Città Plurale e Mutamenti a Mezzogiorno commentano le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Adduce dopo aver preso parte alla riunione della III Commissione consiliare “Attività produttive e Territorio” della Regione Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Il sindaco e le sue tardive preoccupazioni.
Il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, si è recato la mattina del 12 novembre presso la III Commissione consiliare “Attività produttive e Territorio” della Regione Basilicata per essere sentito, su sua richiesta, e prima che andasse in discussione in consiglio, sul disegno di legge regionale “Piano Casa 2 – DGR n.1792/2011 in attuazione dell’art. 5 comma 9 del decreto legge 13/5/2011 n. 70 convertito, con modificazioni, dalla legge 12/07/2011, n.106. Lo scopo della suddetta audizione era quello di sottolineare la necessità che“il disegno di legge in discussione consentisse ai Comuni di mantenere norme più restrittive in merito alla possibilità di edificare nelle zone immediatamente al di fuori del perimetro urbano al fine di tutelare con maggiore rigore e determinazione il paesaggio intorno alla città”. Considerato, come egli ha dichiarato, che siamo tutti concentrati “ a guardarci l’ombelico, piuttosto che alzare lo sguardo per osservare ciò che accade intorno” e sorpreso, inoltre, che la discussione fosse cominciata con notevole ritardo, da parte di quelle forze in campo, così attente alla “nobile urbanistica”, riteniamo di far notare quanto segue. L’iniziativa del sindaco non solo è tardiva e demagogica, ma dimostra ancora una volta la confusione del primo cittadino in materia di urbanistica. O “ci fa” o “ci è”, direbbe qualcuno. Per prima cosa il piano casa 2 non incide sulle aree “verdi di margine urbano” (è probabile che il nostro sindaco abbia chiesto esattamente il contrario, scherziamo naturalmente…). Colui che oggi chiede tutela per il “periurbano” deve spiegare alla città come mai un anno fa, in occasione del piano casa 1, ha approvato una serie di progetti in deroga agli strumenti urbanistici (per circa 70 ettari di nuova edificazione) proprio nel periurbano, vale a dire proprio nelle aree “verdi di margine urbano” tanto care OGGI al nostro primo cittadino. Ma il sindaco ci fa o ci è? E’ molto probabile che sia l’una e l’altra cosa. A parte le battute, l’iniziativa del sindaco ci sembra davvero inopportuna e che sia proprio lui in notevole ritardo.
Città Plurale e Mutamenti a Mezzogiorno