Riceviamo e pubblichiamo la nota del Consigliere comunale del PDL Adriano Pedicini con la quale preannuncia l’imminente approvazione in Consiglio comunale di altre quattro farmacie a Matera.
In consiglio comunale si sta per deliberare l’apertura di 4 farmacie nella città di Matera, non si entra nel merito se tale incremento risulti sostenibile o meno, ma quello che si vuole rimarcare è che alcuna di queste è una farmacia comunale, gestita dall’Amministrazione cittadina, così come è possibile trovarle in tutte le città. Eppure l’idea di far sorgere una farmacia comunale viene da lontano, la si era prevista al borgo La Martella. Sembrava cosa fatta ma, come spesso accade, nella continuità di chi succede ad un precedente governo, tutto si cancella. Si perché questa amministrazione ha deciso: le farmacie saranno private, verranno aperte al Rione Agna, Arco, Serra Venerdì e Zona 33. Ennesimo disinteresse per la comunità, le farmacie comunali, in questo particolare momento divengono indispensabili, realizzano un vero risparmio per i cittadini ed in particolar modo per le classi meno abbienti. Sono circa 1600 in Italia e sostengono fortemente una riduzione dei prezzi soprattutto per i prodotti della prima infanzia tanto da aderire ad un particolare programma di riduzione dei prezzi che coinvolgerà quasi tutte le città d’Italia. I Comuni che sono a contatto con le difficoltà della gente comprendono il valore di queste piccole cose e promuovono le farmacie comunali, perché queste rivendite pongono grande attenzione ai prezzi dei prodotti per la prima infanzia, da noi superiori del 30-40%, rispetto al resto d’Europa che diventano un carico pesante per le famiglie. Per tal motivo è in procinto di partire in programma interessante per le famiglie a basso reddito e con figli piccoli, ma attesa la mancanza di tali attività, nella nostra città non si potrà aderire all’iniziativa promossa dal ministro della Cooperazione e Integrazione con delega per la Famiglia, Andrea Riccardi, con la partecipazione dall’associazione delle farmacie comunali. L’iniziativa che durerà sei mesi per testarne l’efficacia, si avvierà 1° giugno, prenderà inizio nelle farmacie comunali, qui si potranno acquistare prodotti per la prima infanzia come pannolini, biberon e latte in polvere con uno sconto del 30% . Da noi tutto ciò non sarà possibile, è questo un valore che si perde, è una occasione unica che andrà smarrita perché la farmacia comunale è ovunque un patrimonio pubblico che funziona, in molte città ve ne è più d’una, offre un servizio garantendo farmaci alle fasce deboli della popolazione, si colloca nelle periferie delle città, in luoghi dove i privati non aprirebbero mai perché sconvenienti, è un presidio socio-sanitario al servizio del cittadino, offrono periodicamente panieri di prodotti a prezzi scontati e porta soldi nelle casse dei comuni perché con bilanci sempre attivi. È questa una osservazione più ampia che merita riguardo, perché si indirizza alle emergenze sanitarie e sociali delle quali, spesso si fa solo un gran parlare. Accade che ci si rivolge a cose ben più banali e di complessa realizzazione, quando le soluzioni sono semplici e a portata di mano, strutture che portano benefici alla comunità e alle casse del Comune. Ora non rimane altro che rivolgere un appello alle farmacie private della nostra città affinchè aderiscano al progetto del ministro della cooperazione, prendano a cuore l’iniziativa, si facciano carico delle minori entrate e rimpiazzino la farmacia comunale.
Adriano Pedicini, Consigliere comunale PDL