Il Consigliere comunale Adriano Pedicini torna ad occuparsi delle multe elevate dagli ausiliari della sosta per i parcheggi a pagamento presenti a Matera. Pedicini precisa: “Più volte ho contestato l’enorme sopruso che in questa città viene fatto con le multe in aree blu, ho detto che non vanno pagate perchè gli indirizzi del bando votati nel 2012 dal consiglio comunale prevedevano la sanzione di 1 euro, bene, ieri la sentenza del TAR ha sostenuto sostanzialmente che va rispettato il bando di gara e che la società deve applicare i contenuti del bando stesso.
Di seguito la nota integrale
Per quasi due anni in questa città gli automobilisti hanno pagato contravvenzioni al codice della strada per il grattino scaduto in aree blu, che non erano dovute, contravvenzioni illegittime, l’ho sempre detto con grande caparbietà, lo affermo con maggior forza oggi dopo la sentenza del TAR Basilicata che ripristina la legittimità ed invita ad adottare quanto stabilito nella delibera di consiglio comunale nr.15 del 2012 rifacendosi agli indirizzi del bando di gara che prevedono la semplice applicazione di 1 euro di sanzione al quale si deve aggiungere la tariffa oraria della sosta maturata. Oramai il tempo è scaduto, la sentenza del TAR, giunta ieri agli Uffici di via Aldo Moro, è limpida e chiara: l’amministrazione comunale deve concludere l’iter di aggiudicazione della gara ed applicare senza ritardo gli indirizzi che il bando stesso contiene. Il ricorso basato sulla sostenibilità economica e finanziaria, è caduto: L’attuale gestore ha presentato una offerta di gran lunga più conveniente, quasi tripla rispetto alla base d’asta, eccezionalmente comoda per l’amministrazione comunale, questo non può essere trascurato; se l’offerta così fatta, l’attuale gestore la ritiene non economicamente sostenibile non si capisce perché l’abbia fatta, in sintesi queste le motivazioni poste a base della sentenza. L’amministrazione comunale ora deve agire senza ritardo, deve recuperare il grave danno fatto alla città, deve immediatamente risolvere il problema, si è subito una pesante perdita economica derivante dalla mancata capacità di gestione delle strutture, con riflesso anche sull’occupazione e dagli incassi derivanti dall’affitto di aree blu. Non in ultimo va considerato l’elevato contesto sanzionatorio che come ho detto risulta abusivo per i tanti cittadini che hanno pagato le multe al codice della strada. Oggi più che mai replico l’invito ai cittadini di ricorrere al Prefetto o al Giudice di Pace, per non pagare una multa che i rappresentanti di questa città fin dal 2012 hanno voluto eliminare.
Adriano Pedicini, Consigliere Comunale Forza Italia
Su questo argomento credo sia opportuno fare chiarezza, a prescindere dalla legittimità o meno delle multe in questione. Innanzitutto il costo del ricorso al Giudice di Pace può essere sproporzionato rispetto alla sanzione (contributo unificato 43,00 euro fino a cause di importo non superiore a 1.100,00 euro e marca da bollo di 16,00 euro). La causa può durare molto tempo e si tratta di un vero e proprio processo civile, con una o più udienze e quindi può essere complicato per chi non è avvocato. Il Giudice quasi sempre lascia al minimo la sanzione, ma potrebbe anche aumentarla a sua completa discrezione, anche se i giudici di pace sono, in genere, molto più obiettivi dei prefetti. Al contrario il ricorso al Prefetto non ha alcun costo ma, se il ricorso è rigettato, la sanzione viene automaticamente raddoppiata. Contro la decisione del prefetto si può ricorrere presso il Giudice di Pace, quindi è come avere un grado di giudizio in più. I prefetti sono in genere più inclini a sostenere le ragioni degli organi accertatori. Quindi riassumendo, se ricevo una multa elevata dagli ausiliari della sosta per i parcheggi a pagamento di 25,00 euro (quasi sempre si applica questa sanzione) posso far ricorso al Giudice di Pace pagando subito 59,00 euro e, dando per buono che il ricorso venga accolto, me ne restituirebbero 25,00 ma ci rimetterei comunque 34,00 euro. Oppure faccio ricorso al Prefetto che al 90% mi rigetterà il ricorso raddoppiando la sanzione a 50,00 euro.
Ora ditemi dopo tutti questi “numeri” quante persone decideranno di intraprendere la strada del ricorso? Io per primo ho preferito pagare 17,50 euro di sanzione ridotta ( se pagata entro 20 giorni), piuttosto che perdere tempo e altro danaro. La verità è che l’introduzione di questo contributo unificato per il ricorso al Giudice di Pace e la risaputa inclinazione dei Prefetti verso gli organi accertatori, serve solo a scoraggiare i cittadini dal fare qualsiasi ricorso.
Certo che i ricorsi vanno fatti a ragion veduta.
Illegittima è la multa che scaturisce da un grattino scaduto.
In tantissime città la sansione non è mai piu del doppio di quello che si sarebbe dovuto pagare.
Il precedente appalto con l’attuale gestore è stato frutto di compromessi oscuri in danno dei cittadini.
È ora di finirla e anche il Prefetto dovrebbe prendere atto degli abusi commessi dall amministrazione comunale e decidere di accogliere i ricorsi presentati perché intrisecamente giusti.