Presentato in conferenza stampa il progetto e il plastico relativo al recupero e alla riqualificazione dell’area urbana del Mulino Alvino e la rilocalizzazione dei volumi demoliti in via Dante. Il progetto è stato illustrato dall’architetto Lorenzo Rota, dall’ingegnere Antonio Di Giulio, dall’architetto Tonio Acito e dal titolare della Cogem Egidio Tamburrino.
Ai giornalisti è stato permesso l’accesso agli ambienti degradati del Mulino Alvino. Il progetto/programma intende ottenere i seguenti obiettivi: la salvaguardia dell’interesse culturale, il restauro del Mulino Alvino, la salvaguardia del territorio di pertinenza, la garanzia del mantenimento del sito dal punto di vista economico, la salvaguardia della cultura della produzione del pane e della pasta come bene intangibile, la creazione di nuovi posti di lavoro.
Report sulla conferenza stampa a cura di Carlo Abbatino
I relatori hanno spiegato le motivazioni che porteranno alla ricostruzione del vecchio opificio che ha nel suo passato la storia molitoria della città di Matera, considerata granaio d’Italia e che ora è nel degrado assoluto. Si è parlato dei vantaggi della Legge 106/2011 che permette il recupero dell’immobile e il trasferimento di volumi resi liberi dalle costruzioni tra l’area di San Vito dove è allocato il Mulino Alvino e quella di via Dante ossia circa venticinquemila metri cubi secondo quanto elaborato dal progetto Rota-Acito-Lamacchia che porterebbero alla realizzazione di 42 appartamenti con annessi negozi e garage
Al tavolo l’Architetto Lorenzo Rota, l’architetto Mattia Antonio Acito, l’imprenditore di Cogem Egidio Tamburrinoe il direttore tecnico dei lavori della stessa azienda, l’ingegnere Antonio Di Giulio.
Antonio Di Giulio in apertura sottolinea “Siamo qui tutti insieme per testimoniare in che stato si ritrova oggi il Mulino Alvino e come domani cambierà”. L’ingegnere sottolina che la Cogem produce un fatturato di dieci milioni di euro all’anno e che ha alle sue dipendenze cinquanta persone.
“Nel territorio stringiamo rapporti professionali con duecento persone e condividiamo percorsi e politiche economiche con altri operatori importanti.
L’architetto Rota precisa che la Cogem intende occuparsi di un intervento urbanistico che va avanti dagli anni 80 e tiene conto delle aree degradate e dismesse del territorio materano, poi fa riferimento alla proprietà del suolo e al quadro legislativo della legge 179/99 che prevede anche il pagamento dell’indennizzo da parte di chi non ha utilizzato l’area per la riqualificazione della stessa. Fa riferimento al Piano di Svecchiamento e al Piano Urbanistico ricordando che i privati possono presentare progetti innovati di interesse pubblico. “L’edilizia è considerata da sempre volano per il sistema economico e la legge 106/2011 è stata concepita anche per avviare le qualificazioni di aree dismesse”.
Sottolinea altresì che “lo Stato invita le Regioni entro 60 giorni a dare attuazione alle opere e se entro 120 giorni non vengono espletate le norme emanate diventano immediatamente attuative. Questa è la logica in cui ci troviamo a deliberare e presentare il nostro progetto”.
Sulla iniziativa Cogem l’architetto Rota aggiunge che “Il Mulino Alvino è l’ultimo superstite di mulini e pastifici che ha caratterizzato la storia della nostra città e che è rimasto intatto sino ad oggi. Un secolo di vita che Matera ha vissuto con vari stravolgimenti dell’opera architettonica di Eustachio Ridola. L’iniziativa della Cogem è legittima, non è una forzatura ma è la conseguenza dell’applicazione della legge 106. Oggi la normativa vigente è questa e noi operiamo su un obiettivo esaltante che punta a riqualificare il Mulino Alvino. Con l’intervento si realizza lo spazio per migliorare una zona che comprende Piccianello e San Pardo.
