Riceviamo e pubblichiamo la nota sottoscritta da Diritti di Cittadinanza, Federconsumatori, Fed. Prov. Sunia, Apu, Assocasa e APPC.
Da parte di numerosi residenti in diverse zone del centro storico sul piano e nei Sassi viene sollecitato l’intervento delle nostre associazioni per porre termine ad una situazione non più sostenibile per loro a causa dei continui disturbi alla quiete pubblica ed al riposo notturno, provocati in particolare da schiamazzi di avventori utenti degli spazi attrezzati all’esterno di numerosi esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, a cui si aggiungono spesso rumori prodotti da musica live o dall’impiego di strumenti sonori collocati sia dentro che fuori dei locali in questione.
I residenti lamentano che detti fenomeni, estremamente fastidiosi, che mettono a serio repentaglio la loro salute, si protraggono nelle ore notturne anche fino all’alba.
I residenti, pur comprendendo le giuste ragioni degli operatori economici per un corretto svolgimento delle attività di questi ultimi, nondimeno ritengono che vadano rispettati di pari merito i loro vitali diritti ed altresì l’immagine stessa di una Città che vuole qualificarsi città d’arte e di cultura internazionale.
I disagi sopra riferiti, segnalati dai residenti nel centro storico e nei Sassi, sono avvertiti con fastidio anche dagli ospiti delle strutture ricettive, a partire da quelle numerosissime di “b&b”, presenti in particolare in dette zone, e potrebbero indurli a non prolungare la permanenza in Città, rendendo così vani tutti i buoni propositi di contrastare il turismo mordi e fuggi.
L’impressione che ricavano visitatori e turisti è quella di trovarsi in un contesto di vita urbana contrassegnato molte volte dal mancato rispetto delle norme, dalla deficienza nella cura del decoro e della buona disciplina civica, nonché dall’assenza di vigilanza e di sanzionamento per chi non rispetta le disposizioni.
Si pensi, ad esempio, al caos creato dall’impazzire del traffico automobilistico che assale i varchi di accesso al centro storico allorquando i vigili sospendono il loro servizio dopo le 22,00 nei giorni pre e festivi ed al contestuale parcheggio selvaggio nelle piazze e vie cittadine (per non dire della situazione dei Sassi, dove piazze, slarghi e marciapiedi sono in più punti completamente invasi da automobili); o al mancato controllo della taratura della strumentazione sonora; o alla mancata disciplina dell’occupazione degli spazi pubblici relativamente al posizionamento dei tavolini e strutture mobili; al mancato rispetto della disciplina relativa alla pulizia degli spazi pubblici al termine dell’attività lavorativa quotidiana; alla mancata conformazione a standard di qualità delle strutture mobili all’aperto nel rispetto del valore urbanistico e paesaggistico dei luoghi, ecc.).
Si potrebbe continuare a segnalare altre deficienze nei comportamenti di esercenti (con particolare attenzione alla civiltà dell’accoglienza e al contenimento dei prezzi), cittadini e poteri pubblici, ma quanto prima evidenziato è già molto eloquente nel richiamare l’attenzione per il rischio che ne potrebbe derivare per il rilancio dell’offerta turistica di qualità e per la stessa candidatura di Matera per l’appuntamento tanto reclamizzato del 2019. La Cultura di una città è espressa innanzitutto dalla civiltà dei comportamenti privati e collettivi dei suoi abitanti e dal decoro dei luoghi pubblici affidato alla premura dei suoi abitanti e alla vigilanza delle pubbliche istituzioni locali.
Quindi gli stessi operatori economici dovrebbero avvertire la necessità di fissare regole da rispettare rigorosamente e di imporsi comportamenti di autodisciplina, che potrà essere supportata da una ordinanza sindacale che tutti si impegneranno a rispettare, anche in considerazione di quanto disposto dall’art. 659 CP che sanziona pesantemente, anche con la reclusione, quanti disturbano con schiamazzi o rumori emessi da strumentazione sonora il riposo notturno. I pubblici esercenti dovrebbero in tal senso farsi carico di invitare gli utenti ad un civile comportamento.
In vista dell’auspicata emanazione di una sua nuova ordinanza si imporrebbe una convocazione da parte del Sindaco di una riunione per esaminare la questione con la partecipazione di rappresentanti di prefettura, forze dell’ordine, polizia municipale, associazioni degli esercenti, dei residenti (inquilini e proprietari), dei consumatori e delle associazioni civiche.
Il Comune intanto dovrebbe da parte sua verificare le possibilità di prolungare il servizio di vigilanza nelle ore notturne della polizia municipale, essendo Matera città d’arte e di cultura e prestigiosa località di turismo internazionale. A parere delle scriventi associazioni il Comune dovrebbe inoltre riprendere le disposizioni dell’Ordinanza del Sindaco Minieri n.14 del 5.2.2002 peraltro mai abrogata.
