Riceviamo e pubblichiamo la nota di Angelo Giordano, membro della Segreteria del Partito Democratico Matera
Finalmente, ho imboccato la strada giusta per dare il mio contributo costruttivo ai lavori della Segreteria del Partito Democratico Materano.
Insistere sui temi della campagna elettorale?
Contrastare le distorsioni del sistema politico?
Fare le ore piccole per evitare che il PD Materano sia completamente associato a provvedimenti di Berlusconi come il Piano Casa?
Proporre innovazioni pratiche?
No, è sufficiente non potersi liberare dagli impegni con 24 ore di preavviso.
Ed ecco che metà della Segreteria del Partito, dopo mesi di silenzio, pubblica d´incanto un documento in stile soviet supremo di acclamazione bulgara dell´operato dell´Amministrazione.
Ma il doveroso sostegno agli Amministratori non passa dalla supina acquiescienza, ma dall´analisi critica e dalla proposizione di soluzioni alternative.
Io NON concordo con la gestione dell´affaire 2019.
Io NON concordo con un´acritica accettazione positiva dei PISUS.
La banale questione delle piste ciclabili realizzate e realizzande, ad esempio, è paradigma di un ottimo intervento la cui implementazione minaccia di essere, tuttavia, pessima se accettata a scatola chiusa.
Per tacere di maggiori e rilevanti questioni.
Trovo, pertanto, inaccettabile che tali manifestazioni di dissenso, pubbliche e note per tempo, non trovino posto nei documenti prodotti dalla Segreteria.
Tanto più perchè un documento di sostegno all´amministrazione Adduce che avesse tenuto conto delle varie criticità palesemente esistenti avrebbe potuto avere anche me tra i firmatari.
Si ha, quindi, l´impressione di trovarsi in una gara in cui i tuoi compagni di squadra decidano di barare anche quando potrebbero vincere correttamente e facilmente.
Ecco, allora forse ho capito quello che, probabilmente, mi si chiedeva di fare: tacere ed eclissarmi.
Se l´avessi capito prima che bastava così poco sforzo per far leggere alla Cittadinanza Materana un documento in cui il Partito Democratico afferma che siamo tutti uniti e marciamo verso un radioso avvenire avendo risolto tutti i problemi mi sarei risparmiato tante fatiche e saremmo riusciti nell´intento assai prima.O, forse, no?
Angelo Giordano, membro della Segreteria del Partito Democratico Matera
La Segretaria del P.D. di Matera ha diffuso un documento attribuito alla Segretaria Cittadina del Partito. Nella riunione convocata per il 27 luglio Scorso con 24 ore di preavviso erano presenti 5 componenti su 10. Forse si è accennato ai PISUS, ma non si è discusso né approvato alcun documento.
Un nuovo, ripetitivo, inutile blitz ad opera dei soliti autori.
Si continua peggio di come si era iniziato e proseguito.
Colpi di mano ed acritiche esaltazioni sono dannose al PD e al suo rapporto con la città.
Con quali risultati e per quanto tempo ancora?
Il rumore dei piatti non fa buona cucina.
Partecipazione Democratica – PD Città di Matera
Riceviamo e pubblichiamo la nota del Coordinamento di Associazioni e cittadini sull’Urbanistica – Matera
PISUS 2007/2013 – la città di Matera: quale visione, quale sviluppo sostenibile.
L’Amministrazione Comunale progetta l’incompiuto e opere assurde, senza alcun coinvolgimento della città.
Ricorso alla Commissione Europea.
Pensare ad un progetto di sviluppo della città di Matera rappresenta da un Iato una operazione non facile da eseguire, soprattutto quando il tema è diventato oramai ricorrente nel dibattito da moltissimi anni, dall’altro rappresenta ancora una volta una occasione stimolante perché, nonostante la crisi delle città, essa permane il luogo naturale della condivisione sociale. Nonostante i significativi cambiamenti(alcuni positivi ma in gran parte negativi) che la città ha conseguito, il tema resta in gran parte ancora irrisolto e non si intravedono al momento spiragli possibili di soluzioni efficaci, se non verranno sciolti quei nodi essenziali che ostacolano un reale cambiamento dei metodi e dei processi di elaborazione per un serio progetto di sviluppo sostenibile. Provare ad esplicitare i motivi di una tale situazione e indicare quali potrebbero essere i presupposti per realizzare un progetto di sviluppo per la nostra città non è cosa semplice. Matera è una città con un patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico, particolarmente complesso, che per ciò stesso richiede grandi capacità progettuali, contributi originali per un diverso presente e per pensare un futuro che valorizzi questa grande risorsa per farne veramente un luogo patrimonio dell’umanità. Il dibattito, soprattutto negli ultimi anni, è apparso stanco, confuso e soffocato da interessi particolari, da atteggiamenti autoreferenziali, da una classe imprenditoriale non illuminata e da una cecità culturale e politica in particolare. Un dibattito non ispirato e non animato da un interesse per il bene pubblico, senza più slanci ideali solo grazie ai quali si può raggiungere l’obiettivo di un futuro in cui una comunità potrà vivere in armonia con i tesori che la circondano. La Città può tornare ad essere l’ambiente favorevole alla vita dell’uomo se saremo in grado di accettare queste nuove sfide ed affrontarle con politiche rinnovate fatta da donne e uomini capaci di una nuova visione. Nel suo insieme e nelle sue parti vitali, la città, deve essere vista, sentita e organizzata come bene comune. Da queste affermazioni scaturiscono due conseguenze pratiche:
– Ristabilire il principio che la disponibilità di suolo sul quale la città è costruita appartiene alla comunità attraverso le istituzioni che la rappresentano. Non nel significato che la proprietà del suolo diventi pubblica, ma nel significato che la comunità sia l’artefice delle decisioni su ciascuna delle trasformazioni che contribuiscono a fare della città un luogo utile alla società, e padrona dei valori, anche economici, che discendono dalle scelte e dalle opere della collettività; per una città come luogo di reale esercizio di democrazia partecipata.
– Realizzare le trasformazioni della città (Il suo completamento , il suo restauro, il suo rinnovo, la ristrutturazione delle sue parti, il rifacimento e l’integrazione dei suoi elementi, l’introduzione delle innovazioni tecnologiche e altro) nel pieno rispetto del carattere sistemico della città, della sua essenza di organismo: un insieme di parti legate tra loro in modo che la modifica di una parte influisca sul funzionamento delle altre. Interventi ed azioni che devono essere attuare secondo un piano, un disegno e un programma unitario, che sappia garantire la sistematicità nello spazio(distribuzione sul territorio dei vari elementi) e nel tempo(successione delle trasformazioni).
Per realizzare queste due condizioni sono necessarie delle profonde trasformazioni nel sistema dei valori della comunità, negli atteggiamenti dei cittadini e dei gruppi sociali, e nei meccanismi istituzionali e legislativi che tali valori e comportamenti traducono in strumenti e regole validi per tutti. Ciò che è mancato e manca nella nostra realtà è una visione della città che abbia le sue ricadute sul suo presente e sul suo futuro. La nostra storia deve diventare un punto di forza e non più un elemento su cui recriminare per tutto ciò che poteva essere e non è stato. la nostra storia deve farci guardare avanti per non ripetere più gli stessi errori. Per affermare questa nostra visione di città è necessario indicare alcune direzioni di marcia possibili, realizzabili e concrete che sappiano coinvolgere l’intera comunità in un rapporto simbiotico con le istituzioni locali. Queste direzioni di marcia possiamo così schematizzarle per poi approfondirle in altri momenti di confronto:- il sistema delle qualità; – urbanistica e democrazia: la partecipazione; – dove viviamo.
I PISUS 2007/2013 avrebbero dovuto rappresentare l’inizio di un percorso di ricostruzione e soprattutto di rinascita della nostra città come la casa di tutti e tutte e dove ognuno concorre alla sua realizzazione. Un percorso, soprattutto culturale di riappropriazione del luogo e degli spazi secondo un percorso lineare e confacente alla sua natura e che sappia riunificare i tanti pezzi di città. Il programma PISUS di questa Amministrazione oltre alla chiusura drastica nei confronti di qualsiasi forma di partecipazione in tutto il suo percorso, non esprime una visione della città, ma un’elencazione di interventi: in particolare ci preoccupa l’ingente finanziamento destinato alle varie forme di impresa senza un collegamento con le opere infrastrutturali, col rischio che si ricorra alla consueta ‘distribuzione a pioggia’ come avvenuto in passato. Come rete di Associazioni avevamo lavorato ad una serie di proposte, puntualmente sottoposte all’Amministrazione, attraverso le quali delineavamo un percorso e la nostra visione della città: nonostante quanto proclamato dalla Amministrazione stessa, il confronto, non c’è mai stato. Questa chiusura è stata netta e il crono programma partorito comprende progetti a dir poco fantasiosi e ci sfugge con chi siano stati condivisi e a quali logiche rispondano. Avevamo anche chiesto e sollecitato un percorso parallelo tra il confronto sui PISUS e quegli strumenti(Piano Strategico, Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico) che sarebbero dovuti essere preliminari ad ogni altro intervento. Non c’è però peggior sordo di chi non vuol sentire(questa maggioranza) e ritiene con arroganza di proseguire per la sua strada, stracciando quel programma elettorale con cui aveva chiesto il voto ai cittadini in cui si affermava: “Governare con i cittadini: questo sarà uno dei punti qualificanti del programma di governo della Città per i prossimi cinque anni di amministrazione comunale, con l’ambizione di eliminare il divario tra il “Palazzo” e i cittadini….. La partecipazione non è un percorso semplice……Essa deve prevedere un percorso fatto: di comunicazione, di informazione, di studio, di approfondimento, di confronto, di proposta, di condivisione e di decisione.” E’ ormai oltre un ventennio che ci battiamo contro un puro atteggiamento di facciata rispetto ad una serie di proclami sulla partecipazione dei cittadini alle scelte sul futuro della città, puntualmente e consapevolmente disattesi. Non ritenendo più accettabile una tale situazione, il Coordinamento delle associazioni sull’urbanistica, sui temi dei PISUS, non possono che esprimere forti perplessità e non escludono una formale segnalazione alla Commissione Europea, presentando le proprie considerazioni critiche sulle scelte dell’amministrazione Adduce.
Il Coordinamento di Associazioni e cittadini sull’Urbanistica – Matera
Qualunquismo allo stato puro. Gente insoddisfatta!