Acito fa la cronistoria della nascita del Mulino Alvino e del suo gravissimo degrado in cui versa e di come a livello nazionale sono avvenute trasformazioni in eccellenze dei vari mulini antichi abbattuti, vedi anche l’intervento di Renzo Piano. Poi aggiunge: “Immaginiamo un’accademia della Farina per raccontare la storia di questo luogo in maniera nuova a chi passarà di qui. L’obbiettivo è recuperare l’edificio originale, fare economia della gestione e utilizzarlo con funzioni compatibili con la memoria storica. Le prime idee sono quelle della pasta e del pane come elementi di bene comune”.
Acito continua: “L’intervento dell’azienda Cogem oltre a portare alla creazioni di nuovi posti di lavoro si prefigge anche di fare cambiare mentalità alle imprese materane che devono creare posti di lavoro”.
L’imprenditore Egidio Tamburrino : “Stiamo operando nel rispetto della Legge 106 del 2011 conosciuta come Piano Casa Due ed è ancora da definire la destinazione d’uso dell’immobile.”
Con la riqualificazione del Mulino Alvino la città dei Sassi potrebbe finalmente offrire ai turisti un colpo d’occhio adeguato rispetto al degrado offerto ai visitatori che scelgono la salita di via San Vito per entrare a Matera.
La fotogallery della conferenza stampa di presentazione del progetto di riqualificazione del Mulino Alvino (foto www.sassilive.it)
Riportiamo la nota inviata da ALBA e sottoscritta da Catia Caponero sul recupero del Mulino Alvino e il permesso a costruire in via Dante
ALBA, nodo territoriale Matera, esprime amarezza e sconcerto per quanto sta accadendo in questi giorni in Città.
Imprese che in nome del recupero di un ‘bene’ culturale (Mulino Alvino), pretendono di eliminare un ‘bene’ ambientale (l’area verde di Villa Longo). Sindacati arroccati nella difesa del lavoratore – quale? Cittadini ed Associazioni costrette a mobilitarsi. Parti della città che si scagliano una contro l’altra, chi sotto il ricatto di perdere il lavoro, chi per la beffa di veder sfumare un progetto ( l’area verde ) promesso e mai realizzato.
Consigli comunali che, in ritardo, si rendono conto di essere svuotati del loro ruolo.
Una città divisa, contrapposta, arrampicata sulle barricate, nella piena assenza di regole, dove dirigenti vengono chiamati, nelle notti del week end, a rispondere del vuoto della politica.
Una regione, la Basilicata, unica in Italia a non darsi regolamenti sulla questione urbanistica: perché?
Un’amministrazione comunale capace solo di rincorrere le questioni giorno per giorno, senza prendersi la responsabilità istituzionale di essere quello che dovrebbe essere, ovvero il responsabile di una visione lunga della città in nome di un interesse collettivo e nel rispetto di regole concordate.
ALBA esprime la piena condanna di questo vuoto della politica, incapace di generare un dialogo fra le parti sociali, di creare vere occasioni per sviluppare un patto comunitario, tra cittadini, istituzioni, imprese e lavoratori.
E’ necessario lavorare, ognuno per la sua parte, per questo nuovo patto sociale ;in nome di un bene comune che faccia della cultura e di nuove (vere) forme economiche (imprese culturali, nuove forme di un’edilizia che lavori sul recupero e non sulla distruzione della città, riconversione ecologica, ecc.) il volano per una società che rigetta le vecchie logiche del mattone e rifiuta una ‘politica’ che politica non è più.
Citando Baumann “ senza la solidarietà, senza la democrazia, la Libertà è un’illusione”.
Catia Caponero, referente ALBA nodo territoriale di Matera
Sul permesso a costruire concesso dal Comune di Matera alla Cogem per riqualificazione Mulino Alvino e area in via Dante si registra una nota inviata da CasaPound Italia.
“No alle nuove lottizzazioni firmate Pd-Cogem”. Anche CasaPound Italia interviene nel dibattito sulle nuove lottizzazioni a cui il Comune di Matera ha dato il via libera e che interesseranno il Mulino Alvino e via Dante, una vicenda che secondo Cpi “palesa chiaramente l’intreccio tra maggioranza e palazzinari”.
