La quarta Commissione consiliare permanente, presieduta da Luigi Bradascio (Pp), ha inviato, questa mattina, in Consiglio regionale, il Piano triennale di dimensionamento delle istituzioni scolastiche della regione Basilicata 2015/2018 senza esprimere alcun parere in quanto “il tempo a disposizione per l’esame compiuto del provvedimento non è stato congruo”.
Prima di assumere questa decisione l’organismo consiliare aveva audito la dirigente dell’ufficio Sistema scolastico ed universitario, Assunta Palamone. “Il Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche 2015/2018 – ha spiegato la dirigente – è stato redatto sulla base degli atti di pianificazione elaborati dalle Province di Potenza e di Matera che si sono attenuti alle linee guida predisposte dalla Regione Basilicata recanti i criteri e i parametri per l’organizzazione della rete scolastica regionale e le modalità e procedure per la predisposizione delle proposte provinciali. Le istituzioni scolastiche della Basilicata hanno subito una contrazione da 141 (Dimensionamento 2012/2015) a 120 (proposta dimensionamento 2015/2018) istituti scolastici. Per il primo ciclo si è passati da 86 a 73, per il secondo ciclo da 51 a 45 e per gli istituti omnicomprensivi da 4 a 2”. “Le linee guida – ha sottolineato la Palamone – stabiliscono che il numero degli alunni per le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado deve essere compreso tra 600 e 900; il numero minimo degli alunni è ridotto a 400 per i comuni montani mentre l’indice massimo di 900 alunni può essere superato fino a 1.200 alunni (numero massimo che si ritiene ottimale per un’adeguata gestione delle istituzioni scolastiche). E’ consentita, inoltre, una riduzione fino ad un massimo del10% degli indici minimi in caso di scarsa densità demografica del bacino territoriale di riferimento oppure di esistenza di condizioni particolari di isolamento. Ove non si raggiunga il numero minimo di alunni, si procede alla unificazione (aggregazioni/fusioni/incorporazioni) delle scuole. Nel caso di unificazione di due o più istituzioni scolastiche, la nuova sede amministrativa è allocata presso l’istituzione scolastica ove sussiste la maggiore popolazione scolastica. Le linee guida, inoltre – ha proseguito la dirigente –, hanno stabilito che le Province, in sede di elaborazione dei piani provinciali presentassero una proposta di rientro delle istituzioni scolastiche nei parametri ordinari, su base anche progressiva da realizzarsi nel triennio di validità del Piano 2015/2018”. “Il Piano – ha aggiunto la dirigente dell’ufficio Sistema scolastico ed universitario – ha individuato due Licei Scientifici (uno per ogni provincia) cui assegnare la sezione ad indirizzo sportivo e ha istituito per la prima volta i Cpia (Centro provinciale per l’istruzione per gli adulti)”.
Precedentemente l’organismo consiliare aveva audito la dirigente dell’ufficio Politiche e formazione del personale del Ssr, Maria Carmela Panetta in merito alla delibera di Giunta n.1330 del 28 ottobre 2014 che prevede modifiche ed integrazioni al protocollo attuativo tra la Regione Basilicata e l’Università di Foggia.
“Al fine di garantire una più efficace attuazione, sia sotto il profilo procedurale, sia sotto il profilo delle scadenze temporali che sotto quello della chiarezza espositiva – ha spiegato la dirigente – il provvedimento introduce alcune modifiche allo schema di protocollo attuativo con l’Università di Foggia, Dipartimenti di Medicina clinica e sperimentale e di Scienze mediche e chirurgiche per la realizzazione dei corsi di laurea della professione sanitaria di Infermiere. L’Università di Foggia – ha aggiunto – si impegna ad attivare annualmente due corsi di laurea triennali, uno per l’Asm a Matera e l’altra per l’Asp a Lagonegro, per quindici anni consecutivi, fatta salva la possibilità di recesso da parte della Regione Basilicata dopo tre anni dall’attivazione del primo corso triennale”. In base alle riflessioni fatte dai commissari sono state suggerite alcune modifiche al provvedimento tese a ridurre la durata del protocollo da 15 a 6 anni, ad investire nel progetto, per le materie di sua competenza, anche l’Unibas e a riformulare l’ultimo capoverso dell’art.9 del protocollo prevedendo che in caso di recesso le Aziende Sanitarie Locali siano tenute all’assolvimento dell’onere finanziario solo per il periodo conclusivo della laurea triennale in corso.
Ai lavori della Commissione hanno preso parte oltre al presidente Luigi Bradascio, i consiglieri Roberto Cifarelli, Vincenzo Robortella e Achille Spada (Pd), Giannino Romaniello (Sel), Paolo Galante (Ri), Giovanni Leggieri (M5s), Michele Napoli (Fi), Aurelio Pace (Gruppo Misto), Francesco Pietrantuono (Psi), Francesco Mollica (Udc) e Gianni Rosa (Lb-Fdi).