Arianna Antezza, Presidente della Consulta Provinciale degli Studenti a nome della Consulta studentesca provinciale di Matera, sostenuta dai rappresentanti d’istituto di Loperfido, Scientifico, Magistrale, Classico, Industriale e Professionale Femminile, ha inviato una nota che riassume i disagi registrati dai ragazzi che sono tornati a scuola questa mattina dopo la sospensione delle lezioni nella città di Matera per l’emergenza neve. Di seguito la nota integrale.
I marciapiedi sono ghiacciati e le aule fredde, eppure i ragazzi sono stati costretti ad entrare pur di evitare un’assenza alla fine del 1° quadrimestre dell’anno scolastico 2016/2017.
Non essendoci stata un’ordinanza di chiusura delle scuole per la giornata di oggi, la condizione in cui ora i gli studenti versano è disagevole: mentre al Liceo Scientifico gli studenti sono stati mandati a casa a causa di mancanza d’acqua, assenza di corrente e, probabilmente, allagamento di alcune aule, gli studenti della Loperfido sono tutt’ora in classe. I termosifoni sono accesi ma la temperatura all’interno della struttura è troppo bassa per poter svolgere 5 ore di lezione con calma e sicurezza.
I due istituti non sono casi isolati: una ragazza dell’istituto Magistrale Tommaso Stigliani è scivolata nel cammino casa-scuola e non è passabile che i termosifoni in alcune classi non funzionino; Il Liceo Classico riscontra problemi con le tubature e le strade per raggiungere la struttura non sono praticabili; la dirigenza del Professionale Femminile Isabella Morra ha permesso ai maggiorenni, alle ore 9.30 circa, di uscire dall’edificio per poi occuparsi dei minorenni: anche lì non c’è acqua e le strade per raggiungerlo non sono percorribili.
Positiva è la condizione dell’ I.I.S. G. B. Pentasuglia, anche se molti ragazzi provenienti dalla Provincia non sono riusciti ad arrivare a Matera: le strade che collegano la città ai paesi sono intransitabili.
La condizione di disagio a cui gli studenti sono soggetti in questo momento non può che far riflettere sulla gestione dell’emergenza. Ciò detto, quella degli studenti non è una mera protesta al fine di ottenere un’ulteriore ordinanza: Il fine è quello di attuare un dialogo con le Istituzioni.
Esprimiamo il più grande dissenso nei confronti dell’attuale metodo di valutazione del Comune per questa circostanza specifica. Nel caso in cui non vengano presi provvedimenti a riguardo, noi rappresentanti ci mobiliteremo autonomamente. In questo momento, la cosa che più preme a tutti noi è che si valuti come salvaguardare l’incolumità dei più di 5 mila studenti che oggi sono saliti su un autobus per recarsi a scuola, che sono in classe a temperature eccessivamente basse e che stanno tornando a casa.