri locali della più piccola delle Baleari, uno stop arrivato a Ferragosto.
Mai più musica in spiaggia oltre le 20. Si va solo al ristorante, ma niente balli e mojito in attesa del tramonto. Motivi di ordine pubblico: troppa gente (fino a 3mila persone, in molti casi a ridosso delle dune della riserva naturale). Troppi motorini in viaggio. E quindi stop alla ormai famosa movida “italiana” di Formentera.
L’aperitivo in spiaggia è l’appuntamento più frequentato dai turisti. Soprattutto dagli italiani che negli ultimi 10-15 anni hanno colonizzato l’isola. Ogni anno vi sbarcano in centomila, il 54% del totale. Il doppio dei padroni di casa spagnoli, quattro volte i tedeschi. L’ex isola degli hippy si è decisamente trasformata. Veline e calciatori, industriali in barca (per ultimi avvistati Tronchetti e Afef) e un’invasione di vacanzieri a caccia di mare e movida. I gestori si sono attrezzati. L’intrattenimento è su misura.
Ovunque si parla italiano (e d’altronde il 60% dei locali è gestito da italiani). E l’appuntamento irrinunciabile è l’aperitivo. Ogni sera in un posto diverso: Las Banderas, Big Sur, Rigatoni (qui naturalmente solo musica “revival” italiana). Di romantico era rimasto poco: alcol a fiumi, musica “a palla”. E poi traffico congestionato dai motorini (ce ne sono 20mila da affittare sull’isola), incidenti, spiagge da ripulire. Un caos che i residenti non amano. In un sondaggio di un paio d’anni fa gli italiani venivano definiti “rumorosi, capricciosi, poco rispettosi dell’ambiente” dagli isolani.
A chiudere la stagione degli aperitivi, almeno per il 2009, ci ha pensato il presidente del Consiglio di Formentera, Jaume Ferrer. “Grandi concentrazioni di persone con importanti problemi di ordine pubblico e sicurezza con un aumento considerevole degli incidenti stradali”, dice l’ordinanza. E allora stop ai chiringuitos.
E stop dunque alla principale attrazione del turismo all’italiana. Sciovinismo? Forse un pizzico. Ma anche business. Già dal 2006 Formentera ha varato un piano per diversificare la presenza turistica. Perché ora l’isola è di moda in Italia, ma se improvvisamente il vento dovesse girare le imprese locali si troverebbero a terra. Meglio dunque attrezzarsi cercando di attirare spagnoli, tedeschi, britannici con un’offerta di intrattenimenti più ampia.
Anche perché la crisi comincia a farsi sentire (-2,9% il Pil di Ibiza e Formentera nel primo semestre 2009) e un primo campanello di allarme è suonato a luglio: le presenze italiane sono scese al 50,1% dal 51,9 del 2008. Aumentano invece gli spagnoli, attirati anche dallo spot di una birra (la Estrella, 30% del mercato spagnolo) girato a Formentera.
Gli imprenditori locali protestano. “Per anni abbiamo attirato un certo tipo di turismo – dice un impresario al quotidiano Ultima Hora – e ora di botto lo vogliono cancellare. Non si può sopprimere l’aperitivo, è quello che cercano i turisti italiani e senza di loro affondiamo”. Polemica l’opposizione (Partito popolare) che definisce la decisione irresponsabile “perché pregiudica l’immagine di Formentera tra gli italiani”.
(23 agosto 2009) Tutti gli articoli di esteri
Due domande…spero di avere una risposta sensata….
ma davvero si vuole paragonare Formentera a Matera?!
ma siete matti….ci sono percaso “Grandi concentrazioni di persone con importanti problemi di ordine pubblico e sicurezza con un aumento considerevole degli incidenti stradali”??
Il problema credo che abbia un entità molto minore…anzi per gran parte dell’anno non esista proprio non è vero??????
…..perciò non capisco tutto quest’impegno….
CONDIVIDO 100% ..
