Tra le 6 missioni strategiche indicate nel a terza mission riguardante“Infrastrutture per una mobilità sostenibile”32 mld di euro dovranno interessare quattro direttrici: alta velocità ferroviaria, manutenzione stradale, intermodalità e logistica integrata.Riteniamo che i territori debbano essere protagonisti nella ri-progettazione e ri-programmazione della rete infrastruttutale e quindi legare il PNRR alle specificità territoriali, affinchè sia effettivamente simbolo di resilienza.
Tra le priorità individuate da noi, la necessitàdi riportare al centro degli investimenti anche la riqualificazione della rete delle infrastrutture della provincia di Potenza. una rete infrastrutturale che si collega in maniera profonda a tutta la rete viaria lucana e che necessita di un implementazione e di una riammodernamento tale da poter rendere le strade lucane vettori della ripresa economica e sociale di tutto il territorio lucano, al suo interno e verso l’esterno.
L’orografia del nostro territorio fa sì che tutto sia centro e tutto sia periferia, osservare la rete viaria dal versante potentino che attraversa il comprensorio di Picerno denota lo stato di deperimento di molti tratti.
Tale, insostenibile, situazione è il frutto di un decennio di una sostanziale riduzione di investimenti da parte del governo centrale nonostante nel tempo si siano avvicendati diversi governi e i relativi piani di investimento a contrasto del dissesto idrogeologico e, quindi, ammodernamento della rete viaria e non solo.
Alla mancanza di investimenti si aggiunge anche il nebuloso piano piano della
“Spending review” e il progetto di riforma costituzionale di riforma del enti locali con il depotenziamento delle Province, non ancora arrivato a compimento, portando ad un drastico calo delle risorse non consentendo, quindi, una adeguata manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, delle strade.
La straordinaria opportunità che il Recovery fund prospetta sul tema del contrasto al dissesto idrogeologico è strettamente collegato con la messa in sicurezza e la manutenzione di strade, ponti, viadotti e gallerie.
Assicurando così ai cittadini e alle attività produttive la possibilità di disporre di una viabilità che consenta la crescita economica e lo sviluppo sociale.
L’auspicio è che la Province, grazie alle strutture organizzative di cui dispongono, raccolgano la sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza, aprendo ai territori e ad una progettazione partecipata e condivisa, individuando la nostra rete infrastrutturale nostro bene comune, vettore della ripresa economica e di una nuova socialità.