Adriano Pedicini, Consigliere comunale e capogruppo PDL al Comune di Matera, torna ad occuparsi di un problema che coinvolge diverse famiglie, quello della casa. “In questa città si proroga la miseria accumulandola in strati, dimostrando insensibilità, falsità e mancanza di pianificazione, un non volersi immedesimare con i problemi dei più bisognosi; il non voler mettersi nei panni dei tanti sui quali pende un sfratto. I 44 alloggi completati da tempo rimangono l’emblema dell’inefficienza dove il groviglio è sempre quello delle urbanizzazioni. Lentezze e burocrazia che percorrono labirinti incomprensibili per chi ha problemi veri e non vuol sentire chiacchiere false, vuole semplicemente abitare in una casa vera”.
Di seguito la nota integrale inviata da Pedicini alla nostra redazione.
Matera è la città dei rinvii, si ritarda tutto, l’unica cosa che si sa far bene è aumentare la tassazione, come oramai prassi in ogni buon governo di sinistra. La delibera di bilancio approvata in consiglio comunale a pieni voti dalla straripante maggioranza ottiene i suoi effetti oggi con la consegna delle cedole TARSU. Aumenti considerevoli per quasi tutti, soprattutto per le famiglie numerose perché questa iniqua tassa si paga in rapporto non solo ai metri quadri in cui vivi, ma anche in relazione al numero di persone che compongono il nucleo famigliare. Ad esempio una famiglia composta da marito, moglie e tre figli che vive in un appartamento umido e fatiscente, magari risulta anche assegnatario di uno di quei 44 alloggi di casa popolare che benché lì, terminati e belli e pronti non vengono consegnati, riceve oggi una bolletta TARSU vicina ai 250,00 €, quasi un raddoppio rispetto allo scorso anno. Il problema che si pone per la famiglia di cui parlo, certamente non sarà sul come pagare questa tassa, ma sul come affrontare l’inverno, quando certamente dovrà comprare sciroppi e medicinali per le sicure influenze dei propri figliuoli. È assurdo che ceti sociali deboli, famiglie che non ce la fanno più e con bambini da mandare a scuola, che devono affrontare anche il problema della non sostenibilità delle rette, sia per chi lavora, ma soprattutto per chi ha perso il lavoro o è in cassa integrazione, debba pagare il prezzo più alto; si sta frantumando lo stato sociale. A questo devono aggiungersi una serie di indifferenze che Ater ed amministrazione comunale danno ad alcune emergenze sociali; si prenda ad esempio le case popolari completate e non consegnate, già ne costruiamo poche e quelle poche diventano irraggiungibili, per le tante famiglie che versano in difficoltà. Si proroga la miseria accumulandola in strati, dimostrando insensibilità, falsità e mancanza di pianificazione, un non volersi immedesimare con i problemi dei più bisognosi; il non voler mettersi nei panni dei tanti sui quali pende un sfratto. I 44 alloggi completati da tempo rimangono l’emblema dell’inefficienza dove il groviglio è sempre quello delle urbanizzazioni. Lentezze e burocrazia che percorrono labirinti incomprensibili per chi ha problemi veri e non vuol sentire chiacchiere false, vuole semplicemente abitare in una casa vera. Il 10 gennaio 2013 l’Ater garantì che entro il 30 aprile 2013 sarebbero state consegnate le chiavi, ogni assegnatario aveva incominciato a sognare, sogni durati poco perché ecco arrivare puntuale la proroga a luglio. Questioni spicciole, carte tra Comune, Ater, ditte appaltanti, insomma le solite cose che poco di concreto hanno, frattanto tutto rimane inerme e sotto il sole, a deperire, preda di ladri e vandali. Ma nulla deve stupirci, questa è la città dove un piano regolatore viene discusso per 20 anni e non approvato, salvo poi, che lamentarsi per gli strumenti in deroga; dove gli impianti sportivi sono chiusi e le proroghe perdurano da sette anni, dove si prorogano anche gli appalti per gli asili nido o qualunque altro tipo di concessione; dove la ZTL di mese in mese viene prorogata perché si attende che l’ultimo ritardatario vada a ritirare il pass. Cose incredibili e assurde che non hanno, per fortuna, altri modelli nel nostro paese, una città dove l’efficienza è solo indirizzata al “fottersene” per chi non ce la fa. Su tutto ciò non deve omettersi la grande solidarietà riversata dalle famiglie della nostra città, in gran parte fortemente indebitate, che mantengono figli quarantenni, senza alcuna possibilità di ricorrere a canali di credito ufficiali, spesso costretti e rivolgersi ad un mercato informale o, tentare la fortuna tra un gratta e vinci, attenzione sulla quale è bene richiamare politica e istituzioni.
Adriano Pedicini, Consigliere comunale e capogruppo PDL al Comune di Matera
E una vera vergognaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! il sindaco non sta pensando a questa povera gente, ma a fare campagna elettorale al suo amico capo di gabinetto, e alla poltrona che negli accordi politici dopo il suo mandato da sindaco occuperà.
Materani SVELIAMOCI e mandiamoli non al potere, ma a portare le pecore a pascolare.
PROROGANO ANCHE LA ZTL FIGURIAMOCI IL RESTO