Il 28 febbraio 2013 il Papa Benedetto XVI lascerà ufficialmente il Pontificato diretto per quasi sette anni. L’annuncio è avvenuto in latino durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto ed è stata confermata da fonti del Vaticano.
I fedeli e i lucani ricorderanno sicuramente il Pontefice in questa immagine scattata mentre si ritrova in preghiera davanti al presepe che riproduce i Sassi di Matera, l’opera realizzata dall’artista di Grassano Franco Artese ed esposta nel periodo natalizio in piazza San Pietro a Roma.
Una curiosità: nel 1988 il Cardinale Joseph Aloisius Ratzinger è stato ospite della città di Matera su invito della diocesi di Matera-Irsina. Ratzinger ha tenuto una lectio divina nella Basilica Cattedrale e ha visitato il Santuario di Picciano.
La notizia delle dimissioni del Papa, annunciate alle 11,46 di lunedì 11 febbraio 2013 ha fatto il giro del mondo in pochi minuti anche perchè si tratta di un evento eccezionale. Prima di Papa Benedetto XVI anche Celestino V e Gregorio XII avevano deciso di rinunciare all’incarico. In particolare Celestino V si era dimesso per non essere soggetto alle manovre politiche ed economiche legate alla sua persona dopo aver guidato il Pontificato per 4 mesi nel 1294 mentre le dimissioni di Gregorio XII risalgono alla metà del XV secolo. Celestino V viene ricordato come il Papa “del gran rifiuto”, definizione attribuita al poeta Dante.
Fonti del Vaticano fanno sapere che le dimissioni di Papa Benedetto XVI sono motivate da condizioni di salute.
Papa Benedetto XVI, all’anagrafe Joseph Aloisius Ratzinger è nato nella città tedesca di Marktl il 16 aprile 1927. Da 19 aprile 2005 è il vescovo di Roma e il 265º papa della Chiesa cattolica. In quanto tale, è sommo pontefice della Chiesa universale, sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d’Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice.
È stato eletto Papa dal conclave il 19 aprile 2005, dopo la morte di Giovanni Paolo II. Sarà ricordato come il settimo pontefice tedesco nella storia della Chiesa cattolica.
Riportiamo di seguito la trascrizione integrale della dichiarazione con cui Benedetto XVI ha annunciato le sue dimissioni durante il Concistoro per tre canonizzazioni.
Carissimi Fratelli,
vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino.
Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato.
Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice. Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti.
Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice. Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio.
Pietro Amenta, il sacerdote originario di Grottole che dal 2012 ha raggiunto il Vaticano per ricoprire il ruolo di Prelato Uditore presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana, commenta le dimissioni annunciate dal Papa nella mattinata di lunedì 11 febbraio 2013 nell’intervista rilasciata in esclusiva per www.SassiLive.it a Michele Capolupo.
Un Papa che si dimette dalla guida del Ministero petrino è una notizia destinata a far discutere a lungo gli ambienti laici ed ecclesiastici. Come ha reagito a questo annuncio don Pietro Amenta e come va letta dal punto di vista religioso e umano?
Quello che oggi può suonare come un’assoluta novità in effetti è già accaduto nella Chiesa e non solo con Celestino V, ma anche con Gregorio XII, un papa della metà del XV sec., almeno tra quelli che rinunziarono volontariamente. Tant’è che al can. 332 del Codice di diritto canonico (un testo che evidentemente ha una lunga storia) si prevede espressamente l’ipotesi della rinuncia. D’altra parte, i canonisti classici, da Graziano ai nostri giorni, si posero sempre il problema e lo delinearono nei suoi vari aspetti, giungendo ad una unanimità di vedute.
Quello che oggi il Papa Benedetto ha compiuto altro non è che una possibilità concreta che il Codice gli offre. Al di là dell’aspetto formale, personalmente ritengo la decisione un grande atto di coraggio e di responsabilità verso la Chiesa: di coraggio perché l’accusa di Dante a Celestino serpeggia sempre nella mente di chi valuta; dunque, affrontare il pregiudizio oggi, come ha affrontato le offese su Twitter ieri, è e rimane un atto di coraggio. E poi di responsabilità sia perché in genere è sempre un atto responsabile rifiutare o mantenere una posizione di prestigio senza averne le qualità; e poi, perché il servizio apostolico del vescovo di Roma ha assunto negli ultimi due secoli una così grande complessità, da non essere più adeguato ad un 86enne, per quanto in buona salute. E’ dunque un atto di amore e di rispetto per la Chiesa, che merita una guida più vigorosa. Ho incontrato personalmente Benedetto XVI il 26 gennaio e posso attestare la mia impressione nel vederlo affaticato, sempre lucido e cordiale, ma con incipienti difficoltà di deambulazione e di udito.
