Primo treno italiano a batteria presentato dalle Fal a Milano, De Ruggieri: “Fermate le Fal, voglio scendere”. Di seguito la nota inviata dall’ex sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri.
Con l’alterigia dei vincenti le Ferrovie Appulo Lucane, in occasione della Expo ferroviaria, hanno organizzato una sceneggiata mercantile esibendo al mondo la loro qualità di dispensatori di innovazione e di sostenibilità con la presentazione di un treno alimentato esclusivamente a batterie destinato al ramo secco che “serve” la città di Matera.
Nel trionfo pirotecnico di Milano i responsabili delle FAL hanno dimenticato che il tempo di percorrenza dei loro “meravigliosi” treni sulla tratta Bari–Matera (circa 70 chilometri) è normalmente di due ore con una velocità di 35 km. orari, che il servizio non funziona nei giorni festivi e che non è previsto il trasporto merci.
Inoltre la millanteria dei protagonisti della kermesse milanese è stata così cieca da non avvedersi che nello stesso luogo ed in contemporanea era presentato il treno ad idrogeno di Alstom, giunto a Milano direttamente dallo stabilimento piemontese di Savigliano (Cuneo). Questo treno avveniristico (non quello delle FAL acquistato con fondi pubblici della Regione Basilicata e del Comune di Matera) è il prototipo della fornitura alle Ferrovie Nord Milano (Fnm) di sei treni a celle combustibili ad idrogeno e risponde all’obiettivo europeo di ridurre del 100% le emissioni di CO2 offrendo 260 posti a sedere con una autonomia superiore ai 600 km.
Dal raffronto emerge l’abisso retrogrado della flotta delle FAL, un’azienda che, per sopravvivere bene, continua a vestire l’abito della disinformazione, per accrescere una inesistente immagine di efficienza e di efficacia.
Infatti, il favolistico treno a batterie si inserisce in un servizio ferroviario a scartamento ridotto per collegare alla città di Bari i comuni meridionali dell’area metropolitana barese (Gravina in Puglia, Altamura, Toritto, Grumo Appula, Binetto, Palo del Colle, Modugno) prevedendo anche tre fermate urbane (Bari Scalo, Bari Policlinico, Bari Centrale).
Rimanendo Matera esclusa da tale scelta pugliese, tra distrazioni ed inerzie lucane, si è pensato di impiantare nel corridoio barese una “protesi” autonoma per il collegamento di Matera con Altamura.L’attuazione del piano di mobilità su ferro della Regione Puglia ha comportato la conseguente soppressione delle corse dirette Matera – Bari obbligando i viaggiatori aduna sosta di otto minuti ad Altamura per coincidenza e cambio di treno.
La “esaltante” notizia del treno a batterie ha comunque certificato la “morte” della Metrotranvia dei Sassi, progettata dall’ing. Stefano Ciurnelli e finanziata per € 36.950.000 con fondi del Ministero per le Infrastrutture e dei Trasporti (PAC 2016, Misura 2.1.3, pagg. 27-31).
La certezza di tale perdita progettuale discende dalla impossibilità funzionale di attivare una metrotranvia urbana utilizzando i treni di linea perché incompatibili con il programmato cadenzamento del previsto percorso urbano (ogni 15 minuti)e per la inconciliabilità funzionale ed economica di due gestioni: quella delle FAL e quella dell’azienda aggiudicataria del trasporto urbano.
Vale la pena di ricordare che il progetto Ciurnelli prevedeva il blocco delle corse FAL nella stazione di Serra Rifusa (considerata terminal principale urbano), la realizzazione di due nuove strategiche fermate (Cererie e XX Settembre) e l’inserimento della metrotranvia nella gestione municipale del trasporto urbano con la eliminazione o riduzione di cinque linee urbane su gomma. Con i fondi europei 2021-2026 la tratta su ferro avrebbe raggiunto, senza gallerie, l’Ospedale Madonna delle Grazie, il rione Agna e San Francesco. Era il primo tassello di mobilità sostenibile su ferro da estendere gradualmente all’intera città (Matera come Zurigo, Oslo, ecc.).
Poiché questo progetto materano con tranvia ad idrogeno è stato sconfitto dalla riconferma del transito ferroviario delle FAL sulla tratta Serra Rifusa-Matera Sud, non è possibile aggiungere il danno alla beffa, acquistando a nostre spese i tre inutili treni a batterie a servizio di una “sclerotica protesi”,negatrice della proposta Ciurnelli.
Il giorno 15 maggio 2017, dopo la sessione materana del G7, il presidente delle FAL solennemente affermò che “le FAL possono essere il vettore più importante per il collegamento all’interno delle regioni del Mezzogiorno” e che per il 2019 “Matera potrà raggiungere Bari in un’ora”, così come sperimentato dalle autorevoli presenze del G7 giunte a Matera su un treno FAL.
Una cinica vendita di fumo perché in contemporanea le FAL realizzavano nella stazione di Altamura la seconda banchina per garantire in sicurezza la coincidenza e il cambio di treno per Matera, a conferma della marginalità del collegamento con la città dei Sassi.
Sono cosciente che Bari è una città di mare e che quindi le promesse delle FAL sono state promesse da marinaio come sono consapevole di aver creduto nell’impegno solenne assunto pubblicamente dalle FAL con il Comune di Matera.
“Errare humanum est, perseverare autemdia bolicum”. Di fronte alla evidenza del mancato rispetto di un patto d’onore fatto con la città di Matera, le FALnon vanno oggi contrastate ma gradualmente allontanate dal territorio materano, utilizzando la concretezza di un piano da tempo immemorabile individuato.
Pertanto oggi, preso atto che non si è avuta la forza o la possibilità di eliminare le FAL dalla tratta urbana Serra Rifusa-Matera Sud, occorrerà assumere le seguenti decisioni:
1) ritenere le FAL un inaffidabile interlocutore della città di Matera;
2) registrare amaramente la impossibilità di realizzare la progettata Metrotranvia dei Sassi;
3) bloccare, di conseguenza, ogni finanziamento lucano per i programmati investimenti FAL sulla tratta materana;
4) attivare una tenace mobilitazione del protagonismo civile, politico ed istituzionale lucano perché sia ottenuto il finanziamento del programmato collegamento ferroviario RFI a scartamento ordinario di Matera – La Martella alla dorsale adriatica per completare la tratta Ferrandina – Matera – Bari e per dare alla città Capitale Europea della Cultura 2019, dopo circa 150 anni di attesa, un “vero” collegamento ferroviario.
L’incipit finanziario di tale sacrosanta pretesa sarà il “castelletto” di euro non speso e non regalato alle FAL.
Raffaello de Ruggieri, già Sindaco di Matera
“…Dal raffronto emerge l’abisso retrogrado della flotta delle FAL, un’azienda che, per sopravvivere bene, continua a vestire l’abito della disinformazione, per accrescere una inesistente immagine di efficienza e di efficacia (ricordate lo spot che ci ricordava che per realizzare lo scempio in piazza Matteotti non è stato sprecato un €?)
….sono consapevole di aver creduto nell’impegno solenne assunto pubblicamente dalle FAL con il Comune di Matera.”
Caro Raffaele, mi auguro che la tardiva “presa di coscienza” della ..”.presa per i fondelli” della Città di Matera voglia significare anche che allontanandosi da Matera FAL e Colamussi, si portino altrove anche pensilina e mausoleo…. rimuovendo da piazza della Visitazione il non senso urbanistico ed architettonico di cui, tu e loro, avete voluto omaggiare Matera…
…solo parzialmente soddisfatto dal tardivo riconoscimento dell’ errare humanum est!