Il presidente dell’Associazione “Matera Ferrovia Nazionale”, Nicola Pavese, in una nota ribadisce la necessità di finanziare il collegamento ferroviario tra Matera e Gioia del Colle in previsione della strategica tratta Bari-Salerno in modo da garantire lo sviluppo socio-economico del nostro territorio.
E’ sicuramente un fatto lodevole e positivo che non poche persone, in questi giorni, si stanno interessando di ferrovia tra Basilicata, Puglia e Irpinia e ipotizzano tracciati volti a rilanciare l’uso del treno e a evitare l’isolamento dei territori interni. Torna, in questo modo, in discussione anche la ormai dismessa Gioia del Colle – Altamura – Spinazzola – Rocchetta S.A. Lacedonia. Senza tener conto del suo totale stato di abbandono e degrado (da almeno 20 – 30 anni) e della cui tratta c’è chi chiede il ripristino per collegare Matera, attraverso la dorsale murgiana, alla rete delle Ferrovie dello Stato in direzione Foggia.
E’ il caso di ricordare che in passato la tratta in questione (dove erano in esercizio fino a 5 anni fa appena due littorine diesel al giorno, le Ale 662) veniva usata anche come “ferrovia militare”. Vi circolavano, infatti, treni che da Anagni a Gravina (via Caserta – Foggia – Rocchetta – Spinazzola) trasportavano munizioni per fornire la polveriera dell’Esercito Italiano di Poggiorsini. E in proposito a Matera c’è chi (G.V. le sue iniziali) da militare ha fatto da scorta proprio ai treni in questione.
Sottolineo, nuovamente, che è lodevole questo nuovo interesse per i treni, ma bisogna essere informati e fare i conti con la realtà per ipotizzare soluzioni per Matera che richiedano investimenti “possibili” (300 – 500 milioni di euro, non miliardi), tratte ferroviarie non lunghe, perché al contrario diventerebbero problematiche per i tempi della progettazione e realizzazione delle opere, e deve trattarsi di ferrovie utili per il trasporto di merci e persone. Altro dato importante, che riescano ad assicurare con tratte già attrezzate (vedi elettricità, doppio binario, collegamenti tra città popolose, porti e aeroporti), un servizio indispensabile alle aree industriali, quindi alle Zes, e queste collegarle con i porti di riferimento. Soluzioni per collegare le aree industriali lucane e murgiane all’interconnessione ferro–trasporto marittimo a Bari, Taranto, Salerno.
Nel caso della Gioia–Rocchetta siamo al di fuori da questi contesti, e si affronterebbero diversi problemi quali lo smantellamento dei binari esistenti (perché inutilizzabili ai fini della sicurezza), così come il dover progettare, istruire un iter burocratico e poi costruire una ferrovia, a trazione elettrica, lunga intorno ai 150 km. (Gioia-Rocchetta). Cosa che richiede, com’è facile immaginare, somme significative e tempi lunghi.
Diverso è l’utilizzo di tale tratta a scopo turistico-culturale come i treni “didattici e storici” promossi in Italia con successo da Fondazione F.S. Che sono, tuttavia, treni “lenti” ed “episodici” che ho suggerito durante un recente incontro ad Altamura. A Matera (entrata ormai nel dibattito nazionale e simbolo delle inefficienze e arretratezze dei nostri trasporti) e al suo territorio limitrofo, compreso quello murgiano-pugliese, servono treni veloci e utilizzabili sia per le merci sia per le persone e, inoltre, capaci di collegare direttamente la Città dei Sassi con il resto dell’Italia e dell’Europa. E poiché in direzione adriatica la stazione di Gioia del Colle è quella più vicina a Matera (20 – 25 km.) ipotizzare soluzioni diverse significa creare confusione, non conoscere la situazione territoriale e infrastrutturale esistente e non essere concreti. La ferrovia Bari-Gioia-Matera-Potenza-Salerno, infatti, rappresenta una trasversale indispensabile e realmente utile per collegare Puglia-Basilicata-Campania, con i requisiti prima illustrati (vedi città, aree industriali, porti, ecc.). Nel contempo, uno scalo ferroviario a Jesce rilancerebbe la Ferrosud e le aziende ivi allocate e fungerebbe anche da attrattore per nuovi investimenti. Non da meno lo scalo di Jesce risulterebbe il riferimento per Altamura-Santeramo-Laterza-Ginosa a pochi km. dai centri urbani. Gravina, invece, utilizzerebbe la stazione de La Martella a dieci minuti di auto.
In chiusura: fa piacere apprendere da Roma che c’è stato un finanziamento aggiuntivo per la Ferrandina-Matera e che anche il vicepremier Di Maio intende collegare direttamente col treno Matera alla capitale. Nei mesi scorsi lo aveva già fatto attraverso la stampa nazionale, esattamente come diversi ministri e sottosegretari, e come lo stesso presidente Conte ha ribadito a Matera il 19 gennaio scorso. Mi chiedo: i parlamentari lucani dell’area di governo, a partire da Liuzzi e Rospi insieme ai sindaci di Matera e Ferrandina, hanno chiesto al Governo un incontro urgente per pianificare in tempi brevi, e prima delle elezioni, investimenti e progetti per raggiungere Gioia? Non sono, infatti, da prendere come esempio quelli che, interessati solo al trasporto su gomma e alla costruzione di strade, andando a Roma (dopo aver varcato Sicignano) dimenticano di aver condiviso come priorità la “ferrovia per Matera”. Che si sta realizzando con un primo segmento da Ferrandina e per la quale si auspica uno successivo verso Gioia del Colle.