Nino Sangerardi: “Permesso di costruire per l’immobile ex Banca d’Italia a Matera”. Di seguito la nota integrale.
La maggioranza, 18 voti favorevoli, risultati non presenti 15 consiglieri, del Consiglio comunale ha approvato, in deroga al vigente Piano regolatore generale, il permesso di costruire (lavori di ristrutturazione con riqualificazione conservativa) inerente il palazzo dell’ex Banca d’Italia richiesto da M.P.H. srl.
Provvedimento ratificato ai sensi del Dpr n.380/2001,concerne il cambio di destinazione d’uso dell’edificio “… da banca a spazio polifunzionale per eventi artistici, culturali, congressuali e aggregativi, ovvero da servizi di interesse comune cp a Pubblico esercizio e/o servizio”. E contestuale ampliamento pari a 113,94 metri quadri per la realizzazione di una sala convegni/ristorante al piano attico. In merito al terrazzo “…le coperture riconfugurate, ospitano un tetto giardino panoramico con affaccio sulla piazza e sui Sassi,aperta ad uso pubblico. L’accesso sarà consentito,attraverso due ascensori e una scalinata dai piani inferiori oltre che attraverso una scalinata a giorno, dal piano attico”.
La Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio della Basilicata esprime parere favorevole al progetto con prescrizioni utili a salvaguardare il paesaggio materano. Ecco: la parete di chiusura del piano attico verso la città così come i solai di copertura siano realizzati con vetro o materiali trasparenti in modo da rendere visibile lo spazio centrale all’interno dell’edificio, il soffitto e il solaio di sommità della sala centrale siano realizzati con materiali opachi che ricordino murature perimetrali, le inferriate dei terrazzi siano realizzate in ferro mediante elementi lineari sottili di semplice fattura,eccetera.
Stabilito inoltre, nella deliberazione del Consiglio comunale, quanto segue: venga concesso in comodato d’uso gratuito al Comune di Matera per 24 giorni all’anno per cinque anni, l’utilizzo degli spazi ubicati all’ultimo piano per mostre e manifestazioni istituzionali direttamente promossi e organizzati dal Municipio; la società proprietaria dell’immobile versi al Comune, a titolo di beneficio pubblico, euro 100 mila vincolati a interventi di riqualificazione e arredo urbano nella città storica; vincolare la destinazione di Pubblico esercizio e/o servizio per cinque anni a far data del rilascio del certificato di agibilità.
Il pregevole fabbricato si trova in piazza San Francesco,cuore storico della Città dei Sassi. Aggiudicato alla società a responsabilità limitata M.P.H., sede in Tito provincia di Potenza,la cui offerta sarebbe stata di 4,8 milioni di euro rispetto ai 5,2 milioni fissati da Bankitalia.
Costruzione realizzata negli Anni Cinquanta. Due i corpi di fabbrica, manufatto principale con quattro ingressi a uso ufficio e struttura di tre livelli per magazzini più deposito. La superficie complessiva nella misura di 3.690 metri quadrati .
Pochi passi indietro nel tempo. Il 14 settembre 2009 i vertici di Banca d’Italia decretano la chiusura della sede di Matera,nonostante lettere di sindaci e organizzazioni di varie categorie sociali inviate al Governatore Mario Draghi : ” La ventilata chiusura della sede significherebbe condannare il già fragile sistema economico di questa città ad un altro duro colpo,dopo le continue penalizzazioni inflitte ultimamente al territorio,che ne limitano lo sviluppo…Si chiede che la trattativa possa essere riaperta considerando l’opportunità di non depauperare la nostra realtà di una efficiente istituzione economica”.
Petizioni che s’infrangono contro il muro del silenzio innalzato dai massimi banchieri italiani e, soprattutto, a fronte dell’inesistenza di un pur minimo potere contrattuale riconducibile al ceto dirigente, politico e imprenditoriale e sindacale e culturale, locale.
A metà giugno 2010 Banca d’Italia inserisce la residenza materana nel Piano di dismissioni (70 immobili per un valore di 420 milioni di euro) affidato,per la cessione, al raggruppamento temporaneo d’imprese Collers International Italia- Exitone.
Risultato? Nessun acquirente in grado di sborsare, si vociferava, 5,9 milioni di euro per il complesso edilizio di Matera.
Quindi la cessione, dopo il secondo bando, al sodalizio MPH srl.Gruppo industriale fondato da due potentini: Pasquale Carrano, farmacista e Michele Di Trana, ingegnere.
Opera nel mercato dell’information tecnology,tramite aziende specializzate nella progettazione e realizzazione di software,consulenza e “… outsorcing di processi organizzativi”.
Risulta essere capofila di quattro imprese: Smartp@per spa (tra l’altro in joint venture con Enel spa per la gestione documentale), Intema srl, Smartest srl e Baltik It Sia.
Conta novecento addetti,di cui settecento in Basilicata massima parte giovani sotto i 30 anni.
Otto stabilimenti, cinque dislocati in area lucana, due su territorio Veneto e uno nella Lettonia.
Pasquale Carrano chi è? Ex presidente Confindustria Potenza,ex membro Commissione regionale Lucani nel mondo, ex consigliere presso succursale Banca d’Italia di Potenza, dal 2012 al 2015 consigliere del Cnel(consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) su proposta del presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, dal 2015 nel Consiglio di Territorio del Sud Italia di Banca Unicredit, dal 2018 componente esterno del consiglio di amministrazione dell’Università degli Studi della Basilicata,presidente e amministratore delegato Smartp@per spa,presidente di Smartest srl.
L’ingegnere Michele Di Trana ricopre la carica di amministratore delegato di M.P.H. srl,ed è stato sindaco di Calvello, provincia di Potenza,dal 1992 al 1997 con la Lista formata da Pci-Dc-Psdi.
Nella foto l’immobile ex Banca d’Italia (foto www.SassiLive.it)
Potentini a Matera…. e i grandi(si fa per dire…) imprenditori materani dov’erano??? Forse a contare i soldi…. come per il Matera calcio! Vergogna!!!