Onore dunque al coraggio ed all’amore di Papa Benedetto per la Chiesa che giunge al punto da decidere di mettersi da parte, purché abbia una guida più adeguata.
Dov’era Pietro Amenta quando il Cardinale Joseph Aloisius Ratzinger ha raggiunto la città dei Sassi? “Eravamo a Picciano ma il ricordo è molto vago e quindi non potrei aggiungere altro in merito a quella visita”.
Intervista di Michele Capolupo
DC: “DIMISSIONI PAPA RICOMPATTANO VOTO CATTOLICI, SOLO SCIOCCHEZZE”.
“Chi sostiene come Roberto Saviano che le dimissioni di Benedetto XVI serviranno a ricompattare il voto dei cattolici dice solo sciocchezze”. E’ quanto afferma il segretario regionale della DC-Libertas Giuseppe Potenza sostenendo che “purtroppo la Politica di casa nostra si è catapultata sulla lezione del Papa (farsi da parte quando l’età non consente di assolvere a pesanti responsabilità) aggrappandosi con un tempismo financo sospettoso. Noi ci aspettiamo messaggi “furbetti” se è vero, come indicano vari istituti demoscopici, che il 37% dei cattolici non sa ancora quale partito votare. Intanto – continua Potenza – è necessario mostrare il massimo rispetto per la scelta travagliata di Benedetto XVI senza immischiarlo nella campagna elettorale. Qualcuno in Italia ha ceduto alla tentazione di etichettare l’addio di Ratzinger come una banale scelta elettoralistica, proprio come se si trattasse di un qualsiasi Bersani, Monti, Berlusconi, o altro leader di partito impegnato nella campagna per le Politiche. La Dc, da settimane, in “epoca non sospetta”, quindi prima dell’annuncio del Papa ha organizzato domani, con la presenza del segretario nazionale Giovanni Fontana, un’iniziativa dedicata al centenario della nascita di Giuseppe Dossetti, avvenuta a Genova il 13 febbraio 1913, per riproporre, con rinnovata intensità, una delle più singolari personalità del Novecento della storia d’Italia e della storia del cattolicesimo. Fu docente universitario di diritto ecclesiastico, presidente di un comitato di liberazione nazionale, vice presidente della Democrazia Cristiana, deputato all’Assemblea Costituente e nella prima legislatura. Fu poi sacerdote diocesano ed in seguito monaco nella comunità da lui fondata. Da deputato della Costituente fu uno dei principali artefici della prima parte della nostra Costituzione. Da deputato della prima legislatura uno dei promotori della riforma economica, di quella tributaria, della riforma agraria e della istituzione della Cassa per il Mezzogiorno. Da sacerdote partecipò al Concilio Vaticano II e fu l’ideatore del Nuovo Regolamento del Concilio, che previde la costituzione di quattro cardinali moderatori, di cui fu segretario. E’ questo il modello di cattolico-politico al servizio della gente che – dice Potenza – indichiamo agli elettori. Infine, a differenza della vaticanista Emma Fattorini che attraverso twitter “scopre” Rapone “paesino innevato sul cuccuzzolo” (seconda la retorica del sottosviluppo meridionale letto con occhi intellettuali) per esprimere giudizi politici sulla scelta de Papa, ci piace segnalare l’atteggiamento di Nicola Benedetto che sempre su twitter si limita a ricordare, con grande rispetto, il Papa in preghiera davanti il presepe lucano e nel 98, quando era cardinale, affascinato dai Sassi di Matera. Vale l’esempio: non mischiamo il sacro con il profano”.
Papa si dimette, Tancredi e Giordano (Ugl): “Uomo epocale di grande coraggio”.
“Ricordiamo il magnifico giorno che noi lucani in migliaia abbiamo partecipato all´udienza di Papa Benedetto XVI ricevendo direttamente un riconoscimento particolare proprio dal Santo Padre, il quale ha voluto ringraziare la Basilicata per il dono del Presepe”.
