Il cittadino di Nova Siri, Salvatore Scarpato, ha inviato una lettera aperta per sottolineare il lavoro svolto da un coppia di commercianti di Nova Siri per abbattere le barriere architettoniche che impedivano l’accesso al suo negozio. Di seguito la nota integrale.
Da anni propongo di invogliare ed incentivare l’accessibilità, intesa anche come superamento delle barriere architettoniche, con una segnalazione di visibilità pubblica per premiare attraverso una promozione di merito tutti coloro che oltre a metterci l’impegno e i soldi sono anche disponibili a metterci la faccia in prima persona. Tantissimi si riempiono la bocca dei bei concetti come accoglienza ed accessibilità finchè non costa niente, quando poi si deve mettere in pratica con impegno e soldi molti scompaiono o improvvisamente non hanno più tempo. Onore, quindi, a Grazia e Roberto Vitale che senza clamori hanno speso di proprio per rendere accessibile il loro esercizio commerciale: non per favorire l’amico disabile o fare bella figura, lo hanno fatto perché ritengono giusto che tutti abbiano pari opportunità…anche per venire a spendere. E’giusto e va bene così, perché i disabili non vogliono privilegi ma pari opportunità: servizi che consentano loro di concorrere con gli altri e non già assistenza.
Chi cura in proprio l’accessibilità mostra una civiltà ed una solidarietà sociale che merita di essere segnalata e riconosciuta ed è per questo che preferisco portare qualche contributo a chi mi considera e mi accoglie come cittadino e forse cliente.
E voi? A voi piace spendere dove vi tengono lontani e non vi vogliono?
Anche questo fa parte della logica complessiva dell’accoglienza del territorio che,in ambito turistico, ci proietta in una visione europea e non fanalino di coda come versa ahimè il nostro amato Sud. Può anche capitare che una Grazie e un Roberto Vitale con la loro attenzione all’accessibilità facciano per l’accoglienza turistica più delle istituzioni.
Inclusione significa anche economia circolare, di cui il nostro territorio ha enorme bisogno.