NON VI SCALDATE tanto i soldi stanno finendo e nessuno andrà più a spendere una lira da nessuna parte,così tutti dormiremo dormiremo e dormiremo sempre fascitv curagg
Tirar fuori un articolo pescato da internet per paragonare IL CONCLAMATO PROBLEMA DI SICUREZZA DELLA MOVIDA DELLE BALEARI (FORMENTERA in questo caso, ma hai dimenticato Mallorca e Ibiza) e metterlo a paragone con la MOVIDA SASSAIOLA, è come tirar fuori una foto in cui ROSY BINDI ha qualcosa di BELEN RODRIGUEZ……mah, il dubbio mi rimane.
cmq, una bella serà, sò andat a Santè a mangià un pò di carne di cavà, non abbiamo pagato niè……
Ma non erano quelli come te che auspicavano nei Sassi (Rosy Bindi, secondo il tuo paragone) una movida come quella di Ibiza, ecc. (Belen Rodriguez, sempre secondo il tuo paragone)? Deciditi, ma evita di fare paragoni da rivista gossip ed impara a vivere i Sassi senza complessi di inferiorità. Comunque ammetti che un primo dubbio comincia a percorrere il tuo cervello. Coltivalo, è già un buon inizio.
Rettifico il paragone gossipparo (chiedendoti umilmente perdono per la tua intellighenzia ferita) e ne cito un altro, molto più LOCAL: è come paragonare l’ATTENTATO ALLE TORRI GEMELLE all’ATTENTATO ALLA DISCARICA DI LA MARTELLA (ed alla politica delle riforme e dell’innovazione di questa amm.ne comunale….. bla bla bla). Il dubbio rimane lo stesso e non è quello che pensi tu e di cui ti compiaci per aver focalizzato la mia attenzione, ma un altro:
PERCHE’ questi italiani superficiali e con la mente ottenebrata dall’alcool che bevono solo per moda, hanno deciso di portare i loro sporchi soldi a Formentera (ed Ibiza, Mallorca,LLoret de Mar, Marbella, la Spagna ha surclassato in turismo il BELPAESE, quello che era il primo posto al mondo per numero di turisti…) e non a Metaponto o nella MOVIDARA MATERA?
P.S. Abito in via Casalnuovo da tre generazioni
Già, come mai? Dobbiamo allora augurarci che abbandonino in massa le capitali della movida e si riversino tutti nei Sassi di Matera, la cui cultura millenaria sarebbe così banalizzata in un fatto di moda e di cocktail. Non penso che sia questo il modo per promuovere l’unicità dei Sassi di Matera in tutto il mondo. I Sassi meritano altro.
Se il turismo in Italia perde terreno, informati, è perché i prezzi sono alti, i servizi scadenti (anche nei confronti di paesi come la Spagna, la Grecia e addirittura la Turchia), la promozione da parte dei vari governi è insufficiente ed anche ridicola (vedi il sito tirato su dall’ex ministro Rutelli oppure rifletti sul fatto che l’attuale ministro è la giarrettosa Brambilla). Ma c’è un altro aspetto che ti sfugge. Sono fortemente in calo gli studenti Erasmus e di Intercultura che scelgono di studiare in Italia. Secondo le risposte di un campione di studenti interpellati, il motivo starebbe nella pessima immagine (immondizia a Napoli, mafie, corruzione, escort, ecc.) che l’ex-Belpaese sta regalando al mondo. Alcuni considerano l’Italia quasi alla stregua della Colombia. Che idea hai tu della Colombia?
Una precisazione: la residenza nei Sassi, anche da diverse generazioni, non penso dia patenti speciali o punti per pontificare meglio sull’argomento.
Sai qual’e’ la cos’ ca m fasc ‘ngazza’ chiu d’ tutt?
E ca u matarres orma’ ie’ sparit e s parl na ling d merd com fasc cuss prvlon do ssus ca scriv “FASCITV CURAGG” ….
ba mo mi gi fa n cafe’ o bbar.
Scem semp fiscion e
semp fation,
nann rndm chint,
di ciò cà tnm attirn.