Entrerà in vigore il 4 dicembre il Dpcm che riscrive le regole per contenere i contagi da Covid-19. Molti divieti in vigore saranno confermati, così come la divisione dell’Italia in fasce: gialla, arancione e rossa. La speranza è che per le festività natalizie tutte le Regioni siano in fascia gialla, con un’indice di contagio basso e la tenuta delle strutture sanitarie. Anche in questa situazione non saranno comunque allentate le regole. Anzi. Il premier Giuseppe Conte ha parlato di «giallo rafforzato» riferendosi soprattutto al divieto di spostamento tra le Regioni, all’obbligo di quarantena per chi torna dall’estero dopo il 20 dicembre e alla scelta di mantenere il coprifuoco alle 22 anche nei giorni di Natale e Capodanno, così come gli impianti da sci chiusi.
Il governo ha deciso di inserire nel pacchetto di divieti anche quello di tenere aperti i ristoranti negli hotel la notte dell’ultimo dell’anno. Una scelta fatta dopo aver verificato che molti cittadini avevano prenotato stanze negli alberghi di tutta Italia con cena compresa. Un modo per aggirare i divieti di organizzare feste e cenoni.
“Senza misure rigorose durante le feste, ci ritroveremo a febbraio con una terza ondata peggiore della seconda”, è il concetto che va ripetendo il ministro della Salute Roberto Speranza. Ci siamo quasi. Si lavora senza tregua nelle ultime ore per dare l’ok definitivo al prossimo Dpcm di Natale, in vigore il 4 dicembre fino al prossimo 15 gennaio. Molte misure restrittive sono state confermate, come il coprifuoco alle 22 anche per Natale e Capodanno, così come la chiusura degli impianti sciistici per tutta la durata delle feste e la chiusura di bar e ristoranti dalle 18, che però a Natale e Santo Stefano resteranno aperti a pranzo, con il limite dei quattro commensali. Le messe, invece, inizieranno entro le 20.
Le novità
La novità di ieri, a termine del lungo vertice a Palazzo Chigi tra Giuseppe Conte e i capidelegazione di maggioranza, è stato il divieto di uscire dal proprio Comune di residenza il 25 e il 26 dicembre e il primo gennaio. Ora ce n’è un’altra: la chiusura dei ristoranti negli alberghi per la serata di Capodanno. Un modo per evitare un escamotage a cui molti stavano ricorrendo per festeggiare l’ultimo dell’anno fuori casa.
I nodi da sciogliere
Tra i nodi da sciogliere, c’è sicuramente la questione della scuola. Il premier insiste per riaprire le superiori il 14 dicembre le superiori. Ma non trova tutti d’accordo, è probabile infatti che le lezioni in presenza riprendano l’11 gennaio. Altro tema che fa discutere, soprattutto l’intera maggioranza, sono i ricongiungimenti familiari con eventuali deroghe negli spostamenti tra regioni, rigorosamente vietati dal 21 dicembre al 7 gennaio. Al momento sembra prevalere le linea dura: vietato viaggiare per ricongiungersi con i parenti nei luoghi in cui non si è residenti. E per restare in famiglia, l’altro dibattuto in corso è sul numero di persone a tavola durante le feste: Speranza raccomanda la presenza a tavola dei soli nuclei conviventi. Conte è di un altro parere e alla fine si potrebbe decidere per un tetto di massimo dieci commensali.
La bozza
La bozza del dpcm con le nuove misure per il contrasto al contagio da Covid dovrebbe essere inviata alle Regioni tra stanotte e domattina, perché abbiano tempo per formulare rilievi prima della firma del premier Giuseppe Conte, attesa nel pomeriggio di domani, giovedì 3 dicembre. Il testo, che tradurrà in norma le misure illustrate oggi alle Camere dal ministro della Salute Roberto Speranza, dovrebbe essere inviato alle Regioni dopo il Consiglio dei ministri di questa notte, nel quale verrà varato un nuovo decreto legge Covid che darà la cornice normativa al decreto del presidente del Consiglio. Raccolti, nella giornata di domani, i rilievi delle Regioni, il governo dovrebbe fare un’ultima messa a punto della bozza, perché Conte la possa firmare nel pomeriggio e il testo possa essere pubblicato in Gazzetta ufficiale in serata o comunque entro la mezzanotte. Le misure saranno così in vigore dal 4 dicembre.
Coprifuoco alle 22 e ristoranti chiusi la sera
Il coprifuoco resta alle ore 22 anche a Natale e Capodanno: a rischio quindi il cenone della vigilia anche nelle case in modo da evitare tavolate tra parenti e spostamenti vari. I bar e ristoranti chiuderanno alle 18 come avviene ora anche nelle regioni gialle e come dovrebbero diventare tutte le altre entro le festività. Ma potranno restare aperti per il pranzo di Natale e Santo Stefano.
Messe natalizie anticipate alle 20
Con il coprifuoco confermato alle 22, sono state anticipate alle 20 le messe natalizie.
Negozi aperti fino alle 21
Potrebbe essere spostato alle 21 l’orario di chiusura dei negozi questo per permettere di allungare lo shopping natalizio, con ingressi sempre contigentati per evitare gli assembramenti.
Vacanze sulla neve
Niente vacanze di Natale sulla neve. Il governo è intenzionato a non consentire l’apertura degli impianti sciistici neanche ai clienti che passino almeno una notte in hotel o ai proprietari di seconde case. Il ministro Speranza ha ribadito: il problema non sono gli impianti, ma le situazioni di socialità che inevitabilmente verrebbero a crearsi.