Piano casa, l’assessore regionale Mazzocco dopo il voto favorevole del Consiglio regionale di Basilicata sul Ddl.
“Abbiamo fatto un lavoro serio e puntuale che non è una rivoluzione ma consente di introdurre novità importanti nella pianificazione e di dare in questo modo una mano all’economia del comparto edile”. Così l’assessore all’Ambiente, Vilma Mazzocco ha commentato l’approvazione in Consiglio del Disegno di Legge, noto come “piano Casa” promosso dalla Giunta.
“Si tratta di una novità importante perché investe due diritti essenziali, quello all’abitazione, consentendo di migliorare il patrimonio edilizio, mettendolo in sicurezza e anche consentendo ampliamenti nell’ordine del 20 per cento, e quello al lavoro, dando fiato a questo settore sempre strategico nell’economia lucana, con interessanti prospettive per tecnici e lavoratori, il tutto con i necessari vincoli di rispetto di ambiente e paesaggio”.
Piano Casa, Consigliere regionale Vincenzo Santochirico (PD) spiega voto contrario.
Dal Piano casa alla politica urbanistica. La programmazione contro l’emergenza Non ho votato la nuova legge sul Piano Casa.
Ho espresso perplessità e manifestato contrarietà che solo parzialmente si sono tramutate in modifiche al testo arrivato in Consiglio.
Ne ricordo le principali.
L’estensione dei bonus edilizi (maggiorazioni volumetriche) agli edifici condominiali veri e propri (plurifamiliari e non solo, come era prima, mono o bifamiliari) rischia di compromettere l’equilibrio del tessuto edilizio urbano.
La monetarizzazione degli standard di cui al DM 1444/68 (per esempio, spazi pubblici riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi) sacrifica la qualità della vita e del territorio a favore di cubature private, residenziali e non, (anche voluttuarie e non determinate necessariamente dal bisogno). Meno verde più cemento, se dovessi tradurlo in uno slogan.
La mancanza di una preventiva definizione dei regimi urbanistici e dei limiti massimi ammissibili di premialità per i cd. “programmi di riqualificazione urbana delle are degradate” esigerà un surplus di equilibrio e maturità dai comuni per evitare che surrettiziamente si alteri significativamente l’assetto urbano, al di fuori di ogni quadro pianificatorio..
Si è invece riusciti ad evitare addizioni volumetriche nelle zone “B” sature del DM 1444/68, a prescindere dal loro valore, mettendo al sicuro (lo spero), per esempio, a Matera, le aree consolidate realizzate in attuazione del PRG/75.
Con la legge approvata si è voluto necessariamente intervenire anche sulla legge urbanistica regionale (23/99).
In particolare, è stata rimossa la misura di salvaguardia, introdotta nel 2008 (quando ero assessore al ramo), che “sanzionava”i comuni inerti sul Regolamento Urbanistico (è bene ricordare che il R.U. avrebbe dovuto essere approvato sin dal 2001).
Dopo aver resistito alle forti pressioni in tal senso, puntualmente ripresentatesi ad ogni legge di assestamento o finanziaria, molto a malincuore ho preso atto di tale maggioritaria volontà, riuscendo tuttavia a limitare l’attività edilizia (ri)consentita a quella prevista negli strumenti urbanistici già vigenti in ogni Comune, garantendo che almeno si rispettasse la volontà della rappresentanza democratica di ogni comunità.
E ciò fino al 31/12/2014, nuovo termine fissato per l’approvazione del R.U., evitando anche che la Regione dettasse una normativa di dettaglio per il tempo successivo a tale scadenza, che avrebbe incoraggiato l’inerzia a livello comunale.
Al tempo stesso, insieme ad altri colleghi, ho proposto un OdG, che è stato approvato con cui si impegna la Giunta a stanziare fondi per le spese necessarie all’istruttoria e all’approvazione del R.U.
La nuova normativa approvata consentirà il rilascio del settore edilizio, come, senza molta convinzione, hanno sostenuto i fautori della legge?
Me lo auguro, anche se non ne sono convinto.
Ma ho evitato di oppormi radicalmente e ostruzionisticamente sia per consentire un tale tentativo (evitando quanto più possibile ripercussioni negative sulla qualità della vita dei cittadini e sulla tutela del territorio), sia per evitare che il vuoto normativo regionale forse preso a pretesto per operazioni edilizie controverse.
Ho invece voluto richiamare fortemente il Governo regionale e, in particolare il Presidente, che non è intervenuto in un dibattito quanto mai delicato e rilevante, sull’esigenza di evitare che la Regione Basilicata, anche nel campo dell’urbanistica, rinunci alla qualità legislativa che l’ha contraddistinta, abdichi ad una politica di accorta programmazione, si abbandoni a logiche emergenziali.
Se così facesse ogni discorso sulla tutela del paesaggio, urbano e non, diventerebbe chiacchiera da salotto.