Infine le medesime associazioni invitano il Sindaco di Matera a concordare con la Prefettura le modalità più opportune per fronteggiare il problema della vigilanza che l’attuale orario di servizio della polizia municipale non è in grado di garantire nelle ore notturne stanti le note carenze di bilancio.
Va tuttavia sottolineato che oculate politiche di bilancio, attente alla rilevanza economica del turismo per la città, dovrebbero vedere le forze politiche e sociali convergere nel trovare i mezzi finanziari per assicurare la vigilanza notturna così come avviene in molte città d’arte e di cultura e in molte località turistiche.
Matera, 9 settembre 2011
Diritti di Cittadinanza – Angelo Bianchi
Fed. Prov. – Federconsumatori Giuseppe Cotugno
Fed. Prov. Sunia – Franco Casertano
Apu – Domenica Rienzi
Assocasa – Giovanni Tortorelli
APPC – Valerio Appio
Scusate ma questa gente è mai stata in una città turistica??? Una città culturalmente e turisticamente vivace non è di certo un dormitorio!!! Fra l’altro il turismo mordi e fuggi non si combatte aprendo alberghi dove i turisti possano dormire, bensì offrendo loro delle possibilità di trascorrere in modo interessante e piacevole la serata (ed eventualmente la notte). E la musica dal vivo è uno dei modi più efficaci! Il divieto al transito e al parcheggio delle auto potrebbe invece essere un modo adequato di ridurre il rumore senza intaccare l’offerta che è si per i materani ma è anche per i turisti.
Quello che non è mai stato in una città turistica sei proprio tu, che chiedi musica dal vivo anche di notte. Una città turistica non è un villaggio vacanze. Offre invece opportunità di divertimento per tutti, senza creare disagi a nessuno, ma organizzando bene orari e luoghi degli eventi. Vacci, in una città turistica, compreso Rimini, e poi facci sapere, ma evita di esprime commenti che nascono solo da adolescenziali preconcetti di provincia.
Chiudiamo i locali, vietiamo la musica dal vivo, vietiamo le casse…. così alle 21 possiamo chiudere tutto!!
E basta sti caxxo di giovani che pensano solo a bere e mbriacarsi, a casa alle 21:30!
Provate ad andare a Rimini si, lì in ogni angolo c’è un locale che mette musica o che fa suonare, altro che divertimento per tutti… e a nessuno viene in mente di andare a protestare!
L’anno scorso fecero interrompere un concerto di una band di ragazzi che suonava musica un pò più pesante, alla piazza della frutta vicino il corso, perchè un signore anziano che abitava lì vicino doveva dormire….
La regola dovrebbe essere chiara: fino alle 00:00 un certo numero di decibel, poi un numero minore…. o facciamo chiudere pub e locali perchè bisogna dormire.
ma perpiacere và
i preconcetti di provincia non li hanno certo quelli che pensano che questa protesta sia inutile e, se in porto, un passo in più verso l’ulteriore affossamento turistico di questa città
Avete chiuso i sassi ai vostri sporchi comodi, ed ora volete proibire alla gente di scendere nei sassi per svagarsi o andare nei locali a bere qualcosa? Mettetevi in testa che i sassi sono di tutti e, se per vostra fortuna, avete un’abitazione nei sassi, dovreste adeguarvi voi al rispetto di chi, soprattutto nel periodo estivo, scende tra la storia di queste rocce a vivere la sua città. Residenti dei sassi, invito voi e l’amministrazione a mettervi in linea con gli interessi della collettività, altrimenti cambiate casa!!!
L’invito a recarsi a Rimini e poi ad esprimere giudizi è esteso anche agli autori degli ultimi due commenti. Ma se uno è cozzaro nell’anima, c’è poco da fare, non può cambiare. Per lui quello che conta, come ogni buon cozzaro, è che tutti si voltino a guardarlo quando passa con lo stereo della macchina sparato al massimo. Tranne poi cambiare (per non fare appunto la figura del cozzaro) quando si trova in posti (ripeto Rimini ma sono la maggioranza delle città italiane civili, per non parlare di quelle all’estero), in cui è costretto ad adeguarsi, e lo fa, visto che lì ti guardano male se la tua cultura è quella del gridare come un ossesso, dei decibel assordanti (cosa che non avviene nei citati locali di Rimini) e del rutto libero.