E´ quanto dichiarano i segretari dell´Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Pino Giordano per i quali, “ai pellegrini lucani, Benedetto XVI in quell´occasione volle sottolineare il particolare ruolo avuto dalla Basilicata in Vaticano per il Natale e in occasione dei primi eventi dell´anno della Fede; un ringraziamento diretto avvenuto in un contesto formale e autorevole come la tradizionale udienza del mercoledì, a cui parteciparono oltre 10mila persone e, non facendo mancare l´applauso alla Basilicata per il protagonismo ritagliatosi. Le dimissioni di Sua Santità Benedetto XVI – proseguono i sindacalisti Tancredi e Giordano – lascia coll´amaro in bocca tutti i lucani, ma allo stesso tempo noi dell´Ugl la interpretiamo come una decisione epocale di un grande uomo con ruoli di responsabilità. Ricorderemo e ringrazieremo sempre Papa Benedetto XVI – concludono i segretari lucani Ugl – come un grande teologo, credendo sia stato un gesto di straordinario coraggio e senso di responsabilità, un gesto personale che rispettiamo come cattolici impegnati nel sociale, con profonda devozione. Sentiamo il dovere e la necessità di esprimergli anche in questo momento la nostra gratitudine per il contributo che, con questo gesto innovativo e imprevedibile, ha voluto dare a una profonda trasformazione della Chiesa. Gesto molto triste ma è stato grande”.
UGL Basilicata
Nella foto ap un’immagine che sintetizza la scelta del Papa di dimettersi, in copertina mentre si ritrova in preghiera dinanzi al presepe dei Sassi di Matera realizzato da Franco Artese.
Una notizia sconvolgente! Non sappiamo i veri motivi di questa sua rinuncia che rompe in modo drammatico con una tradizione millenaria nella Chiesa . La frase “Chiedo perdono per tutti i miei difetti” purtroppo ci fa preoccupare non poco. E’ questo il momento in cui forse la Chiesa dovrà tornare su temi forti ed apocalittici come il tema della Resurrezione e quello del “Mistero Iniquitatis” di cui parla Paolo nella II lettera ai Tessalonicesi. Ovvero della rottura della storia con il l dilatarsi della
presenza del male nel mondo culminante nell’apostasia che precederà la seconda
venuta di Cristo di cui parla Sergio Quinzio.
Franco, non ti facevo così apocalittico!
E se fosse – quello che ti fa preoccupare non poco – un semplice e doveroso atto di umiltà a conclusione di un servizio in cui qualche umana fragilità emerge sempre anche nelle persone eccezionali come Benedetto XVI?
si dimette un papa e se ne rielegge un’altro
Vespe…ma Lei parla sul serio?
Davvero crede in una seconda venuta di Cristo?
Stiamo freschi, stiamo!
Io penso che il Papa si sia reso conto di quanto sia stato anacronistico il suo approccio conservatore con il suo pontificato…sembra essere tornati ne medioevo se si confronta questo Papa con Giovanni Paolo Secondo che, comunque, seppure illuminato, era piuttosto indietro su temi come la contraccezione mettendo “all’indice” (e non dove andrebbero messi) i profilattici, mostrando assoluta cecità e pressappochismo verso temi di assoluta attualità ed emergenza come l’aids nei Paesi Africani e del Terzo Mondo in generale…ha affossato ulteriormente la Chiesa già alle prese con una cronica crisi delle vocazioni e delle coscienze e con gente che rifiuta la concezione bigotta della religione di questo Papuncolo abbracciando addirittura altre fedi o l’ateismo…questo è il Papa che non ha preso una posizione netta contro la pedofilia…anzi: è sospettato, non certo senza fondamento, di aver insabbiato episodi gravi di pedofilia da egli vissuti da vicino!
Inoltre, a mio modesto avviso, la Chiesa avrà fatto pressione sul Papetto Crucco affinchè si facesse da parte, poichè anche gli introiti sono diminuiti grazie al suo pontificato cieco e bieco.
Saranno in pochi a rimpiangerlo: forse Ciellini, Papa boys e pochi altri invasati…Da apprezzare, infine, il suo gesto: ha preso coscienza, voglio sperare, di essere di una pochezza disarmante per ricoprire un ruolo di rilievo in un mondo che cambia a velocità costante, lui che è stato l’anacronismo fatta persona!
Spero che il successore sia persona degna, possibilmente africano, affinchè la Chiesa dia al mondo un messaggio di apertura e speranza in un momento di profonda crisi economica ed ideologica!
Addio, Pontefice Crucco…non ti rimpiangerò!