“Ricordiamo – spiega Stefano Dubla, responsabile dell’associazione in Basilicata – che tutto è nato con un comunicato della ditta Cogem che ha minacciato la messa in mobilità di 50 dipendenti vista la situazione di stallo dell’edilizia in città. Negli stessi giorni veniva denunciata la possibile lottizzazione di un’area in via Dante attualmente occupata da un’autorimessa di proprietà di un privato. Ora, dopo un silenzio di alcuni giorni, il Comune autorizza la ditta a procedere alla riqualificazione dell’ex Mulino Alvino e alla costruzione di `soli´ 42 alloggi in via Dante”.
“Al Comune chiediamo ora di fare chiarezza – continua Cpi – perché, tanto la disponibilità dell’amministrazione a concedere questa autorizzazione, tanto le reazioni contrarie di altri partiti della maggioranza, mentre dell’opposizione, ancora una volta, non c’è traccia, mostrano in tutta la sua evidenza l’intreccio tra chi governa Matera e i palazzinari che la stanno soffocando di cemento. E’ inaccettabile che si debba continuare a sostenere un’industria privata che negli anni ha generato enormi sacche di invenduto nel settore immobiliare in nome di un fantomatico ‘rilancio dell’economia cittadina’, come se i materani fossero tutti muratori o palazzinari, mentre si tace di fronte ai gravi casi di emergenza abitativa che gli organi di stampa hanno portato a galla negli ultimi tempi”.
CasaPound Italia Basilicata
Quante belle facce giovani…
fa piacere vedere che Matera è ancora, come sempre, nelle mani di questi “GIOVANI VECCHI MARPIONI”!!!
Diamo il benvenuto all’ennesima associazione monpersonale cittadina, ALBA.
Aveva ragione il sindaco della passata amministrazione……QUANDO IL GATTO NON C’E’ I TOPI BALLANO!!!! vi ricordate quella frase pronunciata al cinema comunale?…..cari cittadini Materani?……… e vai si ricomincia con gli interessi personali!!!!! che bello!!!!
Quindi, mi sembra di capire che la Cogem realizzerà prima il progetto del Mulino Alvino e poi gli appartamenti in Via Dante. E’ questa la premialità che ricnosce la legge 106/2011, vero ??? Aspetta aspetta, forse ho capito male: prima gli appartamenti e poi il Mulino Alvino, è questa la premialità concordata con l’Amministrazione, vero ??? Ma vuoi vedere che continuo a non capire ? Sai cosa c’è ? Si facciano prima gli appartamenti, per il progetto del Mulino Alvino c’è tempo, forse: è questo quello che prevede l’accordo, vero ??? Perchè non lo dite, egregi signori, piuttosto che riempirvi la bocca di belle parole, proponendo mega progetti a definizione illimitata ??? Come diceva il buon Bergantino, siete solo delle capre!!!!
Quando vorrei che tu avessi torto, ma temo che tu abbia RAGIONE. Maramaldeggiano lor signori, è proprio vero è un APOLIDE e quindi non ha amore di patria.
Io spero che sia la prima ipotesi, anzi, dovrebbe proprio essere una condizione da mettere nel contratto con la Cogem: PRIMA DI TUTTO IL RESTAURO E L’AVVIO DI QUESTO MUSEO DELLA PASTA E DEL PANE..e dopo l’esecuzione dei lavori delle abitazioni-negozi-garage di Via Dante.
Un anno fa sono stato a Dublino nella fabbrica della famosissima birra Guinness, mi piacerebbe che il vecchio museo Alivino prendesse spunto da quest’ultimo.
Sarebbe interessante portarci scolaresche e turisti, far vedere, passo dopo passo come il singolo chicco di grano entra nello stabilimento e poi attraverso le varie fasi si trasformi in pasta e pane.