Evidentemente l’invito di recarsi a Rimini (città dalla struttura turistica comunque diversa da quella potenziale per Matera, con un centro storico relativamente toccato dalla bolgia che invade il lungomare) lo deve rivolgere a se stesso visto che io, per esempio, ci sono già stata due volte, così come a Venezia, a Palermo, a Roma, a Torino, ad Ostuni e in decine di altre località fra le quali una dozzina di Paesi esteri (sia del Nord che del Sud Europa), inclusi tre lunghi soggioni in tre diversi Paesi esteri. Dunque non mi definirei di certo “provinciale”. Posso assicurarle che in nessuno di questi luoghi la musica dal vivo è considerata un fattore dannoso per il turismo. Di sicuro – e questo è vero – gente che si lamenta ce n’è dappertutto e questo diventa talvolta la causa per migrazioni di festival musicali, di locali e, di conseguenza, anche di turisti. Però è anche vero che se uno decide di vivere nel centro cittadino non può pretendere la tranquillità di una villa in periferia. Certo poi è anche una questione relativa a che tipo di turismo si vuole per Matera. Se vogliamo un turismo d’elite per gente ricca e ultra 60enne allora la vostra richiesta è sensata, ma siccome Matera per ora non ha nessun piano marketing, è un problema che ancora non si pone. E le posso assicurare invece che nel frattempo molti turisti stranieri apprezzano gli eventi musicali in un scenario come quello dei Sassi. Un evento a dir poco unico. La saluto
sono i soliti 4 residenti che, dopo aver avuto gratuitamente la casa, dopo aver avuto tantissimi vantaggi sulla ristrutturazione dell’immobile… adesso pretendono che l’unica risorsa della citta’ venga messa a loro disposizione..!! E NO!!! E NO!!! NOI CI BATTEREMO A CHE I SASSI DIVENTINO ” RUMOROSI E VITALI” E CI BATTEREMO MOLTO MA MOLTO + DI VOI… FINO A QUANDO NON ANDRETE ANCHE VOI A COMPERARVI UNA CASA O IN CASO CONTRARIO A PIAZZAR PALAFITTE ALL’OASI DI SAN GIULIANO… NOI VOGLIAMO UNA CITTA’ TURISTICA E NON UNA CITTA’ MORTA E ASETTICA COME QUESTI 4 residenti… cambiate area…. o meglio ancora cambiate citta’….
Naturalmente i cozzari, grandi analfabeti di ritorno, di quello che leggono capiscono solo ciò che va bene alla loro pancia, visto che il cervello è latitante. Nella lettera delle associazioni si parla di un malcostume che ormai ha invaso l’intera città. Lo scrive sopra anche Davial, quando riporta l’episodio della piazza della verdura. D’altronde le lamentele, anche scritte, pervenute al Comune provengono da diversi quartieri di Matera. Quindi, altro che quattro residenti dei Sassi, i quali non centrano un benemerito c…… Viene perciò il dubbio che gli estensori di alcuni commenti di sopra siano proprio i 4 gestori di qualche locale dei Sassi, i quali subiscono ormai la concorrenza delle decine e decine di locali come il loro sparsi in tutta Matera (sabato ne è stato inaugurato un altro nella Zona Paip). Ma i gestori del centro storico e dei Sassi, cosa dicono delle tariffe agevolate che pagano per l’occupazione di suolo pubblico rispetto agli altri locali di Matera, compreso quelli di periferia, che pagano tariffe normali? Chiedetelo. Si aspetta risposta.
Dato che non sono, come lei sospetta, uno dei gestori dei locali nei Sassi, non posso risponderle circa i vantaggi nei contratti di locazione. Il problema del malcostume è una cosa ben diversa dal divieto di fare musica e/o di organizzare eventi e serate nei Sassi o addirittura di intrattenervisi. Si tratta di un problema educativo che parte dalle famiglie e prosegue probabilmente nelle scuole e che non si risolve di sicuro vietando la vita nei Sassi!! Come esempio può guardare all’Inghilterra, dove, nonostante l’introduzione di tutti i divieti possibili ed immaginabili per la distribuzione di alcoolici nelle ore serali e notturne, non è stato risolto alcun problema. Anzi!! La gente è già ubriaca alle 8 di sera e violenta dalle 10! Le risoluzioni dei due problemi sono da ricercare in “contenitori” differenti. La risaluto
l’articolo inizia proprio con “Da parte di numerosi residenti in diverse zone del centro storico sul piano e nei Sassi”
La cosa non coincide su quanto hai scritto tu “Quindi, altro che quattro residenti dei Sassi, i quali non centrano un benemerito c……”, mettersi daccordo?
il malcostume di cui parlavo io è proprio il malcostume del RESIDENTE che fa interrompere un evento di musica dal vivo, perchè non può dormire, chiamando carabinieri polizia digos e quant’altro alle 22.30.. forse perchè la musica non era di suo gradimento
Mi spieghi, di grazia, COSA CENTRANO I LOCALI DA TE CITATI CON MACCHINE CHE PASSANO CON LA MUSICA A PALLA E CON GENTE CHE RUTTA? se uno è COZZARO come dici te, allora sono cacchi suoi, e per questo facciamo una bella protesta contro i locali “notturni” (che quali ore potranno mai fare? mezzanotte e mezzo?)
