Obiettivo della lettera l’estensione alle società pubbliche convenzionate con i comuni del meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell’energia elettrica, come previsto dal Decreto-Legge “Sostegni-Ter”
Con una lettera inviata nei giorni scorsi alla Segretaria Generale dell’Anci, Veronica Nicotra, il presidente Anci Basilicata Andrea Bernardo ed il responsabile Anci Basilicata Attività Produttive Graziano Scavone hanno richiesto l’estensione alle società pubbliche convenzionate con i comuni della sospensione del meccanismo di “compensazione a due vie” sul prezzo dell’energia elettrica, così come previsto dal cosiddetto Decreto-Legge “Sostegni Ter” del 27 gennaio 2022.
Gli autori della missiva, infatti, hanno tenuto a sottolineare che, oltre ai 1200 comuni interessati da tale provvedimento, bisogna considerare le società pubbliche convenzionate con i comuni stessi, che condividono i benefici derivanti dalla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
A tal proposito, si rimarca la presenza in Basilicata della Società Energetica Lucana, società per azioni ad intero capitale pubblico che opera in diversi comuni lucani attraverso la realizzazione diretta di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili su beni immobili di proprietà comunale e che, essendo in regime di convenzione con gli enti locali, condivide i benefici economici derivanti dai meccanismi incentivati curati dal Gse con le municipalità e, quindi, a vantaggio delle comunità locali.
Dunque, considerati gli effetti negativi sui bilanci dei comuni in convenzione con le società pubbliche conseguenti al provvedimento contenuto nel Decreto legge “Sostegni-Ter”, è stata avanzata la richiesta di sospensione del meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell’energia elettrica anche ai comuni che sono indirettamente beneficiari di incentivi economici per il tramite di società pubbliche.
“Per quanto sia condivisibile tassare gli extra profitti generati dall’aumento dei costi energetici – ha dichiarato Graziano Scavone -, come Anci riteniamo sia inopportuno chiedere ai comuni di restituire le risorse finanziarie derivanti dai maggiori ricavi ottenuti dagli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili, anche perché le maggiori risorse introitate dai comuni sono state evidentemente impegnate dagli enti locali per far fronte al pagamento delle bollette energetiche, lievitate notevolmente nei costi. Alla richiesta dell’Anci nazionale – ha concluso il Sindaco di Tito e Responsabile delle Attività Produttive di Anci Basilicata Graziano Scavone -, abbiamo chiesto di estendere la sospensione del provvedimento anche agli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili gestiti in convenzione con la Società Energetica Lucana. Su questa problematica, di interesse particolare per i comuni lucani, se ne parlerà in incontri specifici durante l’Assemblea nazionale dell’Anci, in programma dal 22 Novembre a Bergamo, a cui prenderemo parte con una delegazione di sindaci lucani”.