Negrouz, il solito saccente che legge qualche blog di sinistra e qualche voce di wikipedia e sputa sentenze infarcite di inesattezze e di considerazione che rasentano le offese!
A poi, ciliegina sulla torta, auspica un papa africano! Ma li conosce i cardinali africani? Io si, lui no eppure osa parlarne. Si dovrebbe parlare di cose che si conoscono. Comunque, complimenti per il giudizio storico sul pontificato di Ratzinger che fa impallidire qualsiasi storico con un minimo senso della misura e della storia della Chiesa.
il papa è il papa, non può dire le cose che qualcuno vorrebbe dicesse. non è uno qualunque e non deve “modernizzarsi” perchè andrebbe contro quello che è la sua ideologia che dovrebbe coincidere con quella dei cattolici. se ciò non fosse, esistono tante religioni e quindi notevoli possibilità di scelta non ultima essere atei. ognuno deve fare ciò che si sente di fare e se lui si dimette qualsiasi sia il motivo sono solo affari suoi. fossero solo questi i problemi…..
SI E’ DIMESSO DOPO AVER VISTO DA VICINO I SASSI DI MATERA RIPRODOTTI IN PIAZZA SAN PIETRO.NEL DISCORSO IN LATINO DOVE NESSUNO HA CAPITO,HA DETTO:DOPO AVER VISTO I SASSI DI MATERA DA UNO SCENARIO UNICO AL MONDO ADESSO MI POSSO DIMETTERE PERCHE NON HO NULLA DI MEGLIO DA VEDERE NEL RESTO DEL MONDO.
Papa Raz uno di noi!!!!!!!!………
Leggasi nick…
EPIC FAIL! 🙂
Caro Neqrouz,
non lo dico io che ci sarà una seconda venuta, lo dice l’apocalisse e lo dice Paolo nella lettera ai tessalonicesi. Poi su quello che dici su l’arretramento della Chiesa con Ratzinger non sono affatto d’accordo. Non sono d’accordo perchè se hai avuto modo di apprezzare Woityla, hai implicitamente apprezzato Ratzinger. Ratzinger ha scritto le ultime encicliche di Giovanni Paolo II e le sue sono state encicliche meravigliose. Mi dispiace che il suo operato sia giudicato sulla base di un pezzo di gomma….Comunque non è tempo di fare polemiche su di una notizia che, in quanto credende, mi scuote sia emotivamente che spiritualmente…
Ah, scusa Vespe…
se lo dicono il libro dell’Apocalisse e San Paolo nella lettera ai Tessalonicesi, allora non ci resta che aspettare questa benedetta seconda venuta e metterci l’anima in pace, visto che si tratta di una profezia di sicuro futuro accadimento (sic!)…
Comunque, a mio avviso, il mondo cattolico (e non lo dico da credente e/o osservante) trarrà giovamento dall’allontanamento di un Papa che è stato troppo chiacchierato, e non certo a causa della sua bontà d’animo o per meriti ma per mancanze notevoli (vedi mancanza di posizioni nette su preti pedofili o contraccezione)…forse non si è accorto che siamo nel 2013!!!
Infine, mi scuso per il sarcasmo, non ce l’ho assolutamente con te…anzi, ti apprezzo perchè ti vedo convinto e notevolmente coinvolto in ciò che credi, che è una cosa non da tutti (sono in pochi di questi tempi, ad avere il coraggio delle proprie opinioni, purtroppo!).
Buona giornata.
caro neqrouz,
I tuoi temo che siano giudizi abbastanza epidermici sul pontificato di ratzinger. Quello che tu critichianche con una certa violenza verbale meriterebbe di essere più ampiamente discusso. La domanda nobile che invece mi sollecita e che è contenuta nella tua invettiva riguarda l’ammodernamento della Chiesa. E chi ti dice che Ratzinger non si sia messo da parte proprio per favorire questo rinnovamento spirituale e culturale della Chiesa ? Sono molto interessato ad aprire con te un dialogo su questo argomento (il rinnovamento della Chiesa) che non è un problema solo di addetti ai lavori ma anche di tutta la gente che è in cerca di segni di speranza.
Ciao ed alla prossima
L’abdicazione di Papa XVI è un fatto storicamente epocale e sensazionale, penso che questo atto da lui compiuto sia un avvenimento cerniera tra il passato/presente e il futuro. Ho la sensazione che ci saranno delle ripercussioni, non per forza negative, sul mondo religioso in generale.