Certo a Rimini non ruttano e gli sterei delle macchine hanno tutti il volume abbassato, la gente non lascia bicchieri per strada e se vedono una vecchietta la aiutano ad attraversare… ma sei andato a controllare queste cose? sicuro che lì la gente fa queste cose?? le macchine hanno TUTTE gli sterei abbassati (nella patria del tuning?) MAH!
Torno da poco da Torino e sai che ho visto sabato sera? CENTINAIA E CENTINAIA di ragazzi in piazza alle 2:00 di notte, con bicchieri e bottiglie, musiche alte, rutti eccetera! mi sa che SE sei andato più lontano della Zona Paip qualche volta ti sei ritirato in albergo alle 18:30, altrimenti i tuoi commenti su città come Rimini perfette nella vita notturna non avrebbero alcun senso.
Mi fa piacere come, comunque, il tuo discorso è passato dai locali a dire: “Ma se uno è cozzaro nell’anima, c’è poco da fare, non può cambiare. Per lui quello che conta, come ogni buon cozzaro, è che tutti si voltino a guardarlo quando passa con lo stereo della macchina sparato al massimo.” OVVIAMENTE IL LOCALE CHE FA LE SERATE O MUSICA LIVE E’ STRETTAMENTE COLLEGATO COL COZZARO CON LA MUSICA A PALLA…. LA FESTA DEL QUALUNQUISMO!
continua a dire la tua sui locali, perchè il discorso sui locali, con la motiva della protesta non centra un beneamato c….? e non cambiare discorso.
Ai gestori del locali fuori dai sassi nessuno vieta di aprirsi un locale lì, se per te il problema principale sono le agevolazioni di costi per l’occupazione del suolo pubblico. Io potrei dire la stessa cosa e dirti: che ne pensano quelli che hanno pagato una ristrutturazione ad Acquarium 20mila euro delle agevolazioni che hanno avuto albergatori e residenti del centro storico che hanno fatto la stessa ristrutturazione a 5 mila?
VIVA LA CONCORRENZA TRA I LOCALI (sassi e non)… forse sarà la volta buona che potremo mangiarci un panino, berci una birra e sentire un pò di musica dal vivo senza lasciare per forza 15 euro!!
Piccola correzione:
“continua a dire la tua sui locali, perchè il discorso sui locali, con la motiva della protesta non centra un beneamato c….? e non cambiare discorso.”
era: continua a dire la tua sui locali, perchè il discorso sui COZZARI, non la motivazione della protesta eccetera
per indicare che LOCALI e COZZARI non sono collegati
PS: ma anche io, se faccio tardi una sera, bevo una birra in più e me ne vado quando chiude il locale, nonostante mentre torno a casa ho lo stereo acceso, sono un cozzaro?? 🙂
Quanto pressapochismo in certi commenti: una città ed il turismo non progrediscono con le frasi fatte o con le opinioni personali ( ovviamente agli antipodi in base alla categoria di appartenenza ). L’approccio alla materia è sbagliato a prescindere, dal momento che NESSUNO infatti sa che esiste una legge nazionale sull’inquinamento acustico, infatti nessuno l’ha citata. Come al solito la massa è capace solo di dare pareri e giudizi in base al proprio tornaconto : vogliamo divertirci/vogliamo dormire.. di fatto, dimostrate che non avete cultura di fondo, dato che non vi è venuto in mente di contemplare il fatto che i locali hanno dei diritti amministrativi (portare avanti l’attività) mentre i cittadini hanno diritti privatistici (dormire la notte ). voi cosa dite ? Vadano via gli uni ! No vadano via gli altri ? Informatevi di come affrontano questi problemi le realtà che vivono di turismo da quando voi nemmeno eravate nati…
PS: l’Emilia Romagna ha una legge regionale (che ha recepito ed integrato quella nazionale) tra le più rigide d’italia eppure non mi pare che nella riviera romagnola oppure a bologna non ci sia musica dal vivo o locali..salvo poi i casi in cui non ci siano i controlli o la legge non sia proprio rispettata.
salve. commentare a questo ordinamento mi è venuto spontaneo,perchè diciamolo,è davvero ridicolo! io non sono di Matera ma ci vivo da ormai 3 anni. Di certo non ho girato tutto il mondo ma tra tutte le città che ho visto sicuramente questa è la più triste! la tranquillità di questa città all’inizio mi sembrava davvero gran cosa,oggi però dopo tre anni,mi sento morta quanto lo è quest’agglomerato urbano. Matera città della cultura?ahahahah sogna sogna…tanto non c’è niente di meglio da fare. questa città non ha e non da stimoli. Basta con questi ordinamenti controproducenti,piuttosto fate qualcosa per portare su questa nave non per farla affondare! e comunque io nei sassi ci vivo e sinceramente c’è tanta di quella calma che sembra non abitarci nessuno.
