Matera celebra la giornata internazionale degli Open Data con un incontro nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi sul tema “Abitanti culturali e trasparenza: per una cultura di tutte e di tutti” promosso dal Comune di Matera, dal Comitato Matera 2019, dal Gruppo OpenData-OpenStreetMap, dalla Soprintendenza ai Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici, dall’Università degli Studi della Basilicata, da Rena e Unmonastery. Al tavolo Francesco Piero Paolicelli, responsabile dell’Agenda Digitale per la Basilicata, Rossella Tarantino del Comitato Matera 2019 e l’assessore alle attività produttive Giuseppe Tragni, che ha ricordato l’approvazione da parte della giunta comunale di una delibera con la quale si autorizza l’utilizzo di immagine, lo studio e la valorizzazione di edifici e monumenti che rientrano nella proprietà dell’ente, con l’obbligo di citare la fonte ”Open Data Matera” che di fatto rilascia così la licenza d’uso.
La città di Matera – ha ricordato Tragni – ha deciso di aderre alla giornata internazionale degli OpenData attraverso una iniziativa finalizzata a mettere in rete i diversi attori coinvolti nel processo di apertura delle informazioni in possesso delle pubbliche amministrazioni.
La giornata diventa un’occasione non solo per discutere, ma anche e soprattutto per dare avvio ad una mappatura di beni storici della città. Vogliamo continuare il lavoro avviato proficuamente con l’apertura dei dati che ci ha consentito, fra l’altro di vincere il premio GeopenData 2014″.
Il programma dei lavori è stato aperto da Francesco Piero Paolicelli che ha illustrato le potenzialità dei progetti OpenData anche a seguito del progetto avviato dalla Regione Basilicata per l’Agenda Digitale. Rossella Tarantino ha ripercorso le tappe iniziali degli Open Data a Matera e a seguire sono arrivati gli interventi dei rappresentanti istituzionali del Comune di Matera sul tema: coinvolti Guseppe Tragni (Assessore Trasparenza), Alberto Giordano (Assessore Cultura), Ina Macaione (Assessore Urbanistica), Pasquale Ferraina (Uff. Statistica), Claudio Montinaro (Uff. Sassi Cultura, ricerca e Opendata). Altri contributi sono arrivati da Marta Ragozzino (Soprintendenza BAE) ed Emmanuele Curti (Unibas).
In collegamento da Bari per gli Open Data anche Paola Liliana Buttiglione per il Progetto Monithon
mentre sul tema “Cittadinanza attiva e OpenData” sono arrivati gli interventi di Mimì Coviello e Juliana Van Hemelryck che hanno spiegato come mappare il vuoto, Luca Acito che ha relazionato sulla possibilità di mappare Via Casalnuovo per mappare la memoria ed Enzo Scasciamacchia, che ha legato il suo progetto telematico di Meteomatera agli OpenData.
L’ultima parte prima della pausa pranzo è stata affidata agli esperti degli Opendata Ernesto Belisario (Agenda Digitale per la Basilicata), Stefano Epifani e Tommaso Di Noia (Politecnico di Bari).
In scaletta gli interventi del Gruppo OSM Matera che ha suggerito di mappare i beni culturali rilasciati dal Comune creando contestualmente pagina Wikipedia, un progetto a cura di Vincenzo Altieri.
Enrico Ruggieri (Cinefabbrica) ha suggerito di mappare memorie, Francesca Sogliani (Unibas) di mappare l’archeologia, Roberto Colucci in collaborazione con le ultime classi dell’Industriale Pentasuglia di mappare i luoghi ludici di Matera. Mariella Stella (Rena) ha illustrato il laboratorio Monithon mentre Pavlik Elf (Unmonastery) ha illustrato il laboratorio di monitoraggio delle energie.
Tutte le mappature saranno su OpenStreetMap mentre i files di raccolta dei dati verranno pubblicati sul portale OpenData del Comune di Matera.
La fotogallery della giornata internazionale degli Open Data a Palazzo Lanfranchi (foto www.sassilive.it)
Uagliò, open data è anche forse prima di tutto mettere in rete tutti gli atti del comune in un sito facilmente consultabile.
Direi che li su c’è un pò di casino che ne dite?
Parliamo del comune perchè di questo si sta parlando principalmente.
E’ un’opera impegnativa alla quale bisognerebbe dedicarsi
Caro PioAbiusi, apprezzo le tue critiche sempre puntuali e opportune, ma purtroppo non si smuove foglia sul versante della trasparenza.
Tutto appare come il tentativo di incartare un brutto giocattolo con una bella e lucicante carta da regalo.
Ma scartato l’involucro il giocattolo è e resta brutto e sempre più vecchio, sembrerebbe che siano sempre più scollati dalla realtà e dalla voglia di valorizzare quanto di buono c’è pur di vendere una bella “carta da regalo”.
temo anche io ma vorrei essere molto moderatamente otitmista