Una manifestazione pacifica per rivendicare maggiore attenzione nei confronti di via Casalnuovo e chiedere il recupero di piazza San Rocco, l’apertura di un parcheggio che resta bloccato a causa delle infiltrazioni d’acqua piovana che arrivano dal soffitto della struttura a seguito di una perdita che proviene da via Lucana, la riqualificazione dei marciapiedi, il completamento dell’illuminazione e delle scale di accesso al vico 2° Casalnuovo. Il sit-in di protesta promosso presso il parcheggio di via Casalnuovo da un gruppo di residenti che fanno parte del Comitato di quartiere ha coinvolto non solo gli abitanti di via Casalnuovo ma anche quelli delle altre zone dei Sassi ed è diventato un momento di confronto e di partecipazione conviviale con la condivisione di cibi e bevande preparati dagli abitanti della terra di mezzo di via Casalnuovo e da tutti coloro che hanno voluto offrire il proprio contributo all’iniziativa.
Di seguito le richieste già inviate all’Amministrazione Comunale di Matera.
“Il quartiere di via Casalnuovo è da sempre stato uno snodo e un’arteria fondamentale di collegamento con i rioni Sassi, la centralissima via lucana e il centro storico della città. Strada trafficata e utilizzata da molti turisti soprattutto in estate per accedere ai rioni Sassi. Nonostante ciò è ormai da anni che questo quartiere è abbandonato a se stesso, all’incuria, snobbato dalle istituzioni a volte presenti solo per passerelle e promesse inevase e disattese. Diciamo basta alle prese in giro, alle passerelle, al nulla. Via Casalnuovo merita piu’attenzione e interesse, a cominciare dal parcheggio chiuso da circa otto anni e diventato ricettacolo dei più svariati esemplari di animali (decisamente molto più rispettosi nei confronti dei residenti).Vogliamo il completamento della pubblica illuminazione di vico 2° Casalnuovo e delle scale di accesso che risalgono all’età della pietra. Vogliamo il rifacimento della scalinata adiacente al parcheggio che collega via Casalnuovo con via Lucana e le panchine per anziani. Vogliamo insomma un quartiere degno di tale nome e di tale importanza, per la sua storia, il suo passato, il presente e il futuro”.
Di seguito la nota integrale inviata dal comitato di quartiere di via Casalnuovo.
Il rione Casalnuovo si presenta un pó come la terra di mezzo. Sarà perchè si divide tra i Sassi e la parte moderna della città, sarà per i suoi lamioni, spesso scavati nella roccia, con un’unica apertura verso l’esterno che ricordano la case degli hobbit del romanzo di Tolkien (Il Signore degli Anelli), sarà che come gli hobbit, i suoi abitanti sono gente pacifica che conduce una vita semplice.
Eppure il rione ha delle caratteristiche che lo rendono speciale: è l’unica zona dei Sassi che non è mai stata evacuata e la maggior parte dei suoi abitanti sono “gli antichi” abitanti di quei luoghi, a memoria storica anche del concetto autentico di vicinato. Da un punto di vista più pratico via Casalnuovo è una delle due arterie di accesso ai Sassi. Per il turista ne rappresenta il biglietto da visita.
Ciononostante, questo rione è stato forse una delle zone della città più dimenticate da parte di tutte le amministrazioni comunali. Sono anni che gli abitanti del quartiere organizzano incontri con i rappresentanti delle istituzioni presentando le stesse richieste. Richieste che servirebbero a migliorare sia la qualità della vita degli abitanti, che l’impatto con cui ci si presenta al visitatore.
Le richieste sono molto semplici e poco costose:
Ristrutturazione ed apertura del parcheggio in via Casalnuovo (chiuso da più di 8 anni)
Ripavimentazione delle strade, dei vicoli e delle relative scale e rampe di accesso
Costruzione di un marciapiede lungo tutta via Casalnuovo, completamento dell’illuminazione pubblica (lasciata a metà dall’amministrazione precedete), riqualificazione dell’area tra via Casalnuovo e la chiesa di San Rocco (creando un parco giochi che si sposi con l’architettura dei Sassi), pulizia settimanale delle strade.
Eppure nessuna di queste richieste è stata mai soddisfatta. Ultimamente il comitato di via Casalnuovo è confluito nel Comitato Sassi e le richieste sopra elencate sono state inserite tra le proposte che quest’ultimo ha presentato all’attuale amministrazione comunale durante l’incontro pubblico che si è svolto l’8 giugno scorso a Palazzo Lanfranchi.
Una settimana dopo l’incontro abbiamo appreso dai giornali la decisione da parte dell’amministrazione comunale di appaltare i lavori per la realizzazione di un ascensore nel rione Casalnuovo che “consentirà di raggiungere in modo agevole e piacevole l’area destinata ad ospitare il Museo Demoetnoantroplogico”.
Facciamo molta fatica a capire determinate scelte. Un ascensore, sembra di per sè un cosa che cozza con la morfologia di questi luoghi. Se poi consideriamo:
i costi dell’opera il fatto che un altro ascensore è già stato costruito (in vico Commercio) e non è mai stato attivato che questo ascensore porterà ad un museo che non è stato ancora progettato (e non sappiamo quando lo sarà, visti i tempi biblici dei lavori pubblici nella nostra città) questa scelta appare ancora più assurda.
Qualche anno fa, qualcuno aveva addirittura programmato la realizzazione di quattro ascensori ed impegnato una spesa di 3 milioni di euro (fondi PISUS). Per fortuna parte di quei fondi sono andati perduti e parte trasformati per il recupero di alcuni percorsi negli antichi rioni.
È per questo che noi abitanti del rione Casalnuovo, con il supporto del Comitato Sassi abbiamo deciso di far sentire la nostra voce”.
Michele Capolupo
La fotogallery della manifestazione (foto www.SassiLive.it)