Roberta, ci spieghi che cosa vuoi dire esattamente? Non capisco l’associazione fra tranquillità e mancanza di cultura. Matera, quasi ogni giorno, è piena di eventi ed offerte culturali di ogni tipo., che tu ammetti perciò di non conoscere. Alcuni appuntamenti sono anche di rilievo nazionale ed addirittura internazionale. Ora, non so cosa si intende, Roberta cara, per cultura nella città (o paese) da cui provieni e che eviti di nominare (non sarà per caso Colobraro?): se hai toccato ferro vuol dire che hai ancora bisogno di crescere culturalmente. Ma, scherzi a parte, la cultura non deve essere necessariamente fracassona ed espressa solo attraverso gli schiamazzi notturni. Lo ripeto, quella è roba da cozzari di paese e che, visto che ti lamenti tanto della tranquillità che circonda la casa dove abiti nei Sassi, auguro di tutto cuore si riversi in buona parte proprio sotto la tua abitazione fino all’alba. Poi ne riparliamo, senza menarla molto in “cultura”.
montemurro michele, per curiosità, quanti anni hai e cosa fai nella vita?
Che centrano l’età, la professione ecc. con il tema che stiamo affrontando? A questo punto potresti anche essere curioso di sapere se sono negro, ebreo o gay. Cambierebbe qualcosa?
mitica!!!
IL SIGNOR MICHELE MONTEMURRO DIMENTICA CHE SONO STATI I COMMERCIANTI DEI SASSI A PROPORRE LA CHIUSURA ASSOLUTA ALLE AUTO… IL PROBLEMA E’ STATO QUANDO DOVEVANO CIRCOLARE SOLO LE AUTO DEI RESIDENTI E NON LE ALTRE!!!! CHE IL SIGNOR MONTEMURRO VADA A SOHO A LONDRA… VADA ALLA CHUECA A MADRID… VADA ALLA RAMBLAS A BARCELLONA… VADA AD ALEXANDERPLATZ A BERLINO… VADA A PIGALLE A PARIGI…E CONSTATI CHE CHIUSURA AL TRAFFICO NON VUOLE DIRE CHIUSURA MENTALE… RESIDENTI E ATTIVITA’ VIAGGIANO INSIEME DA SEMPRE… MALGRADO LA CHIUSURA ASSOLUTA AL TRAFFICO… VIAGGI SIGNOR MONTEMURRO… VIAGGI…
In quanto a viaggi, ho viaggiato (e soggiornato) in più località di quelle indicate da perplessa. Ho perso il conto delle mie vacanze riminesi, dove vi assicuro non è come volete credere. In ogni caso, uno può morire da provinciale dopo avere trascorso una vita di viaggi o, viceversa, avere uno spirito internazionale senza mai essersi mosso da casa. Perché l’essere o meno provinciali dipende da uno stato di crescita interiore (aiutata magari dalla conoscenza di nuove città, persone e realtà) e non da una specie di raccolta di punti sul numero delle città visitate. In quanto agli eventi musicali nei Sassi, bisogna far distinzione fra appuntamenti di un certo rilievo (mi viene in mente l’Onyx ma ce ne sono altri) da una serata schiamazzante con quattro amici davanti ad un bicchiere, frastornati dai decibel sparati dalla musica di altri quattro amici, seguendo la logica “noi facciamo quello che ci pare e non ce ne frega niente se sul locale abita un carpentiere che all’alba salirà su un’impalcatura senza avere chiuso occhio per tutta la notte”. Per il resto degli argomenti (auto nei Sassi, orari, ordinanze, Torino, ecc.) constato che qualcuno di voi ha scritto senza conoscere bene l’argomento. Capita quando si ragiona con la pancia e non con il cervello.
Poniamo attenzione sulla seguente frase: “Bisogna far distinzione fra appuntamenti di un certo rilievo (mi viene in mente l’Onyx ma ce ne sono altri) da una serata schiamazzante con quattro amici davanti ad un bicchiere, frastornati dai decibel sparati dalla musica di altri quattro amici”
Mi faccia capire quindi se c’è musica Jazz o Classica sparata va bene, House o un gruppo di ragazzi che suona dal vivo no?!?!?!?!
I DECIBEL DELL’ONYX SONO DIVERSI DAI DECIBEL DI UN CONCERTO ROCK ???? IL FAMOSO CARPENTIERE LA MATTINA VA A LAVORARE PIU’ TARDI SE C’E’ L’ONYX? OPPURE QUELLI CHE SEGUONO L’ONYX PARLANO A BASSA VOCE E USANO LE CUFFIE PER ASCOLTARE LA MUSICA?
ALLORA NON HO CAPITO……….. DIPENDE DAI GUSTI PERSONALI DI COLORO CHE PROTESTANO OPPURE DA UN (a questo punto fantomatico) DISAGIO????
