“Mentre la città è alle prese con il pagamento delle tasse ecco uno dei più grandi enigmi dello sperpero di denaro, di come il Comune sia incapace di incassare economie derivanti da servizi in concessione: Ad oggi, ad esempio, il concessionario delle aree blu, vanta un credito di circa 90.000 euro nonostante non abbia mai versato i canoni per la gestione delle aree, perché dagli affitti scomputa la quota spettante dall’aggio del 40% derivante dalle 35.000 contravvenzioni elevate dai suoi dipendenti. Situazione assurda, senza alcuna logica: il Comune non paga le contravvenzioni, il gestore non paga il canone. La denuncia è di Adriano Pedicini consigliere comunale PDL-FI. Di seguito la nota integrale.
I cittadini sono alle prese col la stangata prodotta dal pagamento delle tasse, tutte aumentate con una delibera di consiglio che ha effettuato ritocchi dall’IRPEF all’IMU, dalla TARI alla nuova TASI. Di contro, gli stessi cittadini devono sapere come si sperperano economie utili derivanti dalla concessione di servizi per i quali non si incassa nulla, anzi ci si rimette. Il paradosso più eclatante è quello che deriva dalla gestione dei parcheggi dove non vi è alcuna chiarezza, alcun senso e produce solo perdite, mentre dalla gestione di questi servizi dovrebbero entrare nelle casse dell’amministrazione economie certe. A nulla è servito il nuovo bando sui parcheggi, anzi la situazione si è aggravata, con la confusione e l’incapacità di mettere a regime i parcheggi. Quello di via delle Nazioni Unite e quello di via Casalnuovo chiusi da sempre, sono l’esempio di come la cosa pubblica venga gestita. Nonostante ciò alcun provvedimento viene preso, si è passivi in attesa che altri intervengano ed il danno erariale si somma a quello della difficoltà che gli utenti riscontrano nella penuria di parcheggi e nel proliferare delle contravvenzioni al C.d.S. Basti pensare che in poco più di 2 anni le contravvenzioni rilevate dai soli ausiliari della sosta, in aree blu, sono 34.342 per un importo di circa un milione di €, denaro che non entra nelle casse del comune perché il 40% è destinato alla società che rileva le sanzioni. È difficile trovare valide spiegazioni: dopo due anni dal bando dove si erano definiti nuovi criteri, uno tra questi quello di ridurre dal 40 al 5% il compenso sulle contravvenzioni al C.d.S.; di rendere funzionanti i parcheggi chiusi; di offrire un miglior servizio alla comunità; di avere entrate certe per le asciutte casse del Comune, si è in una situazione ancor più grave. Un pasticcio nel quale non si capisce nulla, con una mobilità urbana che subisce le gravi conseguenze derivanti dalla penuria di parcheggi e su tutto ciò incombono anche decisioni giudiziarie che possono solo danneggiare la comunità. Ad oggi, ad esempio, il concessionario delle aree blu, vanta un credito di circa 90.000 € nonostante non abbia mai versato i canoni per la gestione delle aree, perché dagli affitti scomputa la quota spettante dall’aggio del 40% derivante dalle contravvenzioni. Situazione assurda, senza alcuna logica: il Comune non paga le contravvenzioni, il gestore non paga il canone. Lite che perdura da anni, rimasta nella inerzia più totale nonostante un bando abbia determinato un vincitore della gara nella stessa società che oggi gestisce i parcheggi che se pur si sia aggiudicata la gara, impugna il provvedimento e chiede l’annullamento del bando che lei stessa ha vinto. Una questione senza alcuna trasparenza lasciata nello stesso abbandono di come giacciono le pregevoli strutture costate milioni di €; senza alcuna limpida e sana decisione da parte di chi gestisce la cosa pubblica che riconosce, come unica soluzione a ripianare i bilanci, quella di aumentare le tasse.
Adriano Pedicini Consigliere PDL-FI