Non si placa il dibattito sulle scelte urbanistiche che il Comune di Matera dovrebbe adottare per rispettare il Piano Casa 2 previsto dalla Legge 106/2011. Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviata dal Consigliere comunale del PD Giovanni Scarola inviata all’assessore all’Urbanistica del Comune di Matera, Ina Macaione
Sul comunicato legge 106/2011
Per solo senso di responsabilità, e non per le Sue motivazioni, abbiamo in molti voltato lo sguardo
e dato un’ulteriore prova di fiducia. Un’Amministrazione si può chiudere quando la responsabilità
del consigliere comunale intravede una nuova mano a cui passare il testimone. Sbaglia quando
crede che il Consiglio Comunale sia composto da matricole universitarie entusiaste e goliardiche
che, come spiega, sono impegnate solo in defaticanti riunioni senza esito. Lei guida un settore
delicato in cui la discussione e il dibattito devono essere la base da cui può nascere un’idea della
Città prossima. Questo dibattito, al contrario ci viene negato. Eppure la nostra Regione, al
contrario di quello che Lei pensa (la Regione non ha nessuna colpa), è stata, in ottemperanza alla
delega che lo Stato le ha dato con la modifica dell’articolo V della costituzione, una delle prime a
dotarsi, con l’approvazione della legge 23/99, delle linee guide per l’approvazione dei nuovi
strumenti urbanistici. Il mondo corre e l’informazione corre in tempo reale. Non più con le
corriere. Se vogliamo riprenderci la nostra competitività dobbiamo solo recuperare il tempo perso.
Prenda carta e penna e, visto che quanto mancava, il complemento degli studi geologici, è stato
consegnato e protocollato il 10 settembre 2012 (ho interrogato gli incaricati) chieda al Sindaco di
convocare la Conferenza di Pianificazione per l’Approvazione del Regolamento Urbanistico come
previsto dall’art.24 della l.r. 23/99. Chieda al Sindaco di dare priorità assoluta a questa Conferenza
e se ve ne sono altre in itinere avvisate, come prevede la norma, quel Consiglio Comunale a cui è
demandata l’ultima parola. Il regolamento urbanistico è la via di quel “diritto alla città” che non è
Suo ma scorre nella rete da più di vent’anni a partire dal prof. David Harvey. (Definitiva è una sua
pubblicazione sul “diritto di città” come diritto collettivo e non soggettivo). L’alternativa è
continuare con le approvazioni “ad personam”. La pianificazione secondo gli strumenti ordinari
rende l’incremento della rendita un diritto collettivo, disponibile per la Città. E non ci può essere
un valore infinito della stessa rendita da consumare nell’arco di pochi anni. Nel Consiglio
Comunale sulla legge 106/2011 abbiamo assistito allo scarico delle responsabilità tra il Sindaco e il
Presidente della Commissione Urbanistica sul “fermo biologico” agli iter degli strumenti
urbanistici ordinari, nel Suo silenzio più totale. La legge 106/2011 non deroga alla
Programmazione ne alle competenze già statuite, da solo piccoli premi. In ultimo se, come si
evince dalle Sue giustificazioni, Lei non può fare nulla, si riprenda la Sua carica con il solo passo
dovuto alla Città.
Giovanni Scarola, Consigliere Comunale PD