Domani provo ad andare a mettere a palla Miles Davis sotto casa del carpentiere, secondo la sua teoria sarà contento.
Evitiamo di prenderci in giro. Protesta nata SOLO dal fatto che c’è qualche locale nelle vicinanze delle abitazioni dei sottoscriventi, che propone qualcosa di alternativo e che alla signora del secondo piano non piace. A meno che non è una cosa di rilievo ovviamente, non vorremmo mai che qualcuno si abbassi ad ascoltare, anche per sbaglio, un concerto live o una serata musicale a tema
si inizia a delineare la situazione 😉
certo che se si ragiona con sti schemi, povera Italia e povera Matera (come in effetti già è)
meno male che c’è lei che ragiona con il cervello, a questo punto preferisco ragionare di pancia, discorso chiuso per me tanto è inutile (saremo 10 vs 1 in questi commenti, un motivo ci sarà o no?)
la prossima volta che mi capita di assistere ad un concerto di musica dal vivo o ad una serata Disco Anni ’80 penserò anche a lei, e mi divertirò comunque, buona giornata
Mi dispiace uscire berevemente dal tema centrale ma, visto che siamo a noi a venire accusati di provincialismo e cozzaraggine, mi pare giusto sottolineare che è proprio il suo ultimo intervento a svelare del provincialismo. Si ricordi infatti che quelli che suonano negli eventi “rilevanti” hanno di sicuro iniziato strimpellando in locali posti vicini ad abitazioni i cui inquilini si saranno lamentati. Dare spazio alle band giovani, sconosciute e molto spesso locali, dunque per lei rumorose, vuol dire anche dar loro una chance di suonare un giorno in manifestazioni “rilevanti”.
si ok approviamo anche questa ordinanza così la facciamo diventare ancora + morta la città
p.s.le sere della fiera gli skiamazzi non erano un problema(nei dintorni c’è gente che abita) nei sassi invece………………..
Esistono eventi eccezionali, che ben vengano,
nei Sassi invece… … secondo te deve esserci casino tutte le sere, perché così piace a te e a quelli come te (fuori i residenti dai Sassi, ho letto, ignorando che oltre trent’anni fa sono stati proprio i primi residenti coraggiosi a scegliere di tornare ad abitare nei Sassi, salvandoli dall’abbandono e considerati (quei residenti) per questa loro scelta quasi dei fuori di testa. Ora quelli come te, in pratica poche decine, forse possiamo parlare anche di centinaia di individui, si sentono i padroni di un patrimonio dell’Umanità e sono convinti di poter dettare le regole (le ordinanze riprendono la legislazione nazionale) in una città di sessantamila abitanti, i quali non penso avvertano tutti la frenesia adolescenziale e post-adolescenziale di fare baldoria di notte nei Sassi, “vissuti” da certa gente solo come un fenomeno di moda e nient’altro.
altro che capitale della cultura con queste ordinanze diventeremo capitale degli zulù
beh,signor Montemurro,forse ha ragione lei. A quanto pare ho bisogno di crescere culturalmente e lei di far pace con la punteggiatura. Non vengo da Colobraro ma le assicuro che nella mia cittadina e ditorni (sa,siamo 101 comuni nella provincia)ci sono più eventi in una settimana che non a Matera in sei mesi e più.
A quanto pare questo “Non è un paese per giovani”ed io,ahimè,lo sono. Venissero pure a far baccano sotto casa mia,magari ci sta che per una sera mi diverto anch’io.
Matera,insieme a tutta la basilicata,è a dir poco meravigliosa….peccato che la conoscano in pochi.
peccato che i turisti vengono qui per starci solo 2gg al massimo. Due giorni!!! con tutto quello che c’è da ammirare e che si POTREBBE fare rimangono qui solo 2gg!!! e ci credo,ci sono più b&b(tra l’altro costosissimi per essere chiamati tali) che locali commerciali! la gente qui viene,si guarda il panorama e scappa!!! non abbiamo niente da offrire a sti poverini se non ….come diceva?ah si”Alcuni appuntamenti di rilievo nazionale ed addirittura internazionale”beh sarà che in quei giorni io non ero qui.
cordiali saluti.
Da materano DOP credo che il cittadino materano medio meriterebbe di essere appeso a testa in giù, sempre pronto a lamentarsi per qualcosa e sempre apatico, ha la capacità di criticare tutto e tutti senza fare niente per risollevarsi dal torpore in cui si trova da una vita.
