Piazzale Budapest, il no dei residenti alla creazione di un Centro sportivo. Coordinamento Poggio Tre Galli: “Nessuna decisione venga assunta prima di un confronto con i cittadini”. Di seguito la nota integrale.
La vicenda di piazzale Budapest, a Potenza, con Ia proposta della costruzione di un “centro sportivo” e la connessione di questo con tutti gli spazi circostanti, si é arricchita di nuovi e importanti sviluppi. Dall’assemblea dei condomini, è emerso che il progetto ha interessato in larga parte la passata consiliatura ma ora tocca a questa amministrazione il completamento e la responsabilità del processo amministrativo ed autorizzativo. Non possiamo accettare che un bene pubblico possa essere trasformato in un bene commerciale privato. Le 132 famiglie sono entrate in possesso degli alloggi dopo aver pagato mutui trentennali e sostenuto grandi sacrifici , sottoscrivendo con lo Stato un patto chiaro: una casa e spazi verdi per sè, per i figli e per i nipoti. Un’associazione vuol promuovere un progetto facendolo passare come un’opera di riqualificazione, ma di fatto emargina i cittadini di piazzale Budapest e sottrae loro aree verdi, parcheggi e tranquillità. Tutto questo non è accettabile ed è messo in discussione anche dalla sensibilità della nuova amministrazione. Ci hanno accusato di essere contro lo sport e contro i giovani, di essere responsabili dell’emigrazione giovanile, usando parole offensive. Non siamo dei signor no, ma siamo fermamente convinti che le 132 famiglie di piazzale Budapest abbiano il diritto a non veder stravolta la qualità della loro vita.
In questa parte della città le scelte urbanistiche finalmente hanno risposto a criteri di civiltà e standard moderni senza cedere agli egoismi della rendita fondiaria e dei palazzinari: spazi comuni adeguati, aree verdi, parcheggi, parco pubblico, garages, piani negozi.
Oggi, nell’epoca del Green Deal, della difesa strenua dell’ambiente, della mobilità sostenibile, si rischierebbe,se venisse approvato il progetto, un dietro-front a favore di interessi personali.
Apprezziamo l’apertura al confronto da parte del sindaco e degli assessori allo sport e al bilancio, ma non possiamo nascondere che alcuni problemi permangono e necessitano di un approfondito esame e confronto. Che fine farà il piano di alienazione 2024/2026 , in cui e prevista la vendita di tutte le particelle di piazzale Budapest e delle aree contermini?
Quando sarà messo a disposizione del Coordinamento e dei condomini tutta la documentazione che accompagna il progetto, qualunque ne sia Ia configurazione?
Esiste un piano che riordini mobilità e sosta nella strada che circonda il piazzale, completo di un piano di fuga e movimentazione di mezzi di soccorso in caso di incidente o calamità naturale? Piazzale Budapest risulta comparire negli elenchi della Protezione Civile come punto di concentramento in caso di terremoto. Dove si sposteranno quei cittadini nel caso in cui il piazzale dovesse essere ampiamente occupato dalle strutture del “centro sportivo”?
In questo “centro sportivo”potrebbero svolgersi delle attività regionali con il coinvolgimento dei circoli esistenti in tutta la regione, che porterebbero un gran numero di persone ad assistere e partecipare a questi eventi. Senza considerare l’organizzazione dei corsi propedeutici all’avvio di tali discipline ,tennis e padel, penalizzando i residenti che non avrebbero più alcuna la possibilità di parcheggiare.
E’ stato valutato il rumore oggettivo ed antropico dei due campi da tennis, dei due campi di padel, bar, clubhouse e dei numerosi giocatori impegnati simultaneamente in un ambiente amplificatore?
L’attuazione di questo progetto comprometterebbe la qualità della vita dei residenti di piazzale Budapest con un impatto ambientale negativo, con problemi di natura acustica per il rumore derivante dai campi di padel che in una realtà analoga, nelle Marche, impianti similari sono stati chiusi su disposizione del tribunale di Macerata, a seguito dei rilevamenti fonometrici dell’agenzia regionale ARPAM, che avevano fatto registrare valori abnormi e non conformi alla legge.
Trasparenza, partecipazione e informazione sono condizioni indispensabili per consentire ai cittadini di giudicare e valutare ciò che é meglio per il quartiere e per se stessi, ed è ciò che sta facendo la nuova amministrazione. Un percorso di trasparenza. Vogliamo accompagnare le decisioni del sindaco e della sua giunta verso un approdo che chiuda definitivamente questa vicenda, senza ricorsi e una contrapposizione senza fine. Ribadiremo le nostre ragioni con l’audizione in quarta commissione consiliare che ci auguriamo possa avvenire a breve a condizione che il quadro generale sia chiaro e definito. Chiediamo al sindaco il rispetto degli impegni che ha assunto nell’assemblea deI 18 settembre scorso e di non assumere decisioni definitive prima di un confronto con il coordinamento e con i cittadini.