Un’altra area potrebbe contenere tutte le vecchie attrezzature per fare pasta e pane e alla fine del percorso, il turista o scolaro, con l’aiuto di un maestro fornaio, potrebbe impastare, lavorare e infornare il proprio pezzo di pane e portarselo a casa come ricordo di una giornata unica.
dai girnali oggi vedo un Tamburrino molto arrogante sfruttando a suo favore i vuoti della politica e ingnorando che la gente sa benissimo che c’è il santo alla regione che ha pensato bene a fare creare questi vuoti a favore suo e a altri come lui. Perciò per cortesia un pò di rispetto
Adduce porta in Consiglio Comunale questa concessione altrimenti DIMETTITI!
Non ci interessa la legittimità di questa operazione, sicuramente lo è, ma non svuotiamo gli organi democraticamente eletti dalle loro funzioni. Se c’è un vuoto non ancora colmato, e chissà il perché, dalla Regione Basilicata, lei signor sindaco lo colmi! Non fosse altro che per una questione di opportunità e trasparenza.
La conferenza stampa della COGEM? Gli architetti che fanno i giuristi e gli imprenditori che giudicano la classe politica! Bla bla bla bla.
In Italia avevamo Silvio che si faceva approvare le leggi ad personam, a Matera abbiamo Egidio che si fa approvare i provvedimenti ad personam.
I consiglieri, vi parrà strano, ma si stanno muovendo. Vi è una forte corrente trasversale, da maggioranza a opposizione, che sta insistendo perchè tutto si discuta in consiglio. Il consiglio è stato convocato per lunedì 15 ottobre, ore 16,00. Accorrete gente, accorrete. Così potrete vedere di persona chi è a favore e chi è contro. Ma credo che la cosa più importante sarà vedere e sentire cosa dirà il Sindaco. Intanto si consumano altri delitti. Ho saputo che un’area destinata a edilizia scolastica, nei pressi dell’Acquedotto (Via Tacito), è stata considerata area degradata e, grazie alla legge 106/2011 (alla interpretazione data e voluta dal Sindaco) è stata trasformata in area residenziale: credo che tra un pò cominceranno a costruire le case (e non lasciano l’erba, non lasciano l’erba, non lasciano l’erba… e si, se va avanti così.. chissà, dove si arriverà !! – N.B. Nota canzone di Adriano Celentano “Un albero di 30 piani”).
CASAPAOUND….IL NULLA
Anche la tua capacità di scrivere.
Sempre più della tua cultura però!
SI PARLA SEMPRE DI CEMENTO…CEMENTO E CEMENTO MA IL VERDE???
AH DIMENTICAVO!!! MATERA E’ UNA CITTA’ AL VERDE!!!!
Gia’ dalle condizioni in cui versano le nostre strade possiamo gia’ immaginare quanto sia efficiente la nostra amministrazione,
se poi si inizia a fare qualche altra considerazione su questioni un po’ piu’ importanti si capisce che siamo messi proprio male!!! La riqualificazione del Mulino è l’ennesima riqualificazione che rimarra’ solo un plastico, come la riqualificazione di piazza della visitazione dove furono interpellati i migliori urbanisti del pianeta e alla fine è riamasto solo un plastico….poi ti rendi conto che l’unica cosa che si costruisce sono case e per di piu’ a carissimo prezzo!!!!!!
tutti criticano questa amministrazione ma mi dite chi li ha votati questi qui?? o forse nn sapete che se votate un esponente della coalizione, il voto va anche al candidato sindaco?? mah!! quando vengono i soliti noti, parenti ed amici a chiedervi il voto e promettere qualcosa, non date loro un fico secco…siate + responsabili!! se siamo in questo stato è anche colpa dei cittadini che se ne sono strafregati della gente che negli anni andava a governare la città o regione dicendo “ma si tanto uno vale l’altro a me che mi frega” oppure “io il lavoro ce l’ho non mi interessa faccio il favore a questo o quell’altro amico”…siate responsabili nell’affidare la città, il vostro territorio, il vostro futuro, quello dei vostri figli ed amici e di tanta gente che magari non ha tanta fortuna, ALLE PERSONE GIUSTE!!! APRITE GLI OCCHI!!! AD MAIORA SEMPER!!