I “signori” residenti “la cui salute è messa a repentaglio” dalla presenza di un locale, dovrebbero innanzitutto preoccuparsi del decoro dei sassi data la sporcizia in cui versano e della quale loro stessi sono responsabili e poi iniziare ad uscire di casa per vedere come altre città affrontano il tema del turismo,della cultura e del divertimento in generale. Sempre i “signori” residenti, molti dei quali hanno ricevuto case e spazi B&B grazie ad amicizie politiche, dovrebbero, poi, iniziare a capire (anche se uno che nasce tondo non può morire quadrato) che non basta aprire un B&B (magari anche abusivo) per creare turismo, perchè il turista ha bisogno di un’offerta più ampia di un semplice letto in cui dormire (tra l’altro a cifre che neanche nei paesi più ricchi del Nord Europa si vedono).
Il paradosso sta nel fatto che se una zona della città come i Sassi (che dovrebbero esplodere di vita a qualsiasi ora) è stata trasformata in un quartiere residenziale, e se proprio in questa zona i famosi residenti si lamentano (potrebbero anche spostarsi a vivere in via Gravina invece di rompere le ****), pensate cosa succederebbe (e succederà sicuramente) se iniziassero a lamentarsi anche coloro che vivono in via Ridola,in piazza Sedile o in via San Biagio…praticamente una città che spegne le luci alle 21 e “residenti” costretti ad andare in puglia (dove non ragionano da stronzi come noi) anche per andare a bere una birra.
Iniziamo a pensare che attività di questo tipo portano ricchezza alla città e che tale ricchezza vuol dire benessere diffuso e lavoro in più invece di rincorrere soltanto il sogno sfumato del polo del salotto!
Parlavate di offerta turistica da incentivare con gli eventi musicali. Ebbene, questa è già data da appuntamenti come quelli dell’Onyx ed altri, che ospitano artisti internazionali per i quali arrivano a Matera, anche soggiornandovi, diversi turisti. Turisti che non si spostano certo per vedere la solita band locale e robe simili di cui sono strapiene tutte le città. Quella dei decibel, poi, è una scelta degli organizzatori, a prescindere dal genere musicale. C’è chi rispetta orari e decibel e chi no. Risulta che negli eventi musicali organizzati in un certo modo vengono rispettate le regole, a differenza di qualche locale che da bar con servizio ai tavolini si trasforma in serata concerto con un pubblico che assiste al di fuori dell’area di occupazione del suolo pubblico ottenuta dallo stesso bar. Un pubblico che spesso non consuma, ma che qualche gestore spera sempre di richiamare con i decibel al massimo, attirandoli alla stregua di un pifferaio magico. Più alto è quindi il volume e più lontano arriva il richiamo.
Se non vuole ascoltare le opinioni dei soliti “cozzari” materani (come si permette? chiama così solo chi la pensa diversamente da lei), può semplicemente dare ascolto alla voce dei turisti. Io gioco forza ne sento molti, e tutti lamentano una carenza di “movida” serale. Come ha già detto un altro utente, la verità è nel mezzo. Non ci aspettiamo di certo la movida ai livelli di Milano, Barcellona, Madrid, Londra (al contrario di ciò che dice, forse la sera rimaneva chiuso in albergo!), ma nemmeno il nulla totale!
Il sig. Montemurro dovrebbe rileggere i suoi commenti. E’ l’unico che dall’inizio sta insultando tutti quelli che rispondo ed esprimono la propria opinione, ovviamente opinioni che non incontrano la sua. Ed è quantomeno ironico che sia l’unico a dare del “cozzaro” a chi lo contraddice, a consigliare una crescita culturale a chi lo contraddice, ad offendere chi lo contraddice, a tirare in ballo “Colobraro” ammiccando alla famigerata sfortuna che gli ignoranti legano al paesino (ma guarda caso l’unico che ha citato il paese è proprio lui), a dare del paesano a chi lo contraddice. E si potrebbe andare avanti per ore.
Pare più che palese che l’unico vero cafone qui sia proprio il Sig. Montemurro.
Far valere le proprie opinioni non impone l’atteggiamento da lei tenuto. Anzi, la fa passare per direttissima dalla parte del torto.
Fino a prova contraria ogni cittadino è libero di esprimere la propria opinione e di farlo senza dover temere l’aggressione del Montemurro di turno. Quindi credo sia il caso di darsi un contengo e di ragionare, se possibile, con maturità.
Detto questo. Gli antichi romani dicevano “in medio stat virtus”. Che Matera offra poco e niente a turisti e giovani (e il buon Montemurro mi subisserà di insulti e improperi dandomi del cozzaro senza nemmeno conoscermi) non è un mistero per nessuno. Una città come questa, col patrimonio che si ritrova, dovrebbe offrire almeno per i mesi estivi un calendario fitto di eventi di richiamo, sfruttando al massimo la cornice dei sassi e animandola il più possibile per richiamare un turismo effettivo e non quella miseria mordi e fuggi di cui ci graziano i tour operator pugliesi.
Ma è pur vero che ci vuole rispetto per chi vive la città quotidianamente.
Città ben “attrezzate” per il turismo e le attività culturali innanzitutto si dotano di una regolamentazione oculata che fornisca i giusti parametri e limiti per lo svolgimento di attività ed eventi culturali all’aperto. Parametri e limiti che devono essere rispettati in comune accordo da esercenti e residenti. Se si stabilisce, ad esempio, che per i mesi estivi l’esercente può svolgere eventi musicali ad un certo volume fino alla mezzanotte e che può prolungarlo fino alle due con un adeguata riduzione dei decibel, il residente deve “sopportare”. Allo stesso modo l’esercente deve rispettare il residente e seguire la normativa alla lettera.
Molti locali oltretutto dovrebbero dotarsi di una adeguata insonorizzazione per il prosieguo delle attività culturali all’interno, una volta superato l’orario stabilito. Questo per non disturbare la quiete pubblica e non autodanneggiarsi.
Poi mi sembra più che ovvio e banale, ma tantovale sottolinearlo, che spesso per colpa di qualche cafonazzo venga penalizzata l’intera categoria degli frequentatori notturni del centro storico. Comprendo l’esasperazione, ma generalizzare è sempre un grave errore.
E anche qui, il cittadino civile dovrebbe moderare lui per primo il cafone di turno. I ragazzi che si comportano correttamente e non disturbano pur intrattenendosi fino ad ora tarda per strada dovrebbero moderare quelli che schiamazzano. Al contempo il residente dal ditino facile che subito scomoda carabinieri, polizia, guardia nazionale e aeronautica militare, dovrebbe sopportare con stoica determinazione almeno per quei mesi in cui la città vive.
La cittadinanza deve lavorare per la città.
I mesi estivi, che possono creare disagio al residente, sono solo 3. Per i restanti mesi dell’anno la città entra in letargo. Un minimo sacrificio da parte di tutti, può giovare al risveglio di un comune che ha tanto da offrire e che invece si incarta su sè stesso.
Anticipo subito: ho viaggiato molto, per 12 anni non ho vissuto a matera ma in Toscana (regione che di turismo e civiltà ne sà a cassepanche), mi occupo di cultura e sono un frequentatore assennato del centro storico. Ovviamente essendo ancora relativamente giovane mi piace divertirmi, ma cerco di farlo nel rispetto della libertà altrui.
Mi aspetto risposte assennate e non la solita sequela di improperi.
Grazie e buon proseguimento.
Le cosiddette “offese” verbali le ritengo meno violente di qualsiasi schiamazzo notturno, visto che possono essere ricambiate, a differenza del casino a tutti i costi, non autorizzato e senza senso, che molti sono costretti a subire. Vedo, comunque, che tutto quello che c’era da dire, da una parte e dall’altra, è stato detto. Adesso non si fa altro che ripetere le stesse cose. Il lettore disinteressato può farsi la sua opinione. Per quanto mi riguarda, quindi, i miei interventi finiscono qui.
Proseguite voi
a me di questa città mi è venuto lo skifo
x quando riguarda il sign. montemurro dobbiamo proporre al sindaco di far fare solo eventi (che piacciono a lui) che non siano cozzari altrimenti si dispera
sign montemurro ma le dimentica quanti eventi ci sono in puglia e nella provincia di matera e cmq le ripeto moderi i termini che x i mie gusti ha già offeso molto
Io personalmente vorrei vedere i Sassi chiusi completamente al traffico (residenti inclusi) come accade in tutti i centri storici di città d’arte che si rispettano. Poi gradirei che fossero sempre stracolmi di gente tipo la zona di “Trastevere” a Roma.
Inoltre gradirei che i signori residenti nei Sassi (tipo il sig. Montemurro, suppongo) dicano quanto hanno pagato la loro abitazione negli antichi rioni di tufo e di quali finanziamenti hanno usufruito. Da essere rioni abitati da povera gente, ora i Sassi sono diventati una zona residenziale per gente coi soldi e con gli “amici in comune”. I residenti che parcheggiano l’auto sotto casa, si facessero un giro tipo a Firenze o a Milano o a Roma e vedessero se ci sono auto di residenti parcheggiate a Ponte vecchio, Piazza Duomo o Piazza del Popolo.
Un consiglio sig. Montemurro: non faccia il politico e risponda alle domande che le vengon poste dai “cozzari” come me in maniera precisa e senza giri di frasi.
Qualcuno le ha chiesto la sua età: cosa le costa rispondere? E’ anche lei un residente, vero? Dove parcheggia la sua auto?
Ribadusco il consiglio espresso da qualcun’altro in un commento precedente: se chi vive nei Sassi desidera la calma, andasse a vivere in altre zone della città!
P.S. Io vivo in centro, e l’altra sera all’ 1 di notte sono stato sveglòiato dai fuochi pirotecnici che cponcludevano la Fiera, non ho per tale motivo fatto un esposto in Procura!