Riportiamo di seguito la la denuncia pubblica inviata stamane al Presidente della Repubblica nonché Presidente del CSM On. Sen. Giorgio Napolitano, al Vicepresidente CSM Avv. Michele Vietti, al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Gen. Leonardo Gallitelli dagli attivisti, nonché membri del direttivo del Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto
Lo scrivente Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto denuncia all’Illustrissimo Presidente della Repubblica italiana, nonché Presidente del CSM On. Sen.Giorgio Napolitano, al Vice Presidente del CSM Avv. Michele Vietti, al Comandante dell’Arma dei Carabinieri Gen. Leonardo Gallitelli, agli Organi di Stampa e all’opinione pubblica una grave intimidazione ritorsiva da noi subita, ad opera di alcuni Organi istituzionali lucani.
La presente comunicazione prende corpo dal contesto della gran mole di attività recenti e pregresse svolte dal Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto, oltre che dal Movimento Astensionista Politico Italiano CVDP che, come è noto, è da esso originato ed è stato fondato nel 2007 dall’intero direttivo del già citato Comitato, al fine, tra gli altri, di contrastare efficacemente il sistema criminale del malaffare in Basilicata.
Alla base della presente denuncia vi è l’apertura di un fascicolo presso la Procura della Repubblica di Matera contro i sottoscritti attivisti del Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto, “rei” di aver commesso un reato di “procurato allarme” in ordine all’emanazione di un nostro comunicato-stampa, il 30 dicembre 2013, ripreso inoltre da alcune testate giornalistiche locali e dalla Rai di Basilicata, relativamente all’effettuazione di un nostro presidio davanti al Cimitero Comunale di Bernalda contro una possibile “totale” privatizzazione anche dei servizi di apertura al pubblico e custodia dello stesso.
Nel Comune di Bernalda, infatti, diversi importanti servizi cimiteriali di manutenzione sarebbero, attualmente, già stati dati in gestione a privati, ovvero a ditte delle quali la cittadinanza ignora persino i nominativi in quanto è stata “scarsissima”, finora, l’opera di pubblicizzazione ad essa rivolta, e che a detta di molti sarebbero inoltre caratterizzati da spiccata onerosità oltre che da scadente qualità delle opere rese.
Ci riferiamo, per esempio, al sistema dell’illuminazione delle lampade votive, ma anche a quello relativo alle operazioni di scavo per la realizzazione di nuovi siti tombali nei terreni occupati dai caduti in guerra, o a quello delle estumulazioni trentennali, oppure alla stessa pratica di smaltimento dei materiali e resti di cadaveri provenienti da loculi di defunti “poveri” o privi di parenti e discendenti. Su questo specifico fronte il Comitato ha già denunciato, alle Autorità locali, senza tuttavia riscontrare alcun esito, alcuni veri e propri “scempi” compiuti.
Ma anche segnalato, sempre alle stesse Autorità, le lamentele ricevute dai cittadini per prezzi esorbitanti o per la scarsa qualità di esecuzione di certi lavori che hanno rasentato, in taluni casi, l’inciviltà più autentica, se non, addirittura, la violazione anche delle più elementari norme delle leggi in materia di polizia mortuaria.
A fronte di tutto questo, risulta quanto meno raccapricciante, se non illegittima o addirittura tale da rasentare la “follia” giudiziaria, la tempestivissima apertura, a seguito di detto presidio, di un procedimento di indagini da parte della Procura di Matera “non” per accertare le eventuali responsabilità oggettive amministrative più volte denunciate, o gli abusi di potere eventualmente commessi per atti e deliberati “sospetti” da parte delle Autorità locali, ma al chiaro fine di intimidire, o forse per annientare definitivamente, le stesse attività in difesa della collettività e dei beni pubblici dei territori operate dallo scrivente Comitato.
Signor Presidente della Repubblica, mentre il 3 gennaio 2014 Lei scriveva quella bellissima lettera a Don Maurizio Patriciello sulla terribile e inquietante vicenda vissuta dalle popolazioni campane per l’emergenza della “terra dei fuochi”, apprezzando specificatamente proprio l’opera dei comitati cittadini, lo stesso giorno, qui a Bernalda, i Carabinieri -per ordine della Procura di Matera- ci interrogavano sul perché nel nostro comunicato fosse comparsa la parola ‘ndrangheta… Come se la ‘ndrangheta, la camorra e le mafie possano agire solo in alcuni ambiti estremamente circoscritti o predefiniti… O, forse, esclusivamente negli sceneggiati televisivi o nei cartoni animati… Ma pur nel rispetto e nella massima considerazione di quanto sta avvenendo per le emergenze ambientali in Campania (e delle similitudini, in questo campo, che investono anche la Basilicata e lo testimonia il sempre più alto numero di neoplasie che stanno interessando anche i lucani), la domanda a questo punto sorge spontanea: <<Se la “terra dei fuochi” fosse stata qui in Basilicata, (e per molti versi, appunto, lo è anche qui), in conseguenza della Sua comunicazione a Don Maurizio Patriciello cosa avrebbero potuto fare le Procure lucane? Per caso aprire un fascicolo per procurato allarme anche nei Suoi confronti?>>.
Non è la prima volta, qui in Basilicata, come già denunciato in passato, che frange deviate delle massime istituzioni “intimidiscano”, con ogni mezzo lecito o illecito, punendoli pesantemente, i membri di associazioni e comitati. Ma addirittura anche quei pochi funzionari pubblici che, nell’espletamento del proprio dovere, osino sollevare, in difesa dei cittadini, problematiche “contro” gli interessi di ristretti gruppi di potere… Oppure “osino” denunciare misfatti perpetrati e commessi ai danni dell’intera popolazione che però “intralcino” le presunzioni e gli establishment di un malaffare che, a questo punto, è prima di tutto “istituzionale”! A Voi, Illustrissimi destinatari della presente, non ci resta pertanto che chiedere di intervenire con la massima determinazione e sollecitudine, poiché quanto da noi percepito da queste parti chissà cos’altro ancora possa finire per generare. Nell’allegare copia della documentazione citata, si coglie l’occasione per vivamente salutare.
Gli attivisti, nonché membri del direttivo del Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto (MT):
Fuina Donato
Forcillo Leonardantonio
Ippedico Giuseppe
Eletto Domenico
Masiello Fabio
Masiello Alessandro
Petrozza Rocco
Fai Damiano Cosimo