E aumenterebbe il discredito per una politica che impoverisce e svuota la sua capacità di governo. Si ridia, invece, impulso ad un profilo autenticamente programmatorio e riformatore della politica urbanistica.L’elaborazione del Piano Strutturale Paesaggistico, avviata nel 2009, è ferma da tre anni. L’assessore Mazzocco lo sta riprendendo. Lo faccia con forza e coraggio. E con la stessa predisposizione metta mano alla riforma della legge urbanistica rendendola al tempo stesso più snella e più esigente.
E’ un modo concreto per dare alla Basilicata quella qualità che può salvarla da ipoteche interessate e da attacchi sospetti, sempre incombenti e oggi più che mai pericolosi.
Vincenzo Santochirico, Consigliere regionale PD
Piano Casa, nota Feneal-Uil: elementi positivi da nuova legge regionale
“Le misure per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, anche attraverso procedure più snelle per il rilascio del permesso di costruire, contenute nella nuova legge regionale approvata ieri in Consiglio Regionale, sono elementi positivi per favorire con il rilancio del comparto edile l’occupazione in un settore che sul fronte del lavoro, in un anno, ha pagato un prezzo altissimo in termini di licenziamenti, sospensioni e disoccupati cronici”. E’ il commento del segretario regionale della Feneal-Uil Domenico Palma per il quale “i punti più qualificanti della normativa, che modifica alcune leggi regionali precedenti, riguardano la possibilità di ampliamenti entro il limite massimo del 20% delle superfici esistenti; il cambio di destinazione d’uso di alcune strutture; la delocalizzazione dalle aree urbane alle aree industriali di attività non più compatibili con il contesto urbano; il permesso di costruire in deroga; la più efficace definizione dei termini di segnalazione di inizio attività rispetto alla Dia (dichiarazione di inizio attività). C’è voluto quasi un anno dagli Stati Generali delle Costruzioni in Basilicata (5 dicembre 2011) ma – continua il leader degli edili della Uil – un passo importante è stato compiuto in direzione delle proposte che unitariamente i sindacati confederali di categoria e tutte le associazioni imprenditoriali, del mondo della cooperazione e dell’artigianato edile, hanno definito con indicazioni di lavoro specifiche per la Giunta Regionale. Adesso le nostre aspettative per l’apertura, quanto prima, di nuovi cantieri sono rivolte alle azioni contenute nella nuova legge per favorire incrementi di volumetria agli edifici residenziali, l’ampliamento delle superfici esistenti degli edifici non residenziali, la ristrutturazione e il rinnovamento degli edifici non residenziali, i piani di riqualificazione di aree urbane degradate anche con il riconoscimento di forme di premialità. Ci sono però altri compiti che spettano alla Regione e alle Pubbliche Amministrazioni per non vanificare il “buono” introdotto con la normativa, tra i quali, il superamento di ritardi “epocali” da parte delle amministrazioni locali nella adozione dei nuovi strumenti di pianificazione, regolamentazione urbanistica ed assetto del territorio; di ritardi nell’avvio dei programmi di edilizia privata, housing sociale e riqualificazione del patrimonio edilizio; il superamento dell’ assenza di uno specifico polo tecnologico regionale della bio-edilizia,integrato con il distretto dell’energia; l’ eccessiva frammentazione e scarsa efficienza delle stazioni appaltanti locali nella gestione strategica e funzionale delle attività di programmazione, finanziamento ed effettiva cantierizzazione delle opere pubbliche; la scarsa attenzione alla qualità delle progettazioni”.
Secondo Palma “è sicuramente utile che l’Osservatorio Regionale sulle Opere Pubbliche promuova un approfondimento della nuova legge per individuare strumenti in grado di accelerarne la pratica attuazione. L’impegno straordinario che continuiamo a richiedere a tutti – istituzioni e partiti – deriva da un assunto incontrovertibile: sostenere il settore delle costruzioni significa sostenere l’intera economia regionale”.
Piano Casa, nota Consigliere comunale Luca Braia (PD)
L’approvazione del tanto atteso “Piano Casa” attuato attraverso la modifica di alcune leggi regionali (la lr n. 25/2009, la lr n. 23/1999, la lr n. 37/1996 e la lr n. 23/1979) resasi obbligatoria per adeguare la normativa regionale alle disposizioni dell’art. 5 della legge Nazionale n. 106/2011 (costruzioni private), rappresenta una concreta ed immediata opportunità offerta all’imprenditoria lucana di trovare nuova linfa da parte di quei privati che vorranno cogliere, sino al 31/12/2013, la possibilità di adeguare il proprio patrimonio immobiliare in maniera semplificata, efficace e veloce.
