Nella mattinata di domenica 10 marzo in piazza Vittorio Veneto davanti al cinema Comunale di Matera i cittadini e le associazioni Città Plurale, Brio Matera, Mutamenti a Mezzogiorno e Alba hanno promosso una raccolta firme a sostegno della lettera che sarà inviata nei prossimi giorni all’Unesco per segnalare l’intervento di recupero effettuato dal Comune di Matera in vico Commercio, negli antichi rioni Sassi, già inseriti nella lista dei patrimoni tutelati dall’umanità dal 1993, con l’installazione di un ponte metallico.
Di seguito il testo integrale della lettera che sarà inviata a Giovanni Pugliesi, presidente Unesco, Lucio Alberto Savoia, segretario generale Commissione Nazionale Italiana per l’Unnesco e al sindaco di Matera Salvatore Adduce.
Oggetto: legge 771/1986 – Conservazione e recupero dei rioni Sassi di Matera, progetto di restauro di vico Commercio. Interventi.
Di recente è stato approvato il terzo piano di recupero degli antichi rioni Sassi di Matera. L’articolo 1 della normativa tecnica che disciplina gli interventi di risanamento sancisce i seguenti principi di tutela e salvaguardia del patrimonio a cui tutti i cittadini dovranno attenersi. La normativa tecnica di attuazione delle previsioni generali di recupero dei Rioni Sassi, costituisce specificazione esecutive delle finalità di “conservazione e recupero architettonico, urbanistico, ambientale ed economico dei Rioni Sassi di Matera e di salvaguardia del prospiciente Altipiano Murgico, quale comprensorio di preminente interesse nazionale (art. 1 della Legge 11/11/1986 n. 771).
Il medesimo comprensorio è sottoposto a tutela dall’Unesco quale “preminente esempio di insediamento rupestre, con oltre due millenni di continuità, perfettamente adattato all’assetto geomorfologico e all’ecosistema. Un fondamentale esempio tradizionale di insediamento umano ed uso del territorio, testimoniando l’evoluzione di una cultura che ha mantenuto nel tempo un rapporto armonioso con l’ambiente naturale”.
Gli obiettivi generali della normativa tecnica sono dunque:
– la tutela storico-architettonica ed urbanistico-ambientale del patrimonio immobiliare dei Rioni Sassi, ricondotto, sotto il profilo tipologico-culturale, alla complessa configurazione che aveva prima del manifestarsi dei fenomeni di degrado e di abbandono”;
– la valorizzazione socio-economica di detto patrimonio, con la definizione di un nuovo assetto funzionale compatibile con i summenzionati obiettivi di tutela e in grado di assumere un ruolo di forte protagonismo nel contesto territoriale regionale e nazionale;
– il perseguimento di contenuti di “qualità” degli interventi di recupero, sia in termini di tutela delle caratteristiche costitutive dei beni, che in termini di valorizzazione culturale ed economico-funzionale delle stesse”.
– l’obbligo di garantire l’identificazione, la protezione, la conservazione, la valorizzazione e trasmissione alle generazioni future dell’interno comprensorio territoriale (art. 4 l.n. 184/77) – ratifica Carta di Parigi – Unesco 1972.
E’ da aggiungere inoltre che il recupero dell’area era già previsto nel primo piano di recupero in maniera congrua e che la soprintendenza ai beni architettonici della Basilicata, con nota propria di inizio anno, ha comunicato all’amministrazione comunale di Matera che la struttura realizzata non si inserisce adeguatamente nel contesto ambientale e architettonico dei Rioni Sassi e ha indicato alcune prescrizioni. Ciò premesso, l’intervento di restauro di vico Commercio realizzato dall’Amministrazione comunale e la realizzazione della passerella in ferro, non appare seguire le prescrizioni di tutela storico-architettonica ed urbanistico-ambientale del patrimonio immobiliare dei rioni Sassi. Il progetto realizzato, di forte impatto paesaggistico, sembra non perseguire i contenuti di qualità degli interventi di recupero disposti dalle norme sopra richiamate. Si ha l’impressione che quanto concretizato in vico Commercio sia frutto più che altro di un cattivo modo di intendere l’innovazione, la modernità. Siamo convinti che le regole di trasformazione, così come gli impegni internazionali sottoscritti dal nostro Paese e dalla nostra città, vanno rispettati non solo dai singoli cittadini ma anche e soprattutto dalle Istituzioni. Pertanto chiediamo di rivedere tali scelte eliminando quello che a molti cittadini e visitatori appare un vero e proprio “eccesso”. Crediamo che il perseguimento dei contenuti di “qualità” degli interventi di recupero, in termini di tutela delle caratteristiche costitutive e di valorizzazione culturale ed economico-funzionale dei beni, sia possibile. La premessa è che ognuno rispetti le regole. Le eventuali “deroghe” come quella del ponte in ferro i vico Commercio, no possono essere assunte da un gruppo ristretto di funzionari della pubblica amministrazione (Comune, Regione e Ministero dei Beni Culturali) o peggio ancora da politici-amministratori di turno. I cittadini chiedono che l’UNESCO intervenga sulla vicenda.
Città Plurale, Brio Matera, Mutamenti a Mezzogiorno e Alba
La fotogallery della raccolta firme in piazza Vittorio Veneto per sostenere la lettera da inviare all’UNESCO (foto www.sassilive.it)
Plurale, Brio Matera, Mutamenti a Mezzogiorno e Alba:
Associazioni che non producono nulla per la città…..solo zizzagna!!!
evidentemente qualcuno parla a sproposito, non sapendo neanche cosa sia lo scempio ed il contenuto della petizione… anche il WWF di Matera e il M5S locale sostengono la raccolta firme, alla faccia dei servi della mala amministrazione
ma nella petizione c’è anche scritto che i rioni sassi devono essere considerati allo
stesso livello degli altri rioni della città, se non meglio?!
cioè dotazione di servizi minimi tipo: pulizia delle strade, servizio di autolinea(minibus nel caso),
ztl con limitazione del numero auto dei residenti( parlo da residente l’ingresso con le auto andrebbe eliminato per tutti).
era una petizione specifica… per quello cui fai riferimento occorre una deliberazione organica sul complesso Sassi e tutela adeguata, cosa fattibile quando i cittadini saranno direttamente nel consiglio comunale
Il voler andare per campi non mi è mai piaciuto. Fare tutto per non fare niente tanto meno. E’ stato affrontato nello specifico l’intervento che ha portato alla realizzazione del ponte di Ferro. L’Unesco può essere interessata per un rispetto delle norme di recupero veramente rilevante.
Il resto è politrica di gestione comunale, tanto per cominciare cominciate a leggere il PUM – Piano urbano della Mobilità ed a voler richiedere la discussione su quello.Da quello si arriva, poi, anche alle amenità e cioè agli ascensori nei Sassi e a tanto altro. Leggete gente! leggete!