Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Adriano Pedicini ricorda in una nota che in via San Vito si assiste ad un controsenso: a monte si lavora e si riqualifica, a valle tutto è lasciato nell’abbandono. La politica pone le condizioni per non far nulla, si litiga su dove portare l’impianto di calcestruzzo ma intanto passano gli anni e nulla viene a mutare.
Consegnerò un documento alla Italcementi affinchè valuti l’opportunità di donare al comune di Matera l’area. A volte bisogna prescindere dalle questioni economiche e quindi lasciare via San Vito non deve essere considerato un sacrificio da parte della Italcementi, atteso che per il sol fatto di esser lì, la sua stessa immagine ne esce sbiadita. Di seguito la nota integrale.
Un’altra stagione turistica incalza alle porte della città e nulla di visibile si riscontra. Una delle questioni che sembravano impellenti e necessarie si rivolgevano alla delocalizzazione dell’impianto di calcestruzzo di via San Vito, per dare una immagine ben adeguata all’ingresso più caratteristico di Matera, inserito nel parco naturalistico e tra le chiese rupestri. Invece da sempre in quell’angolo strategico della statale 7, è posto l’impianto di calcestruzzo, in posizione ben visibile, nell’incrocio che affaccia sulla Gravina, dando bella mostra di se e non può farsi a meno di pensare che non è più tollerabile la sua presenza; non è più sostenibile in questa città insistere nel tempo con un così brutale appannamento dell’immagine del paesaggio che deforma l’ambiente. Nelle commissioni consiliari le spaccature si sono avute su due posizioni: portarlo in una area del borgo Venusio o presso l’area industriale di la Martella, su tali argomenti si è dibattuto ma la politica non ha trovato accordi quindi quale cosa più semplice che non far nulla? far dimenticare la questione? Difatti dopo protocolli d’intesa, incontri tra le parti, commissioni consiliari e interrogazioni, oggi la pratica sembra riposare sonni tranquilli, oramai archiviata. L’area sulla quale insiste l’impianto è di proprietà dell’Italcementi ed è ovvio che la società ha interesse a rimuovere e bonificare l’area solo se il luogo ove trasferire l’impianto sia di suo gradimento, per tal motivo più di un protocollo d’intesa giunse all’accordo del trasferimento a Venusio, sito gradito alla società Italcementi. Oggi appare che si vogliano rivedere le intese sul dove trasferire l’impianto. La questione, nella visione del centro destra non entusiasma, la nostra posizione è quella di un accordo nell’interesse primario, quello che per noi è fondamentale, è spostare l’impianto, è donare alla città un ingresso paesagisticamente idoneo e percepito in modo naturalistico. Ma intanto nulla si fa e il tempo scivola sulla pigra inettitudine del non far nulla, forse perché non interessa a nessuno. Eppure nella stessa via San Vito dove a valle tutto è statico e nulla si muove perché la politica non trova accordi, a monte accade il contrario, tutto ferve, il mulino Alvino per mesi ha riempito le cronache, persino il paesaggio è mutato, ci dicono che tra museo e bonifica dell’ex area degradata, Matera avrà qualcosa in più. Più volte sindaco e giunta ci han detto che la politica qui nulla ha potuto, che il tutto è stato avviato con determina del dirigente; se ne deduce che è la politica a porre ostacoli. Dopo questa semplice e breve riflessione e nelle prerogative del mio mandato elettorale di consigliere comunale, che ha l’obbligo di dare il proprio contributo civico a migliorare la città; da cittadino che ritiene che il paesaggio sia un patrimonio ed un bene per tutti noi; atteso anche che sino ad oggi ogni tentativo politico del nostro gruppo consiliare è rimasto inascoltato, depositerò all’attenzione della Italcementi s.p.a., nella persona del suo rappresentante in Matera, un documento nel quale si inviterà l’Azienda a valutare l’eventualità di donare il sito dell’impianto di calcestruzzo di via San Vito alla città di Matera. A volte bisogna prescindere dalle questioni economiche, devono prevalere aspetti meritevoli della qualità della vita, perché un paesaggio è brutto quando contiene elementi che non si riconoscono quali identificativi di un luogo e la visione ne procura aspetti sgradevoli ed il caso specifico ne è l’esempio proprio. Pertanto, lasciare via San Vito, non deve essere considerato un sacrificio da parte della Italcementi, atteso che per il sol fatto d’esser lì, la sua stessa immagine ne esce sbiadita. Per la Italcementi bonificare e riconsegnate l’area all’umanità intera, atteso che la politica non trova soluzioni, sarebbe il giusto investimento, la soluzione conveniente, fate un regalo alla città e forse il mondo intero ve ne sarà grato.
Adriano Pedicini consigliere comunale di Fratelli d’Italia
dell’area ad Italcementi non gliene frega una mazza e c’è anche l’impegno a lasciarla qualificata.
E’ il comune che deve operare e concordare la nuova area ma il Comune, come al solito, non c’è.
Sta cosa va avanti da 5 anni credo. Italcementi ha detto che non può mettere l’impianto nella sua aerea industriale perchè ne ha già un altro, alla Martella è troppo decentrato, ha interesse a Venusio basta fare una variante solo per l’estensione dell’impianto e non già per tutta l’area di proprietà.
L’altra la lascia ai palazzinari-è una battuta-
Tieni conto che quel impianto ha una valenza economica di 5 anni e basta.
Conclusioni se c’è qualcuno in Comune in grado di decidere la cosa è presto fatta malgrado la criticità economica del momento.
Vorrei aggiungere e non già per prendere le parti di Italcementi, che la direzione locale sta seguendo con passione la realizzazione della rete di monitoraggio per la quale sottoscrisse un apposito protocollo in Regione. Credo che andrà in funzione prima dell’estate in quanto hanno tutte le centraline e li possono installare, resta da tararli e collegarli alla rete.
Di tutto questo sai se c’è qualcuno in Comune che ne sa qualcosa? non ce l’ho con te perchè di sicuro al 6 piano non ti fanno salire.
io ci provo, consegnerò la richiesta ad Italcementi affinchè lasci l’impianto, poi vedremo. Ho l’adesione di un bel gruppo di consiglieri comunali che sottoscriveranno la richiesta, è una strada da percorrere atteso che la politica è assente.
Prova, ti dirà va bene già domattina ma ditemi dove debbo andare.
Devi sapere che per Adduce & co. tirare giù il ponte non è un problema : è già fatto sulla carta – naturalmente quella priva di valenza- Sperano di arrivare a consiliatura nuova ed affidare la patata a chi subentra , domani o fa due anni che sarà.Noi mandiamo avanri la lettera che i cittadini ci hanno affidato, andiamo a comperare i francobolli!!!!!!
il m5s sapfrebbecome sbloccare la situazion e impantanata da anni… semplicemente perchè non obbedisce alle lobby, ma ai soli cittadini
…nello stesso modo con cui è stato trattato il caso dell’inceneritore di Parma, diciamo. Con il quale c’hanno fatto anche la campagna elettorale. Ma x favore, finitela con le chiacchiere, i fatti vogliamo vedere, I FATTI!!!