Adriano Pedicini, consigliere comunale di Forza Italia, in una nota ricorda che “prima del restauro della casa patronale Padula,c’era un polveroso ed arrangiato campetto di calcio dove giocavano interminabili partite i bambini del rione. La gente di quartiere lo aveva anche adattato, si erano messe due porte di fortuna e persino le luci per giocare di notte, poi nel 2009 su questo campetto ci passò la ruspa e tutto fu recintato. “Ridaremo presto alla città una struttura efficiente” questa la solita presa in giro. Di seguito la nota integrale.
A sud della città vi è una periferia che è più periferia di ogni altra: Agna, un candido quartiere agreste, un dormitorio dove tutto è difficile, dove persino il mattone costa meno, un luogo diverso dal resto della città, con una carenza totale di servizi. Qui non si investe, non si pulisce, non si programma; le ultime cose fatte risalgono all’amministrazione precedente che ha costruito un piccolo parco in via Montescaglioso ed avviato i lavori del casino Padula, lavori poi ultimati da questa amministrazione e costati 1.700.000 €, finanziati con fondi europei. Questa pregevole struttura, finita di restaurare, giace nell’incuria e nell’abbandono da anni, sin da quando il 14 settembre 2012 venne dichiarata ultimata, rendicontata e fruibile alla comunità; dopo oltre un anno, dicembre 2013, venne anche inaugurata dal sindaco Adduce con solenne taglio del nastro e della torta. Doveva essere una struttura polivalente con piccoli appartamenti, un centro di accoglienza una piccola biblioteca, un centro sportivo. Queste le intenzioni, di tutto ciò nulla è stato fatto, il tutto è lasciato come per altre strutture completamente nell’abbandono e preda dei vandali che hanno già incominciato a scardinare porte e finestre e portato via ciò che può avere un interesse economico. Intanto i segni dell’incuria sono visibili e mentre i ragazzi del quartiere giocano per strada, nei campetti di calcetto mai utilizzati vi cresce l’erbaccia ed i cespugli hanno praticamente distrutto il fondo sintetico. Un ulteriore esempio di come si spenda il denaro pubblico senza ottenerne un minimo vantaggio per la città, ma soprattutto di come opere nuove e abbandonate debbano necessariamente trovare ulteriori finanziamenti per ripristinare e riparare i danni causati dal tempo e dai vandali. Abitare ai margini della città diventa sempre più difficile; ad Agna di più, l’assenza istituzionale si fa sentire, soprattutto perché sull’argomento si è più volte discusso e denunciato ma nulla è accaduto ed il silenzio del palazzo di città è la dimostrazione di quanta passione si riversi sull’ultima cintura urbana prima della campagna. Il degrado, la povertà, l’assenza di servizi è un dato di fatto concreto in questo rione. Prima del restauro della casa patronale Padula, c’era un polveroso ed arrangiato campetto di calcio dove giocavano interminabili partite i bambini del rione. La gente di quartiere lo aveva anche adattato, si erano messe due porte di fortuna e persino le luci per giocare di notte, poi nel 2009 su questo campetto ci passò la ruspa e tutto fu recintato. “Ridaremo presto alla città una struttura efficiente” questa la solita presa in giro di chi è a capo di questa città; ma non disperiamo, come sovente accade, non è improbabile un’altra inaugurazione a qualche giorno dal voto amministrativo. Da allora nel quartiere i ragazzi giocano per strada, non hanno più il loro polveroso campo; quei ragazzi da anni, con un pallone in mano guardano dietro una doppia recinzione, quei preziosi campi, e non comprendono per quale ragione il loro ex campetto diventato un perfetto campo di calcetto non possa essere utilizzato. Qualcuno glielo spieghi.
Adriano Pedicini Consigliere comunale FI