E’ un provvedimento la cui gestazione nella commissione competente è stata lunga e delicata, data la portata e la complessità delle decisioni e delle deroghe che sono state introdotte nei singoli articoli, che consentono il recupero e l’ampliamento di volumetrie e di superfici utili, oltre alla delocalizzazione ed alla modifica di quota parte delle destinazione d’uso di immobili a destinazione produttiva
Trovare una strada che metta in campo e coniughi, in un momento delicato come questo, strumenti utili alla sviluppo economico ed occupazionale, la tutela dell’ambiente e del territorio attraverso la limitazione del consumo del suolo, il rispetto delle regole attuali della pianificazione urbanistica, che deve necessariamente rimanere di competenza esclusiva delle amministrazioni comunali, non è stata cosa né facile né indolore ma con il contributo positivo , la responsabilità e la disponibilità degli uffici regionali e di tutti i gruppi presenti in consiglio, che in più di una occasione e nella fase decisiva ho riunito più volte, siamo riusciti ad approvare il testo quasi all’unanimità.
Affinchè questa “finestra” rimanga tale, è fondamentale che sin dai prossimi giorni e con la prossima manovra di bilancio regionale si mettano in campo, cosi come previsto nell’ordine del giorno proposto, approvato e collegato alla legge, iniziative di sostegno tecnico e finanziario per il ristoro da destinare ai comuni impegnati nell’attività di istruttoria (esecuzione di indagini e produzione tematismi) e di gestione (realizzazione S.I.T.) degli strumenti di pianificazione previsti dalla Legge 23/99 .
Stimolare ed aiutare le amministrazioni locali nella redazione degli strumenti di pianificazione territoriale come i regolamenti urbanistici ed i piani strutturali comunali deve diventare per la Regione Basilicata una necessità ed una priorità assoluta, così come proseguire con l’azione di completamento del patrimonio conoscitivo regionale che dopo l’affidamento, avvenuto a distanza di venti anni, della produzione della Carta Tecnica Regionale (la cui procedura di appalto è da un anno in gestione all’Arpab), deve ora vedere la realizzazione della tanto attesa Carta Regionale dei Suoli e di un Sistema Informativo Territoriale Cartografico Regionale in grado di svolgere il ruolo di “server gestore ed erogatore di dati e di servizi” utili a tutta la collettività lucana pubblica e privata.
Consigliere comunale Luca Braia (PD)
Piano Casa, nota Ugl Basilicata
“L´UGL esprime grande soddisfazione per l´approvazione del nuovo Piano Casa, strumento che contribuirà a stimolare un rilancio dell’economia mediante norme in grado di dare impulso all´attività edilizia, attraverso la rigenerazione e/o sostituzione del patrimonio edilizio esistente non più rispondente alle attuali esigenze di prestazionalità tecnologica, energetica e statico-strutturale, nel rispetto, comunque dell´ambiente, del paesaggio e del tessuto storico-culturale esistente. Con l´approvazione del cosiddetto `Piano casa´ della terza Commissione Consiliare regionale Permanente, sarà ora possibile utilizzare gli incrementi volumetrici anche per destinazioni non residenziali, dando risposte significative alle esigenze delle attività produttive, che potranno beneficiare anche delle soluzioni previste per le delocalizzazioni, con importanti incrementi volumetrici contemplati dagli strumenti perequativi”.
E´ quanto sostengono congiuntamente, il segretario provinciale dell´UGL Matera, Luigi D´Amico ed il membro della segretaria confederale regionale, Giuseppe Giordano per i quali, “oggi persistono le condizione che in maniera trasparente, i cittadini di tutta la regione Basilicata hanno possibilità di ampliamento a fronte del conseguimento di migliorie architettoniche, energetiche e strutturali degli edifici esistenti, cosi come ampie possibilità di recupero dei sottotetti e seminterrati esistenti, al fine di limitare il consumo di suolo per nuove aree edificabili. Ciò che la IIIa Commissione regionale ha licenziato – proseguono i due sindacalisti dell´UGL – contempla, inoltre, tutta la parte regolamentare e di attuazione, per cui a conclusione del suo iter di discussione in consiglio regionale, per i cittadini sarà legge immediatamente applicabile in quanto non subordinata all’emanazione di ulteriori provvedimenti da parte della Regione. Il nuovo strumento normativo una volta entrato definitivamente in vigore, per la Basilicata sarà un vero e proprio toccasana in una fase particolarmente critica delle dinamiche economiche del paese, per fornire una boccata d’ossigeno al comparto delle costruzioni e ridare slancio all’economia. Riteniamo – concludono D´Amico e Giordano – di voler dar vita a un gruppo di lavoro per la predisposizione di strumenti operativi volti a dare attuazione concreta alle previsioni contenute nelle disposizioni legislative introdotte nei mesi scorsi dalla regione su tale questione, per essere preparati a soddisfare al meglio le tante esigenze delle famiglie lucane per il bene dell´occupazione e dell´intero territorio”.
Ugl Basilicata
quando dovrebbero partire allora